Roma celebra il #MandelaDay con il coro MuSa Blues

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nelson-mandelaEra il 18 luglio del 1918 quando a Mvezo, Africa meridionale, nasce Nelson Mandela, colui che per molti è stato e rimane il simbolo del Sud Africa. Premio Nobel per la pace nel 1994, quella di Mandela è una vita spesa in favore della lotta per i diritti del suo popolo. Fautore della battaglia contro le leggi razziali dell’apartheid, Mandela rappresenta una delle più alte testimonianze d’impegno civile e politico  per i propri diritti. Un esempio di onestà intellettuale e fedeltà a se stessi, prima ancora che al proprio popolo, che forse dovremmo pretendere oggi da chi ci governa. Questo il senso racchiuso nel ricordo. Un ricordo che merita di librarsi e rinnovarsi e non disperdersi tra la folla di parole vacue, che spesso lasciano il tempo che trovano.

Follia umana, uomini contro uomini. Nella lingua africana “apartheid” significa letteralmente “separazione”, quella tra la razza bianca e la nera.  Quella stessa follia, figlia dell’ignoranza e della poca tolleranza che oggi ci portano ad assistere agli eventi di Casale San Nicola, nella periferia a nord di Roma, e a Quinto di Treviso, dove profughi arrivati su camion con addosso solo pochi vestiti e altrettante poche speranze, vengono allontanati e rifiutati dalla popolazione “civile”.

La giornata in memoria di Mandela è stata indetta dalla Nazioni Unite nel 2009 e anche quest’anno tra gli eventi organizzati nella capitale d’Italia, l’Università la Sapienza di Roma ha reso omaggio alla grande personalità politica e civile del Presidente sudafricano con un concerto del Coro MuSa.

MuSa è acronimo di “Musica Sapienza” ad indicare un particolare modo di fare e vivere la musica all’interno dell’Ateneo più grande d’Europa. Nata nel 2006 su iniziativa dell’allora Rettore Renato Guarini, nei suoi nove anni di vita MuSa ha contribuito ad arricchire il panorama accademico con l’istituzione di orchestre dell’Ateneo, gruppi strumentali e altre formazioni musicali costituiti da studenti, docenti e personale amministrativo, oltre alla sua ricca composizione: un’orchestra classica, una di musica jazz, un gruppo dedito al repertorio tipico della musica tradizionale italiana e non, e infine, il Coro Blues.

Otto voci hanno risuonato marcate e miti, calde e arrendevoli come una madre alle prime armi, unendosi in un’unica melodia che dalle mura del chiostro di San Pietro in Vincoli, sede della Facoltà di Ingegneria Civile e Industriale, suggestiva cornice nella quale si è svolto il concerto, si è sollevata libera nel ricordo di un uomo che ha fatto della libertà il senso unico della sua esistenza.

Il coro diretto da Giorgio Monari ha ripercorso la vicenda di Mandela nel contesto politico internazionale, alternando a canti africani, spirituals e pop, testi narrativi, poetici e giornalistici di autori sudafricani e non solo, con la voce recitante di Piero Marietti e con Ruggero Artale e Gaia De Cupis alle percussioni.
Infine, il concerto del Coro MuSa Blues si è svolto con il patrocinio dell’Ambasciata della Repubblica del Sudafrica in Italia e dell’Assessorato Cultura e Turismo di Roma Capitale.

(Anna Piscopo)

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