Basket. Draft Nba 2014: stanotte si decide il futuro

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draftdi Emanuele Granelli 

Stanotte si svolgerà il primo atto della nuova stagione NBA 2014-15: l’attesissimo draft, che potrebbe stravolgere le forze in campo nei prossimi anni. Vediamo quali sono i migliori prospetti: la numero 1 sarà certamente uno tra Parker e Wiggins, poi altri grandi talenti, a partire da Exum ed Embiid, fino a Smart e Vonleh. E al secondo giro sarà protagonista anche un italiano.

Andrew Wiggins (Kansas, 202 cm, 88kg, classe 1995): più che un semplice atleta. Il canadese è, per potenziale, ma anche per necessità, il prossimo uomo immagine dell’NBA. Capacità motorie impressionanti, elevazione maestosa, il tutto unito ad una velocità di gambe sensazionale. Il tiro è buono, soprattutto il lavoro di preparazione e la meccanica. Ottimo difensore perimetrale, gioca bene sulle linee di passaggio. Praticamente inarrestabile in campo aperto. Buona stazza, al piano di sopra potrebbe giocare sia da 2 che da 3. Ottime basi sulle quali lavorare per il futuro, nonostante abbia già mostrato sprazzi del suo scintillante talento. I dubbi più grossi stanno tutti nella testa del ragazzo. Mentalmente tende ad uscire spesso dalla partita, preferisce evitare forzature (il che non è necessariamente un male) piuttosto che attaccare la partita. Il trattamento di palla va assolutamente migliorato, poiché riduce e non di poco l’efficacia del suo esplosivo primo passo. Pecca talvolta di costanza realizzativa. Verrà scelto alla 1 o alla 2 (il presidente di Cleveland lo vuole, la dirigenza dei Cavs preferisce Parker).

Jabari Parker (Duke, 203 cm, 107 kg, classe 1995): è uno studente ed al contempo amante del gioco. La sua passione ed energia l’ha portato ad essere utilizzato spesso anche come 4 a Duke, sviluppando le sue doti da rimbalzista (8.7 per partita). Dotato di un ottimo e vasto arsenale offensivo, Parker ha sviluppato una doppia dimensione anche grazie alla sua ottima stazza. Ottima tecnica, per essere un 6’8″ tratta bene il pallone. Nonostante l’energia dimostrata al Torneo Ncaa, Parker rimane un difensore mediocre. Questo è dovuto anche a causa della mancanza di esplosività, che lo condiziona anche in fase offensiva. Non sempre prende le decisioni corrette, specialmente in fase offensiva. Al momento è il favorito per la numero 1.

Dante Exum (Australia, 198 cm, 86 kg, classe 1995): ottimo piccolo nell’attaccare il ferro, Exum dispone di un’ottima stazza per una combo-guard, grazie alla quale può sfruttare in maniera egregia i match-up. Si sono intravisti sprazzi di ottimi movimenti in post, aspetto che comunque dovrà essere affinato ulteriormente per renderlo aspetto pericoloso. Dispone di un grande potenziale, che potrebbe portarlo a diventare un fattore soprattutto in fase difensiva. Cons: In situazioni di tiro dal palleggio ha faticato e non poco, nonostante la percentuale si alzi quando tende a tirare direttamente dallo scarico. Giocatore molto incostante, tende ad uscire spesso dalla parita (mentalmente) per essere considerato un leader affidabile. Necessita di aggiungere massa al suo esile corpo, affinché non venga spazzato via dalle fisicate guardie NBA. Verrà scelto dai Sixers alla 3 o dai Magic alla 4.

Joel Embiid (Kansas, 211 cm, 109 kg, classe 1994): Lungo camerunense molto agile, corre bene il campo, dotato di un gran controllo del corpo (viene paragonato, con fin troppa insistenza, a Hakeem Olajuwon). Fisicamente possiede i mezzi per padroneggiare nei pitturati NBA su entrambi i lati: in post ha dimostrato di poter punire con costanza, difensivamente si è dimostrato uno degli intimidatori più intriganti del futuro (2.6 stoppate in 23′ d’utilizzo). Buon rimbalzista (8.1 rimbalzi di media), specialmente offensivo (2.3), è un lungo altamente modellabile e potenzialmente dominante, con solo tre anni d’esperienza cestistica alle spalle. Molto grezzo, necessiterà di tempo per esprimere al meglio tutte le sue qualità. Da affinare il gioco in post, anche se i segnali lanciati durante l’annata sotto coach Self sono incoraggianti. Sotto quest’ultimo punto di vista, incideranno le decisioni prese sul suo corpo, al quale potrebbe essere aggiunto tonnellaggio. La frattura da stress al piede sinistro ha ucciso le sue speranze di diventare la scelta numero uno: si ha paura possa diventare il nuovo Greg Oden. Difficilmente verrà scelto nelle prime tre picks.

Marcus Smart (Oklahoma State, 188 cm, 103 kg, classe 1994): possiede tutte le caratteristiche per essere un giocatore d’elite anche al piano superiore. Offensivamente, attacca il ferro con costanza e decisione, anche grazie alla sua ottima stazza. In difesa, la sua aggressività è uno dei punti saldi del suo gioco. Ha dimostrato di saper recitare bene il ruolo di creatore di gioco, aprendo spazi per le conclusioni dei compagni. Testa calda, il che non è esattamente un bene. Il suo tiro, seppur migliorato, rimane molto incostante. Il suo QI cestistico è molto basso, soprattutto in fase offensiva, dove tende a forzare troppe soluzioni improbabili. Orlando è molto interessata al play di Kentucky.

Noah Vonleh (Indiana, 208 cm, 112 kg, classe 1995): lungo molto mobile proveniente da Indiana. Vonleh si è costruito un nome nell’unico anno al college grazie alla sua grande versatilità per essere un lungo. Dispone di una dimensione esterna garantita dal suo pericoloso jumper dalla media, ed al contempo riesce ad essere un valido rimbalzista. Essendo un atleta mediocre, difficilmente potrà essere una presenza difensiva temibile. Offensivamente è da sgrezzare, soprattutto in ambito di letture e consapevolezza offensiva. Anche a causa di questo, Vonleh è risultato essere uno dei Top Prospect meno coinvolti offensivamente nella passata stagione. È molto probabile un suo approdo a Salt Lake City alla corte degli Utah Jazz.

Aaron Gordon (Arizona, 206 cm, 100 kg, classe 1995): il giovane lungo di Arizona sbanca in NBA dopo una sola stagione con i Wildcats con l’etichetta di atleta esplosivo con lunghe leve. Ottimo rimbalzista offensivo (2.7 per partita), si è dimostrato un ottimo difensore di squadra al fianco di Hollis-Jefferson e Tarczewski, anche grazie alla sua verticalità. Potrebbe diventare un ottimo giocatore d’insieme. Cons: In attacco è un giocatore totalmente da scoprire. Non presenta un tiro affidabile, e spesso le sue soluzioni sono dannose per la creazione di un’azione efficace. Nonostante sia un ottimo atleta, pecca di forza, il che lo condiziona a rimbalzo difensivo. Essendo il più giovane prospetto del Draft, ci sarà molto da lavorare sulla sua tecnica. È risalito nella classifica del draft, potrebbe essere scelto dai Celtics alla 6.

Julius Randle (Kentucky, 207 cm, 112 kg, classe 1994): Devastante atleta per la stazza, estremamente agile, Randle corre il campo in maniera egregia. Grazie alla sua rapidità riesce a battere i diretti marcatori sullo scatto, per poi seguire in maniera ottimale la transizione. Tuttavia, presenta anche una buona dimensione interna, essendo un buon rimbalzista, e in fase offensiva dimostrando di saper attaccare l’avversario, concretizzando anche dopo un contatto. Tecnicamente, Randle è un giocatore molto limitato. Tende a perdere troppi palloni, a causa di forzature dettate dal suo scarso QI cestistico. Per diventare un 4 di tutto rispetto deve anche aggiungere molta costanza al suo tiro, spesso inaffidabile. Dovrebbe essere scelto tra la sesta e l’ottava scelta.

Doug McDermott (Creighton, 203 cm, 99 kg, classe 1992): il tiratore da Creighton ha scalato le classifiche di tutti i tempi a livello realizzativo del college basketball. La leggenda che ha vestito la casacca dei Bluejays è ora chiamato ad un salto di qualità per rimanere a galla nel duro mondo NBA. Dalla sua, dispone di una costanza realizzativa invidiabile (26.7 punti per partita nell’ultima stagione), ed un QI cestistico di primo pelo, grazie al quale riesce a coprire le buche difensive. Atleta sotto la media: in una posizione nevralgica come il 3, in NBA questo fatto si farà sentire. Non un grande difensore sulla palla, che potrebbe andare in difficoltà se portato spalle a canestro. Essendo sottodimensionato, faticherà a trovare un ruolo nella Lega (troppo lento per essere un’ala piccola, troppo basso e leggero per giocare da 4). Dovrebbe essere scelto tra l’ottava e la decima scelta.

Alessandro Gentile (Italia, 200 cm, 104 kg, classe 1992): menzione a parte per il nostro connazionale. Prima il draft, poi la decisiva gara 7 contro Siena: è uno dei momenti più importanti della carriera di Gentile, che verrà scelto al secondo giro di questo ricchissimo draft 2014. Nelle ultime settimane, il nome del figlio di Nando è in netta risalita: potrebbe essere scelto tra la 40 e la 50 (le più interessate Houston alla 42 e Minnesota alla 44). Il talento offensivo non si discute, molti dubbi sorgono sulle sue capacità atletiche. Fisicamente rischia di essere sovrastato da molti elementi che giocano nel suo stesso ruolo. Se dovesse venir scelto, non è detto comunque che Gentile vada direttamente in NBA. Potrebbe rimanere in Europa, anche alla stessa Milano, per poter poi provare il grande salto oltreoceano un anno dopo.

Ordine delle prime 10 scelte:

1)    Cleveland Cavaliers

2)    Milwaukee Bucks

3)    Philadelphia 76ers

4)    Orlando Magic

5)    Utah Jazz

6)    Boston Celtics

7)    Los Angeles Lakers

8)    Sacramento Kings

9)    Charlotte Hornets

10)  Philadelphia 76ers

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