Serie A – Balotelli stecca il derby, il Catania vede l’Europa. Roma ok sotto la neve

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di Cristiano Checchi

Tanta voglia di derby – Doveva essere il derby degli ex, Cassano e Balotelli. Non lo è stato. Per un grandissimo tiro lo stava diventando dell’ex meno atteso, Sulley Muntari. Ma alla fine è stato il derby di chi era troppo che non segnava, El Shaarawy, e di chi proprio non ti aspetti, Ezequiel Schelotto. C’è solo un motivo per cui Balotelli non si è aggiunto alla lista dei vari Seedorf, Pirlo, Ronaldo e Ibrahimovic, si chiama Handanovic. Il portierone sloveno, con due o tre grandi interventi sull’ex è riuscito a mantenere il risultato sull’1 a 0. Sì perché prima dei miracoli su Balotelli il faraone aveva già sbloccato il risultato con un grandissimo esterno destro da appena dentro l’area di rigore. Il primo tempo il derby è tutto un discorso rossonero, per l’Inter solo qualche timida ripartenza. Se pur martoriata da mille problemi non poteva essere questa l’Inter formato derby. Così nel secondo tempo la squadra cambia atteggiamento salendo d’aggressività e d’intensità. Abbiati si è guadagnato la pagnotta al pari del collega nerazzurro compiendo una grande parata sul tap in di Guarin. Ma alla fine a trovare l’angolo giusto, tra le tante creste presenti in campo, è un capellone d’altri tempi, Schelotto che dalla tribuna bergamasca si è trovato protagonista nella scala del calcio. I riflettori erano comunque su Mario Balotelli e tutto è andato bene o male come previsto, fischi e insulti dalla curva, e risposta con un presunto gesto poco educato della punta al pubblico interista. Restando al campo il pareggio è poco utile a entrambe, a ridere è la Lazio che questa sera nella sfida casalinga contro il Pescara ha nel mirino il sorpasso al Milan.

Con il posticipo che parlava di Champions, nel pomeriggio era il turno del testa coda che spaventava il Napoli diretto interessato. La Juventus fa un solo boccone del Siena (anche se i legni colpiti dalla furia Emeghara e da Terlizzi ancora tremano) 3-0, con le reti di Lichtsteiner, finalmente quella di Giovinco e la chiusura con il solito tiro da fuori area di Pogba. Dopo la sconfitta di Roma la squadra di Conte ha subito ripreso la via della vittoria, senza dubbio il miglior viatico alla sfida di venerdì sera contro il Napoli. Per lo scudetto stasera il Napoli cercherà di tenere il passo nella sfida contro l’Udinese di Di Natale.

Sceicco sì, sceicco no — A Bergamo invece andava in scena la terza Roma di Andreazzoli, ancora con la stessa certezza della difesa a tre, senza però quella più importante, il capitano Totti. Con il dubbio però sul perché sembra esserci già il bisogno dell’ingresso di un nuovo socio.

In campo — Una partita al limite della praticabilità, con la fitta nevicata su Bergamo che ha reso la partita dalla mezz’ora del primo tempo quanto mai complicata. Dopo esser partiti sotto per la rete di Livaja, sono stati gli esclusi da Zeman a rimontare, prima Marquinho con un sinistro a giro e poi Miralem Pjanic con una grande punizione. Mentre tutti aspettavano la fine del primo tempo per rifare le linee di rosso, ormai sparite sotto la neve, è stato ancora Livaja a timbrare il cartellino, l’ex Inter è sfuggito (forse commettendo fallo) a Torosidis battendo al volo Stekelenburg: 2-2 e tutti negli spogliatoi. La neve nella ripresa da una tregua, le condizioni diventano decenti e con Lamela e Osvaldo praticamente negli spogliatoi è Torosidis che batte Consigli con un colpo di testa da posizione defilata, la Roma regge i timidi attacchi nerazzurri (grande parata del portiere olandese su Lucchini), e con Lamela fallisce allo scadere il 4-2. Andreazzoli centra così la seconda vittoria di fila, portando i giallorossi a poter timidamente sperare ancora nell’Europa League. Per Colantuono invece continua il periodo no, seconda sconfitta di fila anche se la distanza di +6 sul Pescara non desta ancora troppe preoccupazioni.

Per sperare nell’Europa League però la Roma dovrà fare i conti non solo con le solite note (aspettando Bologna – Fiorentina rinviata per neve a martedì), da controllare e monitorare ci sarà anche il favoloso Catania di Maran. Gli etnei non smettono di stupire e ogni anno si migliorano, il record dei punti dello scorso anno (48 punti) realizzato con Montella molto probabilmente non reggerà. I siciliani con la vittoria di Parma sono saliti a 42 e non possono non essere presi in considerazione per l’Europa, se non altro perché a Parma in tutto il campionato aveva fatto tre punti solo il Napoli. Le reti vittoria sono di Lodi e Keko, allo scadere l’inutile gol dell’1-2 di Amauri.

Se una parte di Sicilia sorride ce n’è una che non trova pace. Il Palermo non vince in casa con il Genoa, scialbo 0-0. Chi ne rimette è, oltre al tifoso rosanero, l’allenatore. Non fa neanche più notizia l’esonero di Malesani, Zamparini ha deciso di richiamare Gasperini per cercare una  difficilissima salvezza, il Genoa è infatti lontano 6 punti. Assurdo pensare a come Sannino e Malesani abbiano lavorato con la società palermitana solo per 3 giornate ciascuno. La partita più ricca di gol e di emozioni è stata quella dello stadio dello scandalo, all’Is Arenas rigorasemente chiuso il coraggioso Cagliari continua a vincere: 4-3 al Toro di Ventura. La partita è stata una vera altalena. In vantaggio su rigore il Cagliari con Sau, pareggio di Cerci e ribaltone di Stevanovic a inizio secondo tempo. Poi il pareggio di Conti, il vantaggio sempre dagli 11 metri con Pinilla, ancora dal dischetto al 90esimo il pareggio di Bianchi, il gol vittoria ancora di Conti al 95esimo con un tiro da lontanissimo deviato dalla difesa granata. La Samp nel match delle 12 e 30 ha vinto meritatamente contro il Chievo, la cura Delio Rossi continua a funzionare alla grande. Le reti per i tre punti sono state di Poli ed Eder.

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