Digitalizzazione del sistema sanitario, una rivoluzione da 15 miliardi l’anno

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di Tiziano Aceti

Con la Ricerca 2013 dell’Osservatorio ICT in Sanità della School of Management del Politecnico di Milano torniamo a parlare di digitalizzazione ed in particolar modo della situazione che riguarda il processo di digitalizzazione del sistema sanitario italiano. Un’ evoluzione questa che porterebbe – secondo il rapporto – ad un risparmio complessivo di circa 15 miliardi di euro l’anno; tuttavia, “la spesa ICT per la Sanità è scesa a 1,23 miliardi di euro nel 2012” facendo segnare un calo del 5% rispetto all’anno precedente.

Se il processo di digitalizzazione fosse portato nelle condizioni di poter incidere sul sistema sanitario, l’Osservatorio ICT in Sanità prevede che il risparmio sarebbe così suddiviso: dalla deospedalizzazione di pazienti cronici resa possibile dalle tecnologie a supporto della medicina sul territorio e dell’assistenza domiciliare si avrebbe un risparmio di circa 3 miliardi; altri 1,37 miliardi si risparmierebbero attraverso l’introduzione della Cartella Clinica Elettronica; 860 milioni operando una digitalizzazione dei referti e delle immagini; 860 milioni grazie alla riduzione di ricoveri dovuti a errori evitabili attraverso sistemi di gestione informatizzata dei farmaci; 370 milioni di euro si risparmierebbero attraverso la consegna dei referti via web e un miglior utilizzo degli operatori dello sportello; 160 milioni con la prenotazione online delle prestazioni; 150 milioni attraverso la razionalizzazione dei data center presenti sul territorio e, infine, 20 milioni verrebbero risparmiati grazie alla riduzione dei costi di stampa delle cartelle cliniche.

Inoltre l’Osservatorio stima che ci potrebbe essere un risparmio per i cittadini, che con una maggiore qualità dei servizi dovuta alle tecnologie digitali andrebbero a trarre benefici economici, ripartiti in questo modo: 4,6 miliardi di euro verrebbero risparmiati attraverso i servizi di ritiro e download dei documenti clinico-sanitari via web; 2,2 miliardi di euro grazie a soluzioni di telemedicina e assistenza domiciliare; 640 milioni di euro si risparmierebbero attraverso l’utilizzo della prenotazione via web e telefonica delle prestazioni; in ultimo, 170 milioni di euro grazie alle soluzioni di gestione informatizzata dei farmaci.

Interessante, poi, la classifica che indica la qualità dei sistemi sanitari condotta dall’Euro Health Consumer Index 2012. L’Italia è passata dal 15° al 21° su 34 censiti, dimostrando deficit soprattutto per quel che riguarda gli indicatori: prevenzione, gamma e accessibilità dei servizi offerti, accesso ai farmaci e tempi di attesa per ricevere i trattamenti.

Se é chiaro che lo sviluppo a pieni giri della macchina digitale porterebbe evidentemente dei benefici, ad oggi la situazione sembra ancora bloccata. Non solo per quanto riguarda il comparto sanitario, ma tutto l’apparato dell’Agenda digitale è ancora in attesa dell’approvazione dei decreti attuativi, senza dimenticare gli ultimi problemi riguardanti lo statuto dell’Agenzia per l’Italia digitale. In questo contesto, quindi, l’intero sistema è ancora in attesa di farsi operativo a tutti gli effetti in modo tale che questa “rivoluzione” non rimanga incompiuta.

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