Serie A. Il Napoli certifica il secondo posto, per Palermo e Siena ormai è quasi Serie B

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È tempo di verdetti nel turno infrasettimanale della Serie A, la 36esima giornata regala infatti una certezza in alto, una a metà e due quasi certezza in fondo.

In alto dopo la festa juventina è arrivata quella del Napoli che, sul campo del Bologna, ha con un imperioso 3 a 0, ufficializzato il secondo posto, quindi i gironi di Champions per la prossima edizione della manifestazione continentale. Per Mazzari l’importante piazzamento è arrivato grazie alle reti di Hamsik, Cavani e Dzemaili contro la squadra di Pioli, capace invece d’incassare 9 gol in due partite. Il secondo posto è diventato realtà con 75 punti, con la possibilità di chiudere il campionato a 81, numeri importanti che dal prossimo anno, una volta capito chi in panchina e chi al centro dell’attacco, saranno la base per migliorare quanto di straordinario già fatto quest’anno.

La certezza a metà classifica è l’addio ai sogni europei dell’Inter. Finita in un baratro senza fine la squadra di Strmaccioni è uscita sconfitta anche dalla sfida casalinga contro la Lazio. L’1-3 per gli ospiti è anche ingeneroso visto la buffa dinamica del primo gol laziale, le occasioni create e il rigore goffamente tirato in curva, a causa di uno scivolone sul dischetto di Alvarez. L’Europa League è invece è alla portata per la ritrovata Lazio, che con Klose in campo e al centro della manovra, è tornata a vincere anche senza i suoi gol. La vittoria in trasferta mancava dal 22 dicembre ed è diventata realtà a San Siro grazie all’autorete di Handanovic, il rigore di Hernanes e il favoloso destro da lontanissimo di Onazi, il gol del momentaneo pareggio intersita era stato di Alvarez. La Lazio ha quindi concesso all’Inter ma ha comunque creato, a sua volta, molto; l’Europa ora è lontana 2 punti, ovvero i 60 dell’Udinese (senza dimenticare una finale da giocare contro la Roma che varrebbe in caso di vittoria l’accesso all’Europa League). In fondo manca la matematica ma per Siena e Palermo la B è ormai più che una certezza.

Il Palermo è uscito sconfitto dall’assurda partita contro l’Udinese. Gli uomini di Guidolin, non il più felice nel mandare il suo vecchio amore in B, sono andati in vantaggio con Muriel, di Miccoli su rigore per il pareggio, poi Sorrentino sembrava aver dato un senso al suo acquisto parando il rigore Di Natale (folle il fallo di mano di Aronica), poi però Angella per il nuovo vantaggio prima del pareggio del rientrate Hernandez. Sembra finita in un pari, ma Sorrentino, dopo il fatale errore contro il Bologna, ne ha commesso un altro clamoroso non tendendo un tiro comodo e lasciando così la possibilità a Benatia di firmare il gol che vale mezza Europa per l’Udinese e tre quarti di B per il Palermo. I bianconeri di Siena invece hanno perso il derby contro la Fiorentina, restando fermi a 30 punti con il Genoa a 36. I bianconeri hanno pagato lo sforzo per recuperare 6 punti di penalizzazione e anche la sfortuna che gli ha messo nel finale un calendario tutt’altro che semplice, dopo aver giocato con la Roma e con il Catania è arrivata la Fiorentina e il gol di Rodriguez, con alle ultime due la sfida con Napoli e Milan. Per Montella invece l’ipoteca sull’Europa League, per tornare a sperare nella Champions il tecnico della viola dovrà sperare nalla “sua” Roma impegnata domenica sera contro il Milan. Quanto però fatto vedere martedì sera dalla squadra di Andreazzoli di certo non induce a pensare bene. Una partita ancora una volta, dopo Roma – Pescara, giocata più perché costretti che per altro. 37 minuti senza tiri in porta in casa contro il Chievo, con tutto il rispetto per gli uomini di Corini, sono troppi. La Roma ha ceduto così come aveva gioito a Firenze, all’ultimo minuto, proprio come aveva perso all’andata nella nebbia di Verona. Una sconfitta forse immeritata ma che serve, una volta di più, da lezione a una squadra che evidentemente continua a non capire dai propri errori. Per il Chievo del bravo Corini il gol di Thereau è valso la salvezza matematica.

A Bergamo in scena i campioni d’Italia che, in campo 9 riserve, hanno vinto la sfida contro l’Atalanta grazie al nono gol in campionato di Matri. La partita è stata anche fermata per calmare i tifosi, se cosi possono essere chiamati, impegnati a tirarsi razzi, pietre e quant’altro. Prima della partita altri incidenti sembrerebbe causati dai tifosi Juventini (fonte http://bergamo.corriere.it/bergamo/notizie/sport/13_maggio_8/scontri-stadio-atalanta-juventus-bergamo-2121046321941.shtml). Per l’Atalanta è arrivata comunque la matematica salvezza nonostante la sconfitta, la Juventus invece continua la sua caccia al record di punti. Senza problemi anche la trasferta a Pescara per il Milan di Allegri. Ad aprire le marcature il 17esimo rigore trasformato su 17 tirati in carriera per Balotelli, il 2 a 0 è stato di Muntari, il terzo, frutto dell’assist di Robinho, è stato di Flamini, mentre a chiudere i conti ancora Balotelli, per il suo 11esimo gol in campionato. A Genova la Samp e il Catania non sono andate oltre l’1 a 1, le reti,  tutte nelle ripresa, di De Silvestri e di Spolli anche se il pari degli ospiti è viziato dal fuorigioco di Bergessio. Sul campo pesante, per la tanta acqua scesa, a Trieste il Parma si è imposto per 1 a 0 contro il Cagliari, grazie al gol di Rosi. Merita la chiusura invece la partita tra Torino e Genova, uno 0 a 0 praticamente senza tiri, condita si, dalla quasi certa salvezza di entrambe le squadre, ma anche dai copiosi fischi dell’Olimpico di Torino.

Cristiano Checchi

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