Politiche 2013. La “nuvola di parole” della campagna elettorale
di Simona Bricchi
Crisi, lavoro, ricerca, imprese, pressione fiscale, Europa, reddito di cittadinanza,energia, internet e abolizione sono state le parole più ricorrenti nei programmi dei partiti in corsa alle elezioni politiche del 24 e 25 febbraio 2013, le più evidenti nell’immaginaria “nuvola di parole” della campagna elettorale appena finita.
Tutte le forze politiche scese in campo si trovano ad affrontare lo stesso problema: la “crisi” e la proposta di una strategia vincente per il suo superamento riducendo il debito pubblico e favorendo il rilancio dell’economia. Per il risveglio del Paese il “lavoro” è la ricetta base di tutti i partiti. Il Partito Democratico intende contrastare la precarietà e migliorare l’occupazione giovanile e in particolar modo quella femminile. La Scelta Civica pone attenzione anche nei confronti dei lavoratori anziani e Rivoluzione Civile lotta per il ripristino dell’art. 18. I posti di lavoro persi possono essere recuperati investendo nella “ricerca”. Tutti si impegnano a stanziare fondi da destinare a quest’ultima e all’istruzione. Il Partito Democratico, il Popolo Delle Libertà, Scelta Civica e Movimento 5 Stelle intendono intensificare il collegamento tra università e impresa, ma Rivoluzione Civile non dimentica di sottolineare l’importanza dell’accesso ai saper a tutti i cittadini. Per raggiungere ottimi risultati nell’ambito della formazione scolastica il Movimento 5 Stelle sostiene l’importanza di “internet” e delle nuove tecnologie.
Il centro del rilancio economico sono le “imprese”, tutelare e incentivare sono gli obiettivi di tutti gli schieramenti politici, Rivoluzione Civile aggiunge la necessità di liberarle dalla burocrazia soffocante. La “pressione fiscale” che si registra superiore al 68%, rispetto alla media Ue con l’introduzione dell’Imu, il ritocco all’insù delle addizionali regionali Irpef, l’aumento delle accise sui carburanti e l’incremento dell’Iva, l’Italia rischia di ritrovarsi con un carico fiscale che ora mette in ginocchio anche quei pochi imprenditori che avevano resistito alla crisi. Su questo punto si esprimono maggiormente il Partito Democratico e Scelta Civica, il primo proponendo l’abolizione dell’Imu sulla prima casa di proprietà mentre il secondo rimane fermo sui provvedimenti attuati considerandola una giusta direzione.
Allargando lo sguardo verso l’ “Europa”, il Partito Democratico riconosce all’interno di essa il futuro dell’Italia, il Popolo Delle Libertà mira a recuperare la centralità nella politica europea, Scelta Civica si ritiene soddisfatta del recuperò della credibilità effettuato dal nostro Paese sotto la guida di Monti mentre il Movimento 5 stelle si colloca sul fronte opposto proponendo l’allontanamento dall’Ue.
Molto ricorrente, specialmente durante i comizi di Beppe Grillo ma anche nei messaggi elettorali di Rivoluzione Civile e persino di Scelta Civica è stato il tag “reddito di cittadinanza”: l’ausilio destinato ai cittadini rimasti senza occupazione.
L’ultimo dei termini ricorrenti è “energia” che mette d’accordo tutti i partiti che individuano i quattro settori strategici sui quali intervenire: eco-innovazione, fonti rinnovabili, riciclo dei rifiuti e mobilità sostenibile. Il movimento 5 stelle pone anche l’accento nei confronti di una politica per la riduzione delle emissioni CO2.
Ma il termine che più di tutte ha caratterizzato queste elezioni 2013 è “abolizione” più volte citata dal portavoce del Movimento 5 stelle Beppe Grillo e divenuta bandiera stessa del partito. Le abolizioni riguarderebbero le province, i rimborsi elettorali, il lodo Alfano, la legge Gelmini, l’Ordine dei Giornalisti, la legge Biagi sul lavoro.
La parola “abolizione” incarna bene l’umore che pervade il nostro Paese: l’aspirazione di un reale cambiamento. Ma per raggiungerlo è necessario cambiare radicalmente modo di far politica, ripartire quasi da zero, puntando tutto su fatti concreti e non più sulle solite evanescenti “nuvole di parole”.