Roma celebra Augusto alle Scuderie del Quirinale
di Laura Guadalupi
Il 18 ottobre è stata aperta al pubblico la mostra Augusto, una selezione di circa duecento opere di prestigio esposte fino al 9 febbraio 2014 alle Scuderie del Quirinale. Si possono ammirare le celebri statue del princeps per la prima volta riunite insieme: l’Augusto pontefice massimo da via Labicana, conservato al Museo Nazionale Romano, e l’Augusto di Prima Porta dei Musei Vaticani, quest’ultimo accostato al Doriforo del Museo Archeologico Nazionale di Napoli, suo modello classico e canone della perfezione scultorea di età classica per eccellenza.
Oltre alle sculture, vi sono esemplari dell’arte decorativa prestati da altri musei come il Metropolitan di New York e il Louvre. Da Parigi proviene, ad esempio, la lastra dell’Ara Pacis che ritrae le donne della famiglia di Augusto durante la processione in cui venne inaugurato l’altare. Ancora, una selezione degli argenti trovati nella villa di Boscoreale, alle pendici del Vesuvio, dà prova della finezza artistica raggiunta nell’età d’oro augustea. A duemila anni dalla morte, avvenuta il 19 agosto 14 d.C., la mostra ripercorre vita e carriera di colui che ha portato alla nascita di una nuova stagione tanto in politica, quanto nella cultura e nell’arte.
Augusto nacque con il nome di Caius Octavius a Roma, sul Palatino, il 23 settembre del 63 a.C. da Caius Octavius e Atia, figlia di Giulia, sorella di Cesare. Dal 43 al 33 a.C. stipulò un’alleanza con Marco Antonio e Lepido: il Secondo Triumvirato. I contrasti con Marco Antonio si fecero con il tempo insanabili e sfociarono nel 31 a.C. nella battaglia di Anzio, che sancì la vittoria del combattente Ottaviano sulla flotta di Antonio e Cleopatra.
Le guerre civili che si protraevano da decenni cessarono, neanche Cesare era riuscito a fare tanto. All’età di 36 anni Ottaviano venne insignito da parte del senato dell’epiteto di Augustus, cioè eccelso, che ne sanciva la superiorità su tutti i senatori. Il suo principato durò oltre quarant’anni, più di qualunque altro nella storia di Roma, e l’Impero inaugurò un’era sinonimo di benessere, pace, prosperità. Concetti come pax, pietas e concordia vennero esaltati nelle espressioni artistiche degli intellettuali radunati nel circolo di Mecenate. Con Augusto, Roma raggiunse la sua massima espansione, arrivando a conquistare tutto il bacino del Mediterraneo, dalla Spagna alla Turchia, dal Maghreb alla Grecia.
La mostra evidenzia il connubio tra politica e arte. Si possono ammirare cammei, come quello dell’imperatrice Livia velata (I secolo d.C.) e gemme in cui l’imperatore veste i panni di divinità come Apollo. Per la prima volta vengono messi insieme i famosi “rilievi Grimani”, raffiguranti scene di fauna. Infine, da undici rilievi sparsi tra la Spagna e l’Ungheria, viene ricostruito un fregio con le tappe fondamentali della vita e della morte di Augusto.
Per approfondire i contenuti della mostra, le Scuderie del Quirinale offrono al pubblico un ciclo di conferenze tenute da alcuni tra i maggiori esperti dell’età augustea.