Social media, nuova frontiera del marketing. Intervista a Tiziana Iozzi
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Con il social media marketing le reti sociali diventano le nuove corsie ad alta velocità lungo cui si muovono gli strateghi del web per aumentare la visibilità e la vendita di prodotti e servizi, oltre che per curare la cosiddetta web reputation dei clienti. Al fine di raggiungere i propri obiettivi, chi si occupa di marketing digitale punta a coinvolgere il pubblico, relazionandosi e conversando con esso, sempre senza dare la sensazione che stia facendo marketing. Approfondiamo l’argomento con Tiziana Iozzi, trainer in comunicazione e management, il cui slogan e nome del blog è “Comunicare fa rima con… amare”.
Perché “comunicare fa rima con amare”?
La comunicazione sta all’uomo come l’ossigeno sta alla vita: è da qui che è partito il mio slogan. Come l’essere umano non può vivere senza relazioni, senza amore, così non può esistere comunicazione tra coloro che non si prendono cura gli uni degli altri. O, meglio, la loro non è una comunicazione efficace. Basti pensare a un semplice esempio. Quando siamo innamorati ascoltiamo l’altro, ci prendiamo cura di lui, ci piacciono le stesse cose. Se, invece, non ci interessa nulla, ecco che non ascoltiamo, non facciamo domande, non chiediamo neppure “Come stai?”. Sono questi semplici gesti che creano delle relazioni. Bene, una buona comunicazione ha alla base l’ascolto e la cura. Ascoltare è amare.
Come può un’azienda sviluppare il proprio business attraverso i social media?
Premesso che i social network nascono per socializzare, dialogare, aggiornarsi e condividere, se riusciremo a fare innamorare di noi e del nostro brand il pubblico, allora avremo creato consensi, avremo creato audience e avremo fatto marketing. Da lì al passaparola, il passo è breve, così come la “conversione” in risultati.
Comprendere qual è il social più adatto al nostro business e utilizzarlo con il massimo delle performances significa conoscere a fondo le strategie, ma senza mai perdere di vista gli obiettivi, i numeri e ciò che piace e interessa al nostro pubblico. Bisogna essere al posto giusto nel momento giusto, usare simpatia per creare empatia, dare gratuitamente, essere utili, flessibili, approfondire e, alla fine, leggere i risultati.
Nel social media marketing si dice che “content is the king” (“il contenuto è il re”). Quali sono le strategie di storytelling per produrre buoni contenuti per il web?
Lo storytelling, ovvero la narrazione, è un’importante strategia del content marketing. Le storie, infatti, appassionano. Tutti vogliono sapere come andrà a finire, proprio come in un libro o in un film, la curiosità stimola a stare lì, sempre.
“Sì, cosa vuoi che possa fare una storia?”, “A chi può interessare la mia storia?”, “Come può una storia convertire in risultati un brand?” Sono tutte domande che continuamente ascolto e alle quali dò sempre la stessa risposta: “C’è chi ce l’ha fatta perché c’è storia e storia!” Al pubblico dei social non interessano “le storie” ma interessano modelli in cui riconoscersi, storie scritte con il cuore, interessi condivisi, utilità e simpatia.
Lo “storytelling” è una metodologia di narrazione in cui scenari e personaggi si alternano creando consensi e fidelizzando la tribù. Presentare il proprio brand e presentare la propria immagine in modo originale, diverso, divertente e fantastico può portarci a uscire dalla massa delle informazioni che viaggiano sul web e trovare consensi e conversioni.
Che consigli si sente di dare a un giovane che si affaccia al mondo del lavoro?
Oggi ci sono numerosi casi di ragazzi che sono diventati milionari creando app, programmando e lavorando sul web e sui social. Consiglio di specializzarsi nelle nuove professioni con la consapevolezza che ognuno ha già, dentro di sé, i mezzi per farcela e per diventare straordinariamente abile e competente. La passione e l’amore sono due ingredienti strategici che, abbinati alla comunicazione efficace e agli strumenti utili, compongono il cocktail della conversione. Approfondire tutte le scuciture del web non può che portare al successo.
(di Laura Guadalupi)
