Luini e Klimt: vi aspettano a Milano

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di Eloisa De Felice

Milano – Ancora solo fino al 13 luglio 2014, presso Palazzo Reale, è possibile visitare le mostre: Bernardino Luini e i suoi figli (http://www.mostraluini.it/) e Klimt. Alle origini di un mito (http://www.klimtmilano.it/) E se decidete di vederle entrambe, potrete usufruire di un biglietto cumulativo ad un prezzo veramente molto vantaggioso. Cosa aspettate?

Bernardino Luini e i suoi figli – Tra lavoro, casa e impegni vari, trascinati dalla vita, sentite nitido il bisogno di fermarvi. Un po’ di respiro è l’unica cosa che volete. Ma pensate di non potervelo permettere. Volenti o nolenti, sarete travolti ammirando i quadri di questa mostra. Lo spirito è come strappato dal contingente reale e contemporaneamente assunto in un altro universo, completamente diverso dal nostro, pieno di pace e serenità, di infinita e ineguagliabile bellezza. Non importa credere o meno. Comunque sia, davanti alle Madonne con il bambino e alle immagini sacre del Luini, dei suoi contemporanei e degli artisti facenti capo alla sua bottega, si viene pervasi e estasiati dalla santità e dal divino. Un angolo di paradiso, visitabile in poco più di un’ora. Da non perdere. Anche se, innegabilmente, brusco sarà il ritorno alla realtà.

Klimt. Alle origini di un mito – Oro e nero. Blu e rosso. Bianco e verde. Ritratti, fiori e paesaggi. E poi la ricostruzione originale del “Fregio di Beethoven” che permette di immergersi completamente nell’opera d’arte. “Totale”, proprio come volevano gli artisti della Secessione. Lasciatevi emozionare. Lasciatevi andare alla deriva. Senza porre resistenza. E senza paura. Potrete stupire voi stessi, provando tutto lo spetto delle umane emozioni. Ma in un modo diverso, ovvero tramite gli occhi e il cuore del grande Klimt. Dall’inquietante all’affascinante con la Salomè. Dall’allegria alla gioia con il Girasole. Dall’amore alla passione con Adamo e Eva. Fino al passaggio dal mortale all’eterno con I fuochi fatui. Klimt si mostra, a voi, tramite le sue opere più famose. Unica grande assente: Le tre età della donna. Peccato!

(foto: milano.repubblica.it)

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