Heinz Muller e il contratto a tempo indeterminato. Sarà una svolta per il calcio?

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Heinz Muller
Heinz Muller

Giocatore di calcio a tempo indeterminato, nessuna boutade ma la decisione del giudice Ruth Lippa che, applicando alla lettera il diritto del lavoro tedesco, ha obbligato la FSV Mainz, squadra che milita in Bundesliga e occupa l’undicesima posizione in classifica, a reintegrare il suo vecchio portiere Heinz Muller e assicurargli, appunto, un contratto a tempo indeterminato.

Una sentenza che rischia di sconquassare tutto il mondo del calcio tedesco e non solo, una presa di posizione che rischierebbe di far saltare i bilanci delle società. Muller, trentaseienne, era arrivato al Mainz nel 2009 e la scorsa estate aveva visto scadere il suo contratto con la società tedesca. Da svincolato, però, aveva minacciato di fare ricorso, ed è qui che entra in gioco il giudice Ruth Lippa che ha evidenziato come per l’Arbeitsrecht, ovvero il diritto del lavoro tedesco, i contratti a tempi determinato non possono durare oltre un periodo di due anni se non in presenza di una ragione concreta. Con questa clamorosa sentenza il calciatore di calcio viene messo alla stessa stregua di un lavoratore comune. Il Mainz non è rimasto a guardare ed ha prontamente annunciato ricorso, il proprietario del club di Magonza, Harald Strutz, ha dichiarato: “Questa sentenza è unica nel suo genere. Tutti i processi del passato hanno portato a verdetti opposti.

Faremo ricorso, se ci dovessero dare torto il calcio subirebbe una svolta epocale”. Il legale del club, Christoph Schickhardt, ha poi aggiunto: “Il calcio non è paragonabile agli altri lavori. Gli sportivi non sono in grado di offrire le stesse prestazioni lavorative per così tanti anni. Inevitabilmente vanno incontro a cali fisici, la giudice non ne ha tenuto conto. Per me è chiaro che questa sentenza non ha senso, anche perché non si può creare un precedente del genere”. Un lavoratore comune, dunque, così come accadde con la più famosa e importante sentenza Bosman, questa, nel 1995, stabilì il diritto allo svincolo per i calciatori europei. Una sentenza epocale per il mondo del calcio, cambiò per sempre le regole del calciomercato e il rapporto tra giocatori e società. Questa nuova sentenza, invece, è molto diversa perché non ha valore europeo ma è sottoscritta alla Germania e al suo diritto del lavoro. Anche Leonardo Grosso, vicepresidente del sindacato mondiale dei calciatori (FifPro), a Il Sole24Ore, spiega: “L’assunzione dei giocatori con contratti a tempo indeterminato non è una boutade. Si rischia una sconquasso, questo non è nemmeno il primo caso del genere. Dovrebbe essere stato applicato un principio comunitario secondo cui contratti a tempo determinato ripetuti nel tempo portano ad un contratto a tempo indeterminato. Una vicenda simile si è verificata in Francia, in Olanda si è cercato di intervenire per tamponare la situazione facendo riferimento alla specificità dello sport.  In Germania, evidentemente, il giudice ha assunto una posizione diversa”.

di Claudio Serratore

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