Il tipo e-sig e il fenomeno sociale della sigaretta elettronica

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di Lucia Varasano

In un’ Italia con l’acqua alla gola, qualcuno affonda e molti tirano una boccata di vapore acqueo. In un Paese economicamente depresso in cui il tessuto dell’imprenditoria è costellato di pezze, c’è qualcosa che va via più del pane, mentre si contano i pochi sopravvissuti alla crisi, è d’obbligo annoverare la sigaretta elettronica come la nuova vivacità del secondo settore.

Almeno nel mio teatro d’osservazione, una delle più grandi vie di Roma, dove per ogni parrucchiera, per ogni negozio d’abbigliamento che fallisce, c’è un punto di vendita di “e-sig” che apre, sicuro del successo del momento. In soli 300 metri di asfalto battuto della Tuscolana, dalla sponda destra alla sinistra, ne conto almeno 3, escludendo quelli nelle strade interne. Ce ne sono talmente tante, che sarebbe bene cominciare a pensare d’ inserirle nel paniere, tra i beni di primaria necessità.

ALT!MI E’ CAMBIATO UN QUARTIERE.

Passeggio tra i mercati, e ciò che prima etichettavo come nauseabondo odore di sigaro, ora è vapore all’aroma di sigaro. La “svapa” la vecchietta col carrello della spesa- che a stenti riesce a camminare, eppure è sempre lì seduta al bar tazzina di caffè alla mano e sigaretta elettronica al collo. La “svapa” il barista per non uscire durante l’orario di lavoro, la “svapa” la signora bionda ossigenata che incontro sempre alla bancarella dell’usato. Svapa, mentre mi sottrae da sotto il naso quella borsetta vintage che mi piaceva tanto, l’ennesima.

La svapa chi vuole smetterla con la nicotina, la svapa, chi vuole iniziare con il vapore. La svapa chi vuole alternare le sigarette fumate all’aperto con l’e-sig svapata nei locali pubblici. La svapa Enzo, che non ha alcuna intenzione di smettere, anzi, l’ ha acquistata “per fumare di più”, un chiaro esempio di dipendenza psicologica compulsiva-ossessiva. Prima con il tabacco ci andava giù pesante, ora con la sigaretta elettronica sente di poter svapare h 24 e a rischio zero per la salute, avendo eliminato i composti cancerogeni della combustione. L’ e-sig, pare innocua stando al parere di Enzo, ma anche a quello di Veronesi.

IL “TIPO E-SIG”

Il primo passo d’affermazione della tendenza e-sig come fenomeno sociale, sarà forse quello compiuto dalla lingua, specchio della società, con l’inserimento dei termini “svapo/svapa/annessi e connessi” nel Dizionario della Crusca. Intanto, mentre attendiamo con ansia il grande evento, la sigaretta elettronica vive, non ha idoli e non ha ancora canzoni.

Immaginate Vasco che canta “vivi in bilico e svapori l’e-sig anziché “vivi in bilico e fumi lucky strike”? Impensabile. Eppure il nuovo fenomeno sociale nato sull’onda della lotta al tabagismo, ha già un nuovo alter ego, “il tipo e-sig”.

Il “tipo e-sig” è il tipico “tipo da sigaretta elettronica”, è un animale sociale androgino, che nel pieno rispetto di chi non fuma rifiuta di assentarsi dai locali pubblici per stare in compagnia della sua ex amica sigaretta, e la tradisce svapando a pieni polmoni- rigorosamente in faccia ai suoi amici- con la sua dolce e vogliosa e-sig, mostrandola come un trofeo.

Il “tipo” da sigaretta elettronica è un tipo e-sig-ente, che preferisce lo yacht alla barca, odia la massificazione della forma estetica ed ha sostituito il piattume della sigaretta all’eleganza personalizzata dell’ e-sig design.

E’ un tipo narcisista, che ama avere sempre un alito profumato, mentre svapa e dopo aver svapato, è un AmbiPur a getto continuo.

Il “tipo e-sig” ha il bocchino più figo del tuo. Si avvicina con “fare spavaldo” alle donne e ha adottato nuove tecniche di corteggiamento mai viste nel mondo animale. Le punta, le avvicina, le avvolge in una nuvola di vapore, sfoderando frasi dal dubbio senso, della serie: “questa è gusto banana, ti va di svapare con me”.

Il “tipo” da sigaretta elettronica, si aggira per le strade convinto di fare un bene ai propri polmoni, dimenticando tutto il resto che lo circonda. Scruta l’altro tipo e-sig, quello con il laccetto fluo. Nel pomeriggio andrà al punto vendita ad acquistare quello con le mini lucciole, direttamente importato da Las Vegas. Il tipo e-sig è uno al passo coi tempi.

LA FABBRICA E-SIG

Tornata a casa dopo aver inalato vapore acqueo a gogò, accendo il pc, intenzionata a farmi un’idea più articolata, in modo da poter obiettare meglio al prossimo che mi avvolgerà col candore dell’e-sig. Leggo i report, gli studi per sconfiggere il tabagismo, di tutto. Articoli allarmisti e pareri rassicuranti non si danno tregua sul web, chi produce e commercializza se la prende con le lobby dei monopoli, chi effettua delle ricerche scientifiche è sicuramente dietro le logiche o al soldo delle grandi industrie del tabacco.

C’è tutto un mondo intorno all’e-sig, fatto di produttori di E-liquidi, E-basi. Fatto di aromi, accessori, batterie, caricabatterie, caricabatterie per auto, laccetti, astucci, bocchini. Un mercato a cui lo Stato italiano starà senz’altro guardando, soprattutto in un momento in cui si registra un ammanco nelle casse. Così oltre alle accise sul tabacco, comincerà probabilmente a tassare anche le sue alternative, ovvero le ricariche delle sigarette elettroniche.

Per chi respira passivamente il fumo, non è cambiato granché. Dovrei certo stare tranquilla, in fondo respirare il vapore è come sentire in piazza il nuovo profumo per ambienti, mentre per chi la fuma, è solo come ingurgitare un incenso. Mi chiedo che sapore abbia il Glicol dietilenico– quello che troviamo nell’antigelo, nel liquido dei freni e nelle sigarette elettroniche, pare.

Districarsi tra la mole d’informazioni non è cosa da poco, nell’attesa del decalogo degli effetti a lungo termine, prendo per “ottimo” un parere dell’OMS (l’ Organizzazione Mondiale della Sanità) secondo cui “la qualità e la sicurezza di questi prodotti non è stata ancora stabilita”; prendo per “buono ma ridicolo” il divieto di vendita ai minori imposto dal Ministero della Salute; prendo per “eccellente” il divieto di fumo nei luoghi pubblici esteso all’e-sig nel Comune di Cantù.

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8 thoughts on “Il tipo e-sig e il fenomeno sociale della sigaretta elettronica

  1. La solita tua sottile ironia per rendere più leggero e leggibile l’argomento. Su una delle tante mode che ormai la globalizzazione ci “induce” a seguire e che sconvolge abitudini e comportamenti. E sulla quale metti l’accento, intuendone i grossi guadagni che dall’indotto potrà venire alle tante Multinazionali private e anche a qualche Stato nazionale. Come al solito, ti leggo volentieri.

  2. Il fumo è la più stupida mortale e costosa trappola che l’uomo si sia mai costruito! Inoltre ha un vantaggio inestimabile: prima o poi porta ad un infarto cardiaco che abbrevia la vita del fumatore tanto da risparmiargli di morire di cancro ai polmoni! Smettere di fumare è la più saggia ed intelligente delle decisioni che una persona possa prendere per se stessa e per gli altri

  3. Solo un appunto: non è contenuto affatto glicole dietilenico ma glicole propilenico! Non confondiamoli!
    Un appunto che mi è sembrato doveroso fare per evitare la cattiva informazione!
    Un saluto

  4. Per completezza di informazioni, bisognerebbe specificare che il glicole propilenico contenuto nei liquidi delle sigarette elettroniche è usato anche:

    – Come solvente in molti preparati farmaceutici, in formulazioni per uso orale, iniettabili e ad uso topico.In particolare per il diazepam che è insolubile in acqua si usa il glicole propilenico come solvente nelle formulazioni iniettabili;
    – Come umettante in medicamenti, cosmetici, alimenti e prodotti a base di tabacco;
    – Come additivo alimentare etichettato con la sigla E1520;
    – Come veicolo per fragranze;
    – Per produrre poliesteri;
    – Come ingrediente negli olii da massaggi;
    – Nei disinfettanti per mani, Lozioni Antisettiche, e in soluzioni saline;
    – Nelle macchine del fumo per creare fumo artificiale da utilizzare nell’addestramento dei pompieri e nelle produzioni teatrali;
    – Come ingrediente, insieme a cera e gelatina nelle bolle di sapone;
    – Come agente refrigerante per birra e vino nei serbatoi frigoriferi di fermentazione;
    – Come solvente utilizzato per miscelare i reagenti di sviluppo in fotografia;
    – Come fluido nelle presse idrauliche;
    – In crionica;
    – Come agente emulsionante nell’Angostura e negli amari;
    – Nei liquidi utilizzati nelle sigarette elettroniche, con funzione eccipiente vaporizzabile assieme al glicerolo vegetale e acqua per diluire la nicotina;
    – In veterinaria per trattare la chetosi negli allevamenti;

    fonte: wikipedia

  5. Ringraziamo i nostri gentili lettori per l’approfondimento sul tema dei composti chimici presenti nella sigaretta elettronica.
    Il pezzo “di colore” non ha carattere scientifico, avremmo dovuto riportare tutte le ricerche pro e contro e-sig, snaturando quello che era il nostro obiettivo, e cioè parlare del “fenomeno sociale dell’e-sig”. Tra i dubbi e le perplessità, abbiamo riscontrato che molti dei “prodotti acquistati on line, destinati al mercato mondiale, non offrono le garanzie che sono obbligatorie per la normativa vigente in Italia”.http://www.salute.gov.it/portale/news/p3_2_1_2_1.jsp?lingua=italiano&menu=notizie&p=nas&id=276
    Negli Usa, la Food and Drug Administration ha riscontrato alcune sostanze cancerogene nel vapore prodotto dalle e-sigarette di due marche.
    Se è vero che secondo gli elenchi degli ingredienti, esposti sulla confezione del prodotto e sui vari siti internet dei distributori, il 99% delle cartucce che alimentano la sigaretta elettronica è composto da una miscela liquida di acqua, glicerina e glicole propilenico, è vero anche che in Italia, il responsabile di una delle società importatrici della sigaretta elettronica ha denunciato che “alcune aziende inseriscono nel liquido della cartuccia della sigaretta elettronica il dietilene glicole, una sostanza chimica utilizzata nei radiatori delle auto con funzioni anti-gelo, che consente di avere un perfetto `effetto fumo`”.
    Sottolineo che, non abbiamo detto:”la sigaretta elettronica è composta da glicol dietilenico”, ma in un contesto ironico abbiamo riportato una delle tante perplessità.
    Alla composizione chimica, alla pericolosità o meno di alcuni prodotti dedicheremo un pezzo nelle prossime settimane.

  6. Ciao amici! Bah, per me il tipo da e-sig è un sig. intelligente, sorprendente, previdente. Comunque, l’articolo è davvero scritto bene, gran classe e gran penna. La creatività e la fantasia non mancano proprio! 🙂

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