Salernitana-Nocerina: quando un derby diventa la morte di uno sport

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Non si sa chi abbia vinto, non si sa (ancora) su chi far ricadere il fardello delle responsabilità, chi sia l’assassino, di certo sappiamo chi è la vittima: lo sport in generale, il calcio in particolare.

La scena del delitto è lo stadio Arechi di Salerno, i moventi vanno ricercati nelle zone limitrofe alla città campana, a Nocera Inferiore, il paese che dà i natali alla squadra della Nocerina. Si parla di Lega Pro, che poi sarebbe il nome con cui da qualche anno viene chiamata la Serie C, terzo livello del calcio italiano. Il sentitissimo derby fra Salernitana e Nocerina torna in scena dopo 25 anni, i padroni di casa posizionati a metà classifica, gli ospiti ultimi in graduatoria. Calcio d’inizio fissato alle 12:30, c’è pure la diretta tv, insomma familiare di Peroni gelata, frittatona di cipolle e rutto libero come da fantozziano copione.

E invece no. La partita regala quaranta minuti in più di attesa, ma non si tratta di suspance dai contorni nobili, anzi, il ritardo assume i crismi di un poliziesco all’italiana anni 70: i tifosi della Nocerina, a cui è stato vietato dal Prefetto di prendere parte alla trasferta per questioni di ordine pubblico, hanno accompagnato i loro beniamini al pullman, ma invece di caricarli con cori di giubilo gonfi di speranza per l’imminente sfida contro gli odiati cugini salernitani, gli hanno intimato di non scendere in campo se ci tengono alla pellaccia. Dopo aver tappezzato Nocera Inferiore per tutta la settimana con striscioni che invitavano tutti i cittadini a catapultarsi a Salerno (“Tutti a Salerno”, “Invadiamo Salerno”), preso atto dell’impossibilità di marciare sul capoluogo di provincia, hanno avuto la pensata di vietare la trasferta anche alla squadra stessa e, per non dar adito a fraintendimenti quanto alla veridicità delle loro intenzioni, non hanno lesinato toni vagamente intimidatori verso i calciatori (“Se non ci siamo noi, non dovete esserci neanche voi, capito?”, “Scendete in campo e saranno c***i vostri”). La squadra rossonera, visibilmente scossa, ha raggiunto lo stadio ma si è chiusa negli spogliatoi, comunicando all’arbitro della gara, il signor Sacchi di Macerata, di non voler prendere parte alla contesa. L’intervento della dirigenza nocerina e del questore di Salerno, De Iesu, ha restituito un’apparente calma all’undici di mister Gaetano Fontana, un passato semi glorioso in B e in C fra Ascoli, Fiorentina e Napoli, ed alle 13:10 le due squadre sono scese in campo per disputare l’incontro, o almeno così hanno creduto tutti. E invece no.

La partita è durata la bellezza di 21 minuti, una proiezione drammatica, horror e grottesca allo stesso tempo, proiettata in prima visione assoluta: nel giro di 50 secondi il tecnico della Nocerina ha effettutato tutti e tre i cambi a sua disposizione, senza un apparente motivo fisico (ipotizzarne uno tattico dopo neanche un minuto sarebbe comico): vanno fuori i centrocampisti Ficarrotta e Polichetti, ed il centravanti Evacuo. Passano altri tre minuti ed il centrocampista Remedi si fa soccorrere, infortunato, e poi chiede il cambio… ah no, cambi non se ne possono più fare e quindi Nocerina in dieci uomini. Settimo minuto: anche Palma, centrocampista pure lui, si chiama fuori e Nocerina ridotta in nove. Al tredicesimo tocca all’attaccante Danti che nel mezzo del cammin del nostro derby si ritrovò a bordo campo e la sua squadra in otto. Infine, tra il minuto quindici e quello ventuno, arrivano i forfait di Kostadinovic e Lepore, la Nocerina è ridotta in sei uomini, abbondanti per il calcetto, non per il calcio della serie C, così il povero Sacchi è costretto a chiudere baracca e burattini decretando la fine della partita o di ciò che ne è rimasto. Al rientro negli spogliatoi, la Nocerina Calcio dichiara il silenzio stampa e comunica esclusivamente nella persona del Direttore Sportivo Luigi Pavarese che annuncia le dimissioni in blocco dell’intera dirigenza rossonera, poi si traveste da politico per giustificare sostituzioni ed infortuni (“I cambi sono dovuti a scelte tecniche dell’allenatore, per quanto riguarda gli infortuni, le vicende che hanno condizionato il pre partita sono state determinanti non avendo permesso ai nostri giocatori di effettuare il riscaldamento, da qui la causa dei loro guai musculari”). In serata sono giunte anche le dimissioni del tecnico Fontana che dovrà in ogni caso spiegare al presidente della Lega Macalli, apparso furioso a microfoni e taccuini, il perché delle tre sostituzioni in un minuto scarso di gioco. Pesanti anche le dichiarazioni di Francesco Ghirelli, direttore generale della Lega Pro, che ha definito vergognoso il tutto. Nel frattempo a Nocera Inferiore si festeggiava anticipatamente il Carnevale con gente festante in piazza e in maschera rossonera, all’urlo unanime di “Ha vinto il popolo nocerino”.

Nelle prossime ore verranno prese e comunicate decisioni, forse ci sarà la mano pesante nei confronti della Nocerina, ma il tutto potrebbe apparire leggero come una carezza se si considera che grazie alla rivoluzione dei campionati, quest’anno in Lega Pro Prima Divisione (Serie C1 per capirci) non ci sono retrocessioni, quindi ogni eventuale penalizzazione risulterebbe ininfluente ai fini della classifica finale dei campani. Proposta di DASPO per almeno una ventina di tifosi nocerini. Si vedrà, così come si cercherà di far luce su una vicenda da raccontare ironicamente, unica arma per tenere in vita uno sport che oggi ha lasciato sul campo di Salerno molta della sua credibilità.

di Marco Milan

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