Serie A- Cavani oro di Napoli. Si ferma la Lazio, polemiche a Torino. Male Zeman e Montella, sorride Allegri

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di Cristiano Checchi

Scudetto – Anche questa settimana per lo scudetto si giocava già di sabato. La Juve e la Lazio, complice la sfida di Coppa Italia che le vedrà protagoniste martedì sera, negli anticipi hanno raccolto veramente poco. A Torino è stata bufera arbitrale. La Juve in vantaggio con Quagliarella si è fatta rimontare dall’ex Borriello. Ma a far scatenare la furia bianconera sono i presunti mancati interventi di Guida sul fallo di mano di Granqvist, che però tocca prima la palla con il piede che dopo finisce sulla mano, e prima ancora per una trattenuta ai danni di Vucinic. C’è da parlare però anche del primo tempo e del fallo di mano dello stesso Vucinic in area, per un rigore, sicuramente più netto di quello di Granqvist, negato quindi anche al Genoa. Dopo la vittoria con l’Udinese, che sembrava aver scacciato la crisi, ecco quindi un altro passo falso e ancora in casa. Fortuna per la Juve che almeno una delle due inseguitrici aveva già fallito l’appuntamento. La Lazio infatti si è fermata dopo 16 partita d’imbattibilità. Una serie importante che l’ha portata lassù a lottare con Juve e Napoli, che però senza Klose nelle ultime due partite si è tramutata in un solo punto. Di Paloschi la rete della vittoria di un buon Chievo che finalmente in settimana ha salutato Sorrentino, trovando in Puggioni un grande protagonista della serata.

L’unica felice alla fine è il Napoli di Mazzarri. I partenopei tornano di nuovo a meno 3 dalla Juventus, scavalcano sempre di 3 lunghezze la Lazio. La vittoria acquista ancora più valore visto che è arrivata sul campo del Parma, dove nessuno aveva mai fatto bottino pieno. Il vantaggio di Hamsik nel primo tempo era stato messo in discussione dall’autogl del rientrante Cannavaro. Poi però puntuale come le tasse ecco arrivare il gol di Cavani, quello che scaccia la paura di non riuscire ancora una volta ad approfittare di un passo falso di chi è sopra.

Il posticipo – Che Meggiorni non nutra riconoscenza nei confronti dell’Inter che lo lanciò da ragazzo lo si era sospettato già l’anno scorso quando firmò una delle reti della storica vittoria del Novara sull’Inter. Ma il fatto che quello sia stato il suo ultimo gol in serie A prima della doppietta di ieri sera a San Siro rende questo una tremenda certezza per i tifosi neroazzurri: dopo 28 partite d’astinenza la punta si sblocca regalando un punto al suo Torino. In vantaggio con una punizione di Chivu (poco dopo uscito per l’ennesimo infortunio) gli uomini di Strmaccioni se la sono complicata da soli. Guarin ha ingenuamente perso palla da ultimo uomo tentando un dribbling azzardato, spianando così la strada a Meggiorini. Nella ripresa Cerci ha servito per la punta del Toro la palla per il 2 a 1. A pareggiare i conti è stato il neo entrato Cambiasso su assist del solito perfetto Zanetti, ma ad andare più vicino poi al gol della vittoria è stato ancora il Torino: con Bianchi che ha colpito il palo grazie a un miracolo di Handanovic e sempre con Meggiorini che proprio allo scadere ha avuto il sinistro della vittoria, bravo ancora Handanovic. Per come si era messa alla fine per l’Inter più un punto guadagnato che due persi.

Continua la risalita rossonera. Il Milan di Allegri esce con i tre punti dal difficile campo dell’Atalanta. Non segnava da un po’ El Shaarawy che ieri ha realizzato il suo 15esim gol in campionato. Un buon primo tempo dei rossoneri che hanno poi, dopo l’espulsione di Brivio, controllato il risultato. La lenta ma costante risalita sta portando i primi risultati ora il quarto posto è a soli 2 punti, mentre il sogno Champions ne dista 6. Chi continua la sua discesa è la Roma di Zeman. La situazione è ai limiti del paradossale; Baldini bacchetta Zeman che aveva bacchettato la dirigenza, Stekelenburg che si chiede pubblicamente cosa sia stato preso a fare Goicoechea (domanda per altro lecita) comportamenti che di certo non si addicono ad una grande società. Fatto sta che nel 2013 in campionato non è arrivata neanche un vittoria, subiti i sorpassi da Milan e Catania la Roma ora è ottava. I numeri sono impietosi, come anche gli atteggiamenti in campo e la sfida del Dall’Ara non ha detto niente di nuovo. Difesa sgangherata e distratta, per il portiere vale il discorso di qualche riga più su, il regista Tachtsidis, qualche lieve miglioramento a parte, continua a mostrare limiti paurosi. Di contro un buon Bologna che può recriminare per le due magie di Diamanti che si sono stampata su palo e traversa nel secondo tempo, legno colpito anche dalla Roma con un colpo di testa di Osvaldo. Partita comunque ricca di gol che avrà fatto felice quanto meno i neutrali. Le reti sono state di Florenzi, Gilardino, Osvaldo, Gabbiadini nel primo tempo, di Pasquato e Tachtsidis nella ripresa. Periodo nero anche per la Fiorentina di Montella: un punto nelle ultime quattro partite, e per il tecnico dei viola ritorno amaro a Catania. Il vantaggio di Migliaccio ha illuso, ma gli etnei in casa sono un rullo compressore: Legrottaglie e Castro firmano così la rimonta. Gli uomini di Maran ora hanno 35 punti a soli 8 punti dal record firmato proprio da Montella lo scorso anno. Per la Fiorentina continua il periodo nero iniziato, e non è un caso, con l’assenza prolungata di Pizarro. Anche se tra Pescara, Roma in Coppa Italia dove ha colpito tre legni e oggi dove ne ha colpiti altri due, la squadra sembra essere in credito con la fortuna.

Le altre – Dopo lo stop in casa del Siena la Sampdoria riprende il buon percorso intrapreso con Delio Rossi. Il test Pescara non era di certo proibitivo, fatto sta che Icardi, imitato poi come spesso accada da Messi, ha realizzato il primo poker in carriera che sommato alle reti di Eder e Obiang fanno il 6 a 0 finale. Per il Pescara è la seconda volta che si subiscono 6 reti, era accaduto già con la Juventus. Nonostante ciò c’è chi sta peggio dei delfini, ovvero, dall’alto verso il basso, Genoa, Palermo e Siena. Detto del bel pareggio dei genoani, c’è da dire dell’incapacità di vincere del Palermo. Nonostante mezza squadra rivoltata in questi giorni, nonostante Sorrentino i rosanero, in vantaggio con Ilici, si sono fatti rimontare allo scadere da Tiago Ribeiro nella sfida a Cagliari. Il Siena invece costantemente fanalino di cosa non ha potuto nulla contro l’Udinese che sta riprendendo a volare, e savolta sulle ali di Muriel e non del solito Di Natale.

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