Tour de France. Vincenzo Nibali e il successo del campione della gente

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nibaliCiclismo. Al completo: Vincenzo Nibali ha compiuto il tris da sogno, quello che nella vita ogni bambino a bordo della sua bicicletta sogna. Nel 2010 la vittoria alla Vuelta si Spagna, lo sorso anno il trionfo al Giro d’Italia. Di questo fantastico luglio, invece, il successo della vita, quello al Tour de France, 16 anni dopo Marco Pantani.

Proprio ricordando Pantani il cuore dell’Italia è tornato a sognare con il ciclismo e per il ciclismo. E poco importa se i maligni provano a sminuire il trionfo di Vincenzo, un trionfo italiano in casa dei “cugini” transalpini. “Con Froome e Contador sarebbe andata diversamente”, lo dice qualcuno, ma nello sport gli assenti hanno sempre torto e il successo del siciliano è frutto della programmazione e del duro lavoro. Un Tour passato ad aggredire e dominare tappa dopo tappa: 4 vittorie, 19 giorni su 21 trascorsi con la maglia gialla tatuata come una seconda pelle. Con il capolavoro sui Pirenei a sintetizzare la 101esima edizione del Tour.

Vincenzo si ritrova così a pieno merito ad esultare nell’Olimpo del ciclismo a 29 anni, proprio come successe al suo predecessore. Lo squalo di Messina e il Pirata, due nomi di mare, due trionfi che sono entrambi, anche se con storie opposte, un vanto azzurro. Ovviamente Vincenzo e Marco sono diversi, nello stile e nel carattere, ma sono tremendamente vicini nell’essere campioni. Campioni per la gente, prima che per se stessi.

Nibali avrà quindi un posto fisso nella storia, come quel campione che vede il bene di questo sport, troppe volte colpito al cuore dai casi di doping, davanti a tutto. “Nel 2008 ero abbattuto perché avevo delle ambizioni importanti, devo dire però che i passi che sono stati fatti, quello dei controlli antidoping, hanno portato a dei risultati. Devo dire anche grazie ai controlli perché se non fossero stati così mirati e ferrei oggi non sarei qui“. Con la sincerità dei grandi uomini, prima ancora che campioni, Vincenzo ha spezzato l’ennesima lancia, quella più importante, in favore del ciclismo parlando a nome di chi giorno dopo giorno ha messo la fatica e l’allenamento difronte a facili scorciatoie.

Vincenzo Nibali si unisce quindi a un club di fenomeni capaci di vincere Giro, Vuelta e appunto la Grande Boucle. Insieme a Nibali ci sono soltanto Jacques Anquetil, Alberto Contador, Felice Gimondi, Bernard Hinault ed Eddy Merckx. Un club ristretto di cinque immortali che da oggi avrà tra le sua fila il campione della gente che ha riavvicinato l’Italia al ciclismo. Lo ha fatto in casa dei francesi, il che non è assolutamente cosa da poco, diventando così il settimo italiano a festeggiare a casa del “nemico”. 

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