PREMIER LEAGUE. Il City batte anche il Liverpool, continua la corsa dell’Arsenal

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Il giorno più bello dell’anno è arrivato. Come nelle migliori tradizioni il Boxing day ha tenuto banco nel Santo Stefano Inglese della Premier League.

Tutti in campo, senza sosta, senza feste. Qualche torrone in meno per potersi sedere sugli spalti degli stadi di tutta Inghilterra e gustare la diciottesima giornata del campionato più bello del mondo. Chi avrà avuto un po’ di tempo per gustarsi gli incontri nel pomeriggio avrà sicuramente capito perché oltremanica si gioca il calcio più divertente di tutti.  Ad avallare la tesi delle emozioni a non finire ha cominciato nell’anticipo dopo pranzo il Manchester United, rassegnato nei primi dodici minuti al solito film di questa metà stagione, cioè in totale balia di se stesso e sotto subito di due gol in casa dell’Hull City. Come nelle migliori interpretazioni ai tempi di Ferguson però mai dare per morto un diavolo, anche se non più infuocato come negli scorsi anni. In dieci minuti i ragazzi di Moyes hanno replicato prima con Smalling in un abile deviazione area da calcio d’angolo, e poi con Wayne Rooney, fantastico nel realizzare la magia che solo grandi nomi come lui fare. All’intervallo sul due a due lo United poi ha saputo soffrire una volta raddrizzata la partita e colpire a venti minuti dalla fine grazie allo sfortunato autogol di Chester, nel  tentativo di neutralizzare un cross pericoloso di Young.

 Vittoria esterna importantissima per la capolista Arsenal, che con un colpo solo si prende testa solitaria della classifica e il derby contro il West Ham, passato inizialmente in vantaggio con Cole a fine primo tempo, e poi surclassato dal micidiale tris in dieci minuti firmato dalla doppietta di Walcott e dalla firma finale di Podolsky. Tiene il passo il Chelsea, che a Stamford Bridge regola la pratica Swansea nella prima mezz’ora  con il gol di Hazard, tenendo poi pericolosamente il risultato in bilico per tutta la partita, senza però poi rischiare più di tanto. Ancora impiantato in casa il Tottenham che cerca di uscire dalla crisi post Villas Boas, senza successo, passando in vantaggio per soli due minuti con Eriksen, prima del pareggio dopo due minuti del WBA. Non tiene il passo nemmeno l’Everton, alla seconda sconfitta stagionale, sconfitta casalinga pesante, condizionata dall’episodio che a fine ripresa ha cambiato la partita, con il fallo da rigore di Howard, che ha lasciato i padroni di casa in dieci e sotto di un gol, ma più rimontato. Balzo di umore più che di classifica per il Sunderland che si riaggrappa al treno della speranza.

Tiene alla grande la scia dei Gunners il City, che infilando la nona vittoria casalinga su nove, mette sul muro dei trofei anche la testa del Liverpool, domato per due reti a uno, rimontando l’iniziale gol di Coutinho con le reti di Tourè e Negredo. Sorpasso ai reds che porta ora il City al diretto inseguimento della testa della classifica. Vittorie schiaccianti per le inseguitrici, il New Castle, che liquida con una sonora cinquina il povero Stoke, e il Southampton, che ritorna alla vittoria in Galles, in casa del Cardiff con un secco zero a tre. In coda alla vittoria del Sunderland rispondono a domicilio sia il Palace, vittorioso uno a zero in casa dell’ Aston Villa, e il Fulham due a uno nello scontro diretto in casa del Norwich City. Soltanto due giorni di pausa prima della nuova full immersion del week end. Senza svelare troppo del menù, ci attenderà la sfida per eccellenza di tutti i calcio balilla del mondo. Reds contro Blues. Che mondo sarebbe senza la Premier.

Francesco Proietti 

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