Più libri più liberi – e-Commerce: soluzione o un problema? Confronto tra Amazon e Ibs

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più libriSi sta svolgendo a Roma la fiera della piccola e media editoria (dal 4 al 9 dicembre) giunta oramai alla 13esima edizione, la fiera vive (e in un certo senso sopravvive) grazie all’ AIE (Associazione Italiana Editori) e alla lunga serie di sponsor appartenenti al mondo dell’editoria, ma della cultura in generale che sostengono la manifestazione, che quest’anno si è tenuta nella meravigliosa location del Palazzo dei Congressi dell’EUR.

Nella giornata di venerdì 5 ha avuto luogo un interessante dibattito sul tema del mercato digitale, intendendolo però con un’accezione più ampia, non relegandolo quindi solamente al discorso e-books quanto piuttosto ad una lettura del mercato fisico che viene trasferito sul web, il titolo dell’incontro del resto non lasciava molti dubbi: “e-Commerce: una soluzione o un problema?”.
A moderare e coordinare l’incontro Marco Zapparoli, direttore, insieme a Claudia Tarolo, della casa editrice Marcos y Marcos e che tutt’ora ha deciso, per scelta, di non affidarsi al mercato digitale mentre gli interventi principali sono stati affidati a Martin Angioni, numero uno di Amazon Italia e Mauro Zerbini amministratore delegato di IBS (Internet Bookshop Italia).
Benché come è ovvio, non è stato possibile giungere ad una conclusione chiara, data anche la brevità dell’incontro (60 minuti circa), diversi punti nevralgici della questione sono stati toccati, ossia il mercato digitale può effettivamente porsi come sostituto della libreria e quindi della figura chiave del libraio? O ancora, ci si è chiesti quali fossero i volumi di vendita di due delle più grandi realtà italiane e ancora discorsi (e disquisizioni) su fatturati e peso delle vendite a valore o anche come quantità.
Uno dei temi ha riguardato il fatto più volte ribadito da Zerbini, che Amazon non diffonde dati precisi di vendita, d’altro canto Angioni ha dato delle indicazioni sul catalogo di libri di Amazon: composto da quasi 450.000 in stock o comunque in disponibilità in 2-4 giorni, e del fatto che la vendita di libri (o e-book) provenienti da piccoli e medi editori rappresenti una quota importante del fatturato proveniente dalla vendita di libri sul sito di e-commerce, più grande d’Italia che può vantare la bellezza di 9.6 milioni di visitatori unici mensili (non sono comunque stati forniti dati su quanti visitatori del sito accedano poi alla sezione libri).
Quindi il tema della disponibilità è centrale, nella società iper veloce in cui viviamo, la possibilità di ordinare un libro in tre click e di riceverlo a casa o in ufficio senza dover tornare in libreria può, ed è, un importante punto a favore dell’e-commerce, d’altro canto la perdita totale o parziale della figura del libraio è il prezzo da pagare, basti pensare che l’approccio di Amazon è quello di un retailer (che permette comunque a librerie di vendere tramite il portale) mentre il lavoro di IBS prevede anche una selezione del catalogo basata su criteri più vicini a quelli di una libreria vera e propria.
Mentre quindi è apparso chiaro che il mercato dell’e-commerce, non rappresenta un mercato tiranno, quanto piuttosto un aiuto all’editoria per certi aspetti, per altri invece appare un limite o comunque una sorta di svilimento della sede storica del libro, la libreria, si perché un sito può offrire un database ma il feedback restituito da una libreria e dal suo libraio non potrà – almeno nel breve periodo – essere sostituita in toto dal mercato virtuale.

(di Francesco Galati)

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