Libri – Io so mentire e tu? L’arte di non dire la verità

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20140608_133217di Arianna Catti de Gasperi

Arrivato il caldo, il sole e finalmente l’estate, probabilmente non avrete voglia di leggere un “mattone”, ma un libro leggero, sobrio e senza troppe pretese. Se questa è la vostra intenzione, L’Arte di non Dire la Verità, di Adam Soboczynski è proprio quello che cercate.

Sebbene ad una prima lettura possa apparire un libro un po’ frivolo e pieno di massime già conosciute, in realtà può rivelarsi una bella guida per la vita personale e lavorativa.

Il volume, infatti, il cui titolo originale era Il cortese rifiuto delle donne innamorate o l’arte della dissimulazione, è una divertente provocazione narrativa proprio su quest’arte sottile, ma se usata bene infallibile. Alla domanda “Che cos’è la dissimulazione?” l’autore risponde che non è altro che la condizione della nostra ascesa.

Il libro è rivolto a tutti, ma soprattutto ai più giovani i quali in un’epoca in cui la flessibilità e la precarietà sono all’ordine del giorno e la competizione è alle stelle, spiega che la dissimulazione è l’arma per avere successo. Questa filosofia di vita è sintetizzata da Soboczynski: “Cos’è la vita? Un campo minato. Cos’è la dissimulazione? La condizione della nostra ascesa. Cos’è l’amore? Il più bello di tutti gli inganni.”

Trentatré sono le storie raccontate dal giornalista polacco Adam Soboczynski, con personaggi e situazioni che si intrecciano – rimarrete scioccati come a fine libro rincontriamo personaggi di una storia letta all’inizio – attraverso le quali si scoprono i trucchi di questa “ignominiosa” arte.

Se pensate che sia facile, l’autore vi dimostra tutto il contrario: l’artista della dissimulazione deve essere particolarmente abile a celare le passioni ma senza per questo apparire falso, deve saper assestare un colpo ma deve anche sapere incassare, deve mostrare arguzia ma anche ispirare fiducia, deve brillare ma essere modesto.

Il bello di questo volume è dato proprio dal fatto che l’autore non dà solo consigli teorici, ma mostra esempi pratici di situazione realmente possibili.

Nonostante tutto però, in quasi tutti gli aneddoti è celato un velo di malinconia, di disincantato realismo, e il dispiacere di non poter essere sempre se stessi ed esprimere senza condizionamenti i propri pensieri. Tuttavia, dissimulare a volte serve a salvarci la vita.

Con un testo scorrevole nonché arguto, questo volume è un vero e proprio manuale di sopravvivenza per i nostri giorni, intriso di consigli preziosi che in un modo o nell’altro ci aiuteranno a migliorare le nostre capacità.

Alcune massime:

1)      Ed “essere veri […] significa soltanto mentire secondo una salda convenzione, ossia mentire come si conviene a una moltitudine, in uno stile vincolante per tutti”.

2)      Nelle corti di tutto il mondo, il cortigiano impara a tirare di scherma, condurre versatili conversazioni, incipriarsi a dovere e sedurre le signore. […] “Però si può dir,” scrive Castiglione, “quella esser vera arte che non appare esser arte; né più in altro si ha da poner studio, che nel nasconderla”.

3)      Francois de La Rochefoucauld, nel XVII secolo: “La modestia è una virtù che si apprezza soprattutto negli altri”.

4)      L’arte di assestare un colpo è l’arte di pensare partendo dalla fine.

 

Note sull’autore:

Adam Soboczynski, nato nel 1975 nella città polacca di Toruń, è considerato uno dei più notevoli giornalisti e scrittori della sua generazione. Studioso di Germanistica, scrive per il settimanale tedesco “Die Zeit”. Vive e lavora in Germania, paese nel quale gli è stato conferito l’”Axel Springer Berlin Prize” per il 2005.

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