L’Italia contro la Repubblica Ceca per chiudere ogni discorso e prendersi Brasile 2014

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Prova di carattere dell’Italia di Prandelli venerdì sera a Palermo. La Nazionale, pur priva di titolari importanti come Balotelli, Osvaldo, Barzagli e Montolivo, regola di misura la Bulgaria e conquista la possibilità di un mach point da giocarsi domani a Torino contro la Repubblica Ceca. Se gli azzurri porteranno a casa la vittoria sarà infatti qualificazione matematica con due giornate di anticipo per il mondiale di Brasile 2014. Ma Prandelli non avrà certo vita facile contro gli uomini di Michal Bilek. Storicamente la Repubblica Ceca non è un avversario semplice per l’Italia che patisce il gioco delle nazionali dell’est Europa, un gioco caratterizzato da giocatori tecnici e rapidi al tempo stesso.

D’altronde non poca sofferenza hanno mostrato gli azzurri a Palermo contro la Bulgaria: è solo grazie alle parate miracolose di Gigi Buffon se gli azzurri portano a casa il risultato di 1 a 0. Trentacinque anni e non sentirli, riflessi felini e classe. È mai stato usato un aggettivo del genere per un portiere? Beh, in determinati casi solo certi numeri uno fanno la differenza come il capitano azzurro venerdì sera. Nota positiva anche la prestazione di Alberto Gilardino, la sua è certamente un’esperienza importante alla quale Prandelli può appellarsi nei momenti di necessità, di sicuro potrebbe tornare utile anche per giugno 2014. Sufficiente anche la prova di tutta la squadra, almeno per quanto riguarda il risultato finale perché a vedere la mole di gioco espressa, la nazionale non ha di certo incantato il Barbera.

Fa parte però anche questo del gioco, si sa infatti quanto l’Italia fatichi nei macht di qualificazione in settembre e quante volte gli azzurri abbiano rischiato di vedere i mondiali da casa per poi raggiungere l’obbiettivo all’ultimo e vivere la competizione da protagonisti. È quello che si augura Prandelli (e non solo), di vivere il mondiale da protagonista e perché no anche di vincerlo. L’impresa è di quelle titaniche, con molte squadre di alto livello di cui alcune fortissime (Spagna, Argentina, Germania, Olanda), e su tutte il Brasile padrone di casa che è la squadra da battere. Ma la forza dell’Italia è sempre la stessa: è quando che gli azzurri partono sfavoriti che poi danno il meglio di se… l’ultima volta è stato a Berlino 2006. Questo è un problema che non dovrebbe riguardare al momento Cesare Prandelli, che ha nel mirino solo la partita con la Repubblica Ceca di domani, un macht che darebbe alla nazionale l’ammissione ai mondiali venturi con due giornate di anticipo. Un record mai raggiunto prima con grande soddisfazione di Prandell,i che dopo il mondiale stesso lascerà la sua poltrona di commissario tecnico (per dove?  e per chi?), sperando che ciò non sia un elemento di distrazione per nessuno.

L’attenzione è tutta per ora sulla partita da vincere per sistemare il discorso qualificazione. Prandelli ritroverà prima punta Mario Balotelli che, scontata la squalifica,  potrebbe essere affiancato in attacco da uno tra Osvaldo e Insigne e a centro campo l’esperienza di Montolivo; dovrà  però rinunciare alla corsa di Abate e Antonelli, che si sono infortunati contro la Bulgaria, e prontamente sostituiti con le convocazioni, almeno  per la panchina, di Pasqual e De Silvestri. Con tutta probabilità contro la Repubblica Ceca si rivedrà una difesa a 3 (di contiana memoria) composta da Bonucci, Barzagli e Chiellini, un centro campo a 5 con Pirlo, De Rossi, Montolivo, Giaccherini e il ritorno del laziale Candreva sulle fasce e in attacco Balotelli e Osvaldo. Anche se non è da escludere la presenza di De Rossi nel trio di difesa. Sperando che quella di Torino sia una partita che veda l’Italia più protagonista rispetto a quella di Palermo, ciò che è rilevante è prendere i tre punti in palio e staccare il biglietto per Brasile 2014, solo così potrà cominciare un sogno che si chiuderà con la finale al nuovo Maracana di Rio De Janeiro.

di Andrea Lorenzini

 

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