Serie A- Si allontana la Juve. In fondo il Palermo non conosce cura

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di Cristiano Checchi

Questa volta il consueto punto sulla giornata di campionato si aprirà dal basso, sì sono quelle impegnate nella lotta per la salvezza a meritarsi lo spazio d’apertura. È il Palermo che continua a sconvolgere, la squadra di Zamparini non esce dalla situazione disastrosa nella quale, complici le scelte tecniche sbagliate, si è trovata. Il debutto di Malesani non serve per battere il Pescara in casa. Anzi gli abruzzesi nel loro piccolo continuano a stupire e a sperare. In vantaggio con Bjarnason i delfini si sono fatti riprendere da Fabrini al minuto 80. Per i rosanero adesso la situazione è drammatica, più che nei punti in classifica, di morale e di testa per una squadra senza nessuna certezza. Ultima insieme al Palermo c’è il Siena di Iachini, che dopo la grande vittoria sull’Inter ha portato a casa un altro punto dalla difficile trasferta bolognese. In vantaggio con Emeghara, i toscani sono stati raggiunti dal solito Kone. In fondo però ieri nessuno ha voluto vincere, e anche il Genoa così si è fatto bloccare sullo 0 a 0 sul campo del Parma, campo comunque difficilissimo dove solo il Napoli ha fatto bottino pieno.

Il posticipo — Fondamentale la vittoria colta dall‘Inter nel posticipo. Gli uomini di Stramaccioni arrivavano da una crisi profonda, culminata nell’apice della sconfitta di Siena domenica scorsa. Contro il Chievo però la possibilità di tornare a meno 1 dalla Lazio e di superare di nuovo il Milan, e i neroazurri stavolta non hanno fallito l’appuntamento. In vantaggio con un gol a metà tra Cassano e il portiere Puggioni (straordinario poi nel salvare almeno 3 o 4 nitidie palle gol dell’Inter), gli uomini di Stramaccioni si sono fatti rimontare da Rigoni. A sistemare le cose già prima della fine del primo tempo è stato Ranocchia che ha svettato da calcio d’angolo. Nella ripresa l’Inter ha controllato chiudendo poi il conto con il gol del rientrate Milito.

L’effetto Balotelli – In Cagliari-Milan, dove neanche a dirlo è arrivato un altro pareggio, è andato a segno di nuovo Mario Balotelli allo scadere su rigore, pareggiando il gol di Ibarbo. Il gol ha evitato la sconfitta, ma la prestazione non c’è stata, i rossoneri così hanno sprecato l’occasione per avvicinare la Lazio. Per i rossoblù un punto che ha smosso comunque poco la classifica visto che le distanze in fondo alla classifica sono rimaste invariate. Per non fare torto a nessuno anche l’Atalanta ha portato a casa solo un punto, frutto dello 0 a 0 contro il Catania. Vittoria importante per l’Udinese che con il minimo sforzo ha ottenuto il massimo risultato. Il gol di Pereyra vale i 3 punti contro il Torino di Ventura.

Senza Zeman la musica non cambia – Grande curiosità della giornata era il debutto di Andreazzoli al posto di Zeman sulla panchina della Roma. Il nuovo tecnico ha dato spazio ai non visti dal Boemo: dentro Stekelenburg, De Rossi e Marquinho. Via il 4-3-3 per adottare un 3-5-2 con Pjanic trequartista. Il primo tempo sembrava dare ragione al nuovo tecnico, la Roma avrebbe meritato il vantaggio. Poi nel secondo tempo il gol annullato (il guardalinee commettendo un doppio errore finisce con il fare la cosa giusta) a Lamela, la frittata di De Rossi che ha fatto partire il contropiede per l’1 a 0 doriano, il rigore fallito da Osvaldo e la Roma esce così dal campo. A decidere tutto il neo entrato Sansone, che ha servito a Estigaribia la palla per l’1 a 0 e segnato la punizione del 2-0, dove Stekelenburg ha dimostrato che la grana portiere non è finita. Il gol di Lamela che ha riaperto il discorso per qualche minuto e il 3 a 1 di Icardi hanno fatto solo da contorno. I tre punti vanno alla Samp, ma la Roma continua a farsi del male da sola. Osvaldo ha sbagliato il rigore che poteva valere l’1 a 1. Il perché l’abbia tirato lui e non Totti resta, nonostante le spiegazioni di Osvaldo (“me la sentivo”), un mistero.

Piccola nota finale la merita Delio Rossi che di far parlare di se solo per meriti calcistici proprio non ne vuole sapere. Fuori luogo il dito medio esposto all’indirizzo di Burdisso.

Lo scudetto di sabato – Per il campionato si giocava sabato. Le prime tre della classe, più la Fiorentina hanno dato vita a un sabato spettacolo. L’unica a sorridere è la Juventus di Conte. I bianconeri hanno fatto della Fiorentina un solo boccone, l’unica occasione viola è capitata a Jovetic. Poi il dominio bianconero, concretizzato dalle reti di Vucinic, con un grandissimo destro da fuori area e di Matri. La punta della Juve ha segnato addirittura senza scarpino. Lazio e Napoli si sono invece bloccate a vicenda. Una grande partita, nella quale protagonista è stato Sergio Floccari che oltre a segnare il gol dell’ 1 a 0 ha colpito due pali, il secondo proprio allo scadere. Anche i partenopei hanno colpito due legni, uno con Cavani e uno con Inler, alla fine però il gol è arrivato da chi non ti aspetti. Quello di Campagnaro è il gol che vale un punto ed è sicuramente il più bello della giornata. In acrobazia il difensore fa ripartire la caccia alla Juve da meno 5.

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