Formula Uno: 30 anni dopo papà Keke, Rosberg vince a Montecarlo. A podio le Red Bull, male le Ferrari

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Autoritaria e potente la cavalcata di Nico Rosberg sulle stradine del circuito di Monaco, per un dominio della Mercedes numero 9, partita in pole position e davanti a tutti dal primo all’ultimo giro.

Un fine settimana da favola per Nico: il sabato la pole position e la vittoria del suo Bayern Monaco nella finale di Coppa dei Campioni, la domenica il trionfo in gara, per un successo nel nome del padre a 30 anni esatti dalla vittoria di papà Keke nel Principato monegasco. La Mercedes si scrolla così di dosso l’etichetta di missile del sabato e lumaca della domenica, e nel Principato spaventa tutti candidandosi a vera e propria outsider in chiave mondiale. In testa dall’inizio alla fine, dunque, ma per Rosberg i brividi sono arrivati comunque, non dagli avversari che mai lo hanno impensierito, ma dalla tensione accumulata a causa di tre soste forzate della corsa: due ingressi della Safety Car e una bandiera rossa che ha interrotto per una ventina di minuti il Gran Premio dopo uno spaventoso incidente tra la Marussia di Chilton e la Williams di Maldonado, concluso per fortuna senza gravi conseguenze.

Rosberg primo, completano il podio le due Red Bull di Vettel e di Webber, con il campione del mondo in carica, nonchè leader dell’attuale campionato, che si gode un ottimo piazzamento e se la ride per le disgrazie dei suoi diretti inseguitori in ottica iridata: Raikkonen chiude decimo dopo essere stato quinto per quasi tutta la gara ma dopo aver subìto un contatto con la McLaren di Perez che lo ha relegato prima in 14.ma posizione e alla fine in decima, merito di una serie di sorpassi da urlo del finlandese negli ultimi due giri; Alonso invece termina settimo al termine di una gara con pochi acuti, netto passo indietro rispetto alla grande vittoria di quindici giorni fa a Barcellona. Per la Ferrari è un Gran Premio totalmente da dimenticare dato che anche Felipe Massa non sorride: dopo l’incidente di sabato che gli aveva impedito di completare le qualifiche facendolo scivolare all’ultimo posto nella griglia di partenza, il brasiliano cozza contro le barriere anche in gara, in un botto identico a quello di ventiquattr’ore prima. Anche qui nessuna conseguenza fisica per il pilota, ma zero punti in cascina.

Quarto posto per Hamilton che ha perso due posizioni durante il primo ingresso della Safety Car, altrimenti la Mercedes avrebbe potuto festeggiare anche una bella doppietta; applausi per la Force India di Adrian Sutil che coglie un quinto posto da antologia e conferma che la scuderia indiana ha fatto bene a puntare di nuovo su di lui dopo l’anno passato in naftalina. Troppo aggressivi Perez e Grosjean: il messicano della McLaren ha dapprima sfiorato la collisione con Alonso, quindi ha toccato Raikkonen danneggiando entrambe le vetture per poi finire k.o. qualche metro più tardi; il francese della Lotus ha tamponato la Toro Rosso di Ricciardo, costringendo entrambi a chiudere anzitempo la corsa. Dietro la lavagna, ancora una volta, la Williams: Maldonado si è visto planare sul casco Chilton, è vero, ma non è che sin lì il pilota venezuelano stesse combinando nulla di buono, esattamente come il compagno di squadra Bottas, assolutamente anonimo nelle retrovie.

In classifica aumenta il vantaggio di Sebastian Vettel, sempre al comando a quota 107 punti, 21 in più di Raikkonen, secondo a 86; terzo posto per Fernando Alonso a 78.

Tra quindici giorni il circus sbarca in Canada. Ancora due settimane e sarà di nuovo Formula Uno.

Marco Milan

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