Nella Casa – Film Puzzle tra metaracconto e citazione

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di Annalisa Gambino

La singolare vicenda di Nella Casa ha origine dal testo spagnolo, Il ragazzo dell’ultimo banco di Juan Mayorga. La commedia tratta il legame che si instaura tra un professore di lettere di liceo e un suo allievo talentuoso nella scrittura.

Il regista François Ozon, che l’ha adattata, ha trasferito l’azione in una scuola francese dove il prof. Germain scopre nel giovane Claude Garcia, non solo un fine talento di scrittura, ma un’interessante idea narrativa.

Claude, sotto la forma di un romanzo epistolare, consegna al professore un tema che ha per oggetto la famiglia del suo compagno di classe Rapha Artole. A suscitare l’interesse e la curiosità di Germain è la locuzione ”continua” con la quale si chiudono i componimenti. Quello che solo in apparenza è un banale tema scolastico si rivela essere un ritratto veritiero della classe borghese. Dietro il cinismo di Claude si cela un’ossessione per ”quella” famiglia così perfetta e affiatata.

Il film diventa un pretesto per dare spazio al racconto di Claude sulle dinamiche che avvengono nella casa di Rapha.

I piani su cui si svolge la narrazione si sovrappongono e diventano tre : quello del rapporto tra professore e allievo, quello della famiglia Artole, e quello della vita privata del professore.

Grazie alla struttura del film a puzzle, gli incontri tra professore e studente sono un utile stratagemma per rendere visibile il processo creativo di un opera letteraria. Si tratta di una riflessione ludica sul potere dell’immaginazione e sui metodi narrativi.

Nella costruzione della sceneggiatura, tutto mira a rendere partecipe il lettore, a coinvolgerlo nella storia e a sollecitare il suo interesse. Ci sono dei pezzi mancanti nel racconto: il passaggio tra i temi di Claude e la realtà diventa sempre meno marcato. Il montaggio ha fortemente contribuito a far scomparire il dispositivo della cornice di partenza e a giocare sulla confusione tra realtà e finzione. A fare da collante è il professore che assume il ruolo-guida di primo spettatore. È davanti ai suoi occhi che la vicenda su carta prende vita fino a diventare il fulcro principale dell’azione.

Nella Casa ha una fortissima valenza sociale: il protagonista è un giovane escluso sia sul piano famigliare sia su quello sociale. Nella prima parte del film, il regista ne fa solo intuire le modeste origini. È stato importante scoprire e visualizzare tardivamente la villetta di periferia nella quale abita Claude per meglio comprendere le motivazioni della sua indagine. Se all’inizio, la ricerca di un posto nella famiglia ideale è quasi ironico, alla fine risulta scaturire da un reale bisogno e dalla mancanza di affetto e stabilità economica del giovane.

Ozon risolve magistralmente il groviglio narrativo creato con un azzeccato finale aperto, dove la trovata della Finestra sul cortile di Hitchcock moltiplicata all’infinito è affiancata ad una riflessione di sapore zavattiniano -ossia che è sufficiente pedinare la realtà per raccontare storie affascinanti.

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