QUI ROMA. La squadra stecca la prima e in attesa di punta e terzino vola in Australia
Le 20 di Serie A si stanno formando, tutte (o quasi) in ritiro per preparare il 2015-2016. Mediapolitika analizzerà settimanalmente il ritiro e la situazione precampionato di tutte e 20. In quest uscita scopriremo la situazione di Roma, Lazio e Fiorentina.
La Roma di Rudi Garcia ha iniziato e terminato la prima fase di ritiro, quella che si è svolta tra le montagne di Pinzolo, provincia di Trento. Finita la prima fase di ritiro, la squadra volerà in Australia per una delle famose tournée che tanto bene fanno al marchio e al merchandising. E come arrivano gli uomini di Rudi Garcia alla fine di questo primo raduno? La situazione non è delle migliori, l’aria che si è respirata a Pinzolo nella prima uscita stagionale è diventata, in appena 90 minuti, molto pesante, sorrisi e autografi dei primi giorni, sono stati (in parte) sostituiti da musi lunghi e delusione per la consueta scorpacciata di inizio stagione mancata.
La Roma nella giornata di sabato ha giocato, infatti, la prima sfida del 2015-2016 e ha ripreso proprio come aveva terminato. Bruttina, compassata e con poche idee, questa volta però ci sono tutte le attenuanti del caso (gambe pesanti, accumulo di fatica per i primi giorni di lavoro intenso), nonostante l’avversario, il Gyirmot Gyor (serie B ungherese) sulla carta non avrebbe dovuto creare problemi (2-1 per gli “ospiti” il punteggio finale). Da registrare per Totti e compagni poche cose positive. Una su tutte il rientro dal primo minuto di Leo Castan. Un rientro, che oltre a ridare serenità a un uomo che si è trovato a lottare per obiettivi ben più importanti di una partita, potrà ridare certezze a un reparto che l’anno scorso ha vissuto momenti difficili. L’altra nota da registrare è sicuramente il gol di Mattia Destro. Il progetto della Roma americana aveva puntato forte sul calciatore di Ascoli Piceno, come dimenticare la lunghissima querelle per il suo approdo in giallorosso nell’estate del 2012. Nonostante i 29 gol in 68 partite, media di 2,3 gol a partita, il ragazzo vuoi per il carattere vuoi per la facilità con cui a Roma si entra e esce dalle grazie dei tifosi, non è riuscito a imporsi né con il tecnico né con i tifosi stessi. Il fatto, quindi, che a regalare il primo gol alla Roma sia stato uno che praticamente ha la valigia in mano la dice tutta sul momento ancora poco sereno che la squadra di Garcia sta vivendo.
Un momento poco sereno che appunto è stato sentenziato dai fischi che si sono abbattuti sulla presidenza di James Pallotta, su Destro anche dopo il gol (fortunatamente non sono mancati però gli applausi) e in generale, su una sconfitta inaspettata. Lasciando da parte il campo e una partita che, occorre ricordarlo, conta praticamente nulla, quello che forse più preoccupa i tifosi, e chissà se anche un po’ Garcia, è il ritardo nella costruzione della rosa. Walter Sabatini ha chiuso il trasferimento di Iago Falque e ha poi ottenuto la plusvalenza per il passaggio di Andrea Bertolacci al Milan; ha cercato in ogni modo di piazzare Destro e Gervinho, per il primo le trattative sono ancora in corso e difficilmente rimarrà, il secondo invece sembra destinato a restare a Roma dopo che in un anno ha cancellato tutto quanto di buono fatto nell’anno precedente. Ma quello che tarda ad arrivare è il colpo in grado di ridare ossigeno a una piazza depressa da quanto accaduto nella seconda parte della stagione scorsa. I tanti cambiamenti in sede di staff, come l’arrivo di Darcy Norman e il saluto a Rongoni, seppur importante (la Roma ha senza dubbio pagato troppo dazio agli infortuni lo scorso anno), non bastano a entusiasmare una piazza che necessita del nome forte.
Quel nome forte per far sognare i tifosi è stato individuato da un po’, il bosniaco Edin Dzeko ha tutti i crismi per prende possesso del centro dell’attacco. Il problema è che manca ancora l’accordo con il City, mentre da tempo c’è quello con il giocatore. Il nodo, ovviamente, è la cessione di Destro, che oltre a liberare un posto lì davanti dovrà liberare la Roma dal suo ingaggio. I problemi giallorossi però non sono soltanto offensivi, la Rome necessita di almeno un paio di terzini. Bisognerà anche sciogliere il nodo centrali. La batteria sarebbe composta da Manolas, Castan, Romagnoli e il confermato Yamga Mbiwa, tutto questo Milan permettendo. I rossoneri vogliono Romagnoli e non è escluso che anche il prodotto del vivaio non voglia seguire il suo maestro Mihajlovic. Dovesse partire anche il giovane centrale la Roma dovrà andare sul mercato per il quarto di ruolo. L’unico reparto che sembra essere completo è quindi quello del centrocampo, dove si spera nel pieno recupero di Kevin Strootman e si potrà contare su Pjanic, De Rossi, Nainggolan e Keita.
di Cristiano Checchi