Pugilato. Mondiali, l’Italia conquista 3 medaglie, oro per Russo
Non solo un paese di poeti, santi navigatori e schermidori. L’Italia è anche un paese di pugili. L’ennesima dimostrazione, dopo i trionfi olimpici del 2012 l’abbiamo avuta ai campionati mondiali dilettanti di Almaty (Kazakistan), dove i nostri portacolori sono tornati a casa con tre medaglie: l’oro di Clemente Russo nei pesi massimi e i bronzi di Cammarelle e Valentino rispettivamente nella categoria dei supermassimi e dei pesi leggeri .
Russo – L’importanza dell’oro di Clemente Russo è, se possibile, elevata ancora di più dal fatto che ad Almaty è stato l’unico pugile dell’Europa occidentale a conquistare il titolo dilettanti. Il suo è stato un successo dettato dall’astuzia e dall’intelligenza pugilistica. In finale contro un avversario più grande e pesante di lui, il russo Tishenko, il pugile campano è stato abile nell’attendere il momento giusto, trovando spesso dei varchi nella guardia dell’avversario ed eludendo costantemente un diretto destro apparentemente insidioso. Il verdetto finale dei giudici, un triplo 29-28 è ineccepibile. Russo bissa così il successo ottenuto nel 2007 a Chicago e a questo punto aumentano i rimpianti per l’oro olimpico, solo accarezzato nelle due ultime edizioni.
Cammarelle – Il bronzo di questi mondiali potrebbe essere l’ultima medaglia conquistata dal supermassimo di Cinisello Balsamo nel corso della sua straordinaria carriera. Dopo aver dominato nei quarti il croato Hrgovic, Cammarelle si è arreso in semifinale all’azero Magomedrasul Medzhidov ,subendo anche un atterramento nella prima ripresa su un preciso destro dell’avversario. A Cammarelle, che con tutta probabilità terminerà qui la sua carriera resta l’applauso finale che il pubblico kazako gli ha tributato, un riconoscimento riservato solo ai grandi della boxe e che forse vale più di una medaglia d’oro.
Valentino – Si è fermata in semifinale anche la corsa di Domenico Valentino, arresosi nei 60 kg al valido brasiliano Robson Conceicao. Verdetto probabilmente esagerato nella forma (29-27, 29-27, 30-26) ma non nella sostanza, con Valentino che paga un approccio troppo soft e poi per recuperare si scopre, esponendosi ai colpi dell’avversario. Il pugile di Marcianise conferma comunque il bronzo di due anni fa ottenuto a Baku.
di Giuliano Corridori