Superbike. A Silverstone si riparte dopo la tragedia di Antonelli. Gare bagnate, vincono gli outsider Rea e Baz

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Si apre nel ricordo di Andrea Antonelli il Gran Premio di Silverstone, Inghilterra. Ritirato il numero 8 dalle corse della SuperBike, è l’ultimo saluto e omaggio al pilota italiano.

Lo spettacolo deve però andare avanti, i piloti abbassano le visiere dei loro caschi e si pensa di nuovo solo a correre. Gara 1 vede Tom Sykes e la sua Kawasaki in Superpole seguito da Camier e Giugliano, il migliore degli italiani. La gara che doveva iniziare alle 13, ora italiana, comincia con venti minuti di ritardo. Tra i protagonisti della corsa ci sarà infatti la pioggia, che se pur non incessante, condizionerà le prestazioni dei piloti. Caratterizzato da lunghi momenti di indecisione è il pre gara, sia per i piloti che non sanno che attrezzatura scegliere, che gomme montare, sia per la direzione gara che tarda a decidere se dare indicazioni per una corsa bagnata o meno. Parte bene Sykes mentre perde subito posizioni la Aprilia di Giugliano che finirà poi ultimo in seguito ad un incidente che lo vedrà costretto a tornare in corsia box per un cambio moto. Dopo pochi giri però ecco che i commissari a bordo pista sventolano la bandiera bianca sinonimo di gara bagnata ed ecco che i protagonisti più attesi tirano i remi in barca: Guintoli, Sykes, iniziano a pensare ai punti utili al mondiale e rallentando danno il via ad una gara spettacolare che trascina nel vivo della bagarre tanti piloti. La pioggia ha dunque livellato i valori in pista e un tracciato come quello inglese, tra i più lunghi e più larghi del mondiale, con numerose possibilità di traiettorie, diventa lo scenario di una corsa appassionante. Dalle posizioni più arretrate si fa strada la Honda CBR 1000 RR di Jonathan Rea e mentre tutti gli altri sondano la condizione della pista, Rea si prende dei rischi non indifferenti e si porta davanti a tutti vicendo la gara. Avvincente è il duello per la seconda posizione tra la Aprilia di Laverty e la Suzuki di Camier, davanti a Guintoli quarto al traguardo, vinto all’ultima curva dal pilota Irlandese. Delusione Sykes che termina undicesimo dietro a Melandri partito ottavo e Ayrton Badovini, migliore degli italiani su Ducati.

Come sempre in SBK le speranze per “i delusi di Gara 1” si riversano inesorabilmente in Gara 2. I più attesi sono sempre i soliti, i papabili al titolo mondiale: Guintoli, Sykes e Melandri. La stella del britannico però in casa non brilla. Dopo cinque giri sarà un’altra la Kawasaki che si metterà davanti a tutte, quella di Loris Baz. Gara 2 è bagnata e ancora più avvincente della prima, con i piloti che non si risparmiano e le carene delle moto che si sfiorano arrivandosi a toccare. Posizioni del podio in bilico fino al giro 17, il penultimo, con una grande bagarre tra Baz e Cluzel finché il pilota Suzuki non scivola a terra ma riesce comunque a chiudere secondo; la corsa si fa più bagnata e pericolosa e i commissari agitano la bandiera rossa: gara interrotta e finita con Loris Baz che porta a casa la vittoria davanti a Cluzel e Eugene Laverty su Aprilia. Week end amaro quello della BMW, con Chaz Davies che rompe il motore, il terzo per la BMW nei 3 giorni a Silverstone, dopo una bella prestazione in Gara 2 e finisce ultimo mentre Marco Melandri arranca due noni posti, ma se si vuol vedere il bicchiere mezzo pieno non perde poi troppi punti nel mondiale rispetto a Sylvain Guintoli e ne guadagna su Sykes. La BMW sembra però subire delle  incertezze aumentate dopo l’annuncio del ritiro dalle corse per il prossimo anno,  guasti tecnici che se continuassero allontanerebbero definitivamente la casa di Monaco dalla vittoria iridata. Tom Sikes si è dileguato nella pioggia di Silverstone e vede non solo la testa del mondiale allontanarsi ma anche la vittoria del suo compagno di squadra Baz. Cosa sta succedendo al combattivo pilota britannico della Kawasaki? A metà campionato, nelle gare che contano prima della pausa estiva, quando si dovrebbe cominciare a costruire la vittoria per il titolo, Sykes inanella due prestazioni non degne del suo nome. Che il pilota britannico soffra del cosiddetto “braccino del tennista”? Più probabile che sia stato un week end negativo per l’inglese che rivedremo insieme a tutta la SuperBike il primo settembre a Nurburgring, Germania.

di Andrea Lorenzini 

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