La vela sotto choc. La morte di Andrew Simpson apre molti interrogativi sulle imbarcazioni AC72

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La morte di Andrew Simpson scuote il mondo della vela. La tragedia avvenuta, giovedì 9 maggio, nella baia di San Francisco apre nuovi interrogativi su uno degli sport nautici più seguiti. Simpson aveva 36 anni, e solamente l’estate scorsa festeggiava la medaglia d’argento a Londra, dopo aver vinto quella d’oro a Pechino. La tragedia si è consumata inesorabilmente in una seduta d’allenamento: Artemis Racing si è ribaltato mentre soffiava un vento tra i 18 e i 20 nodi, la barca si è spezzata in due intrappolando così Simpson.

Una tragedia vera e propria che purtroppo però poteva essere evitata. La polizia di San Francisco ha avviato una sua indagine, ma quello che desta però scalpore sono le condizioni in cui si è arrivati a fare vela, uno sport diventato ormai estremo senza però il pieno consenso di chi lo pratica. Non a caso Max Sirena, skipper di Luna Rossa, era stato molto chiaro sulla situazione in cui si stava andando incontro. Lo skipper di Luna Rossa aveva fatto notare che a bordo dei mega catamarani AC72 l’equipaggio aveva paura a trovarsi a viaggiare a velocità superiori ai 15 nodi d’intensità. Un’ammissione che non poteva essere presa sotto gamba, e che invece è rimasta lanciata nel vuoto. L’incidente di giovedì (che ha procurato anche un ferito, il neozelandese Craig Monk) potrebbe però cambiare le cose. Già il patron di Luna Rossa, l’unica imbarcazione italiana, non sa se parteciperà lo stesso alla 34esima edizione Coppa America, prevista per il 7 luglio sempre a San Francisco. Per il patron Bertelli la situazione è chiara: “Per continuare ci devono dare le garanzie adeguate, altrimenti noi non ci siamo – ha detto ai microfoni dell’Ansa – Dopo lo choc per quanto accaduto abbiamo avuto due lunghe riunioni telefoniche e abbiamo lasciato al team il tempo di riflettere sull’accaduto e ripensare al tutto. Noi come sponsor lasciamo alla squadra la libertà di scegliere, se vogliono continuare oppure no. Ma c’è la possibilità che si molli tutto”.

Il problema sono i nuovi equipaggi che hanno fatto diventare la vela uno sport estremo, un cambiamento che non tutti hanno accettato visto che iscritti al via per luglio sono solo 3 team più il difensore del titolo: Luna Rossa, Emirates Team New Zealand, Artemis e il difensore del titolo Oracle Racing. Le imbarcazioni nell’occhio del ciclone sono particolarmente difficili da gestire e controllare proprio in quelle che sono le abituali condizioni meteo di San Francisco. A ottobre dello scorso anno c’era stato un incidente alla barca americana di Oracle che aveva scuffiato, sempre nella baia, e che si era risolto con molti danni (oltre 5 milioni di euro) ma senza danni alle persone. Proprio quest’ultima è il team che si è battuta per avere l’introduzione dei catamarani AC72, tutto per lo show e il busness.

Chissà se poi anche questa volta lo show dovrà per forza continuare, a sentire Bertelli non è questa la strada, almeno per Luna Rossa: “Per continuare vanno adottati dei cambiamenti adesso noi studieremo il da farsi e nei prossimi giorni daremo conto di quali sono le garanzie che ci servono per proseguire nel progetto. Altrimenti siamo fuori”.

Cristiano Checchi

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