Serie A- Giro di boa: crolla la Juve, vola il Napoli

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di Cristiano Checchi

Al San Paolo per il terzo posto- Si giocava per la terza piazza nel posticipo dell’ultima giornata del girone d’andata. E’ una piazza che il Napoli si prende con le brutte ai danni di una Roma non nella giornata migliore. Il 4-1 con cui gli uomini di Mazzarri si sbarazzano dei giallorossi è comunque risultato più ampio rispetto al reale corso della partita, che che ne dica il tecnico toscano furioso nel post partita. La differenza tra la Roma e il Napoli l’ha fatta lui:  Edinson Cavani, il capocannoniere della serie A. Cavani, a differenza di Destro, è pronto 3 volte su 4 a buttarla dentro, il giovane attaccante giallorosso 3 volte su 3 sbaglia l’appuntamento con il gol. Il solito Napoli, pronto e cinico a sfruttare le ripartenze nella ripresa, di contro una Roma che non riesce in nessun modo a segnare, Bradley riesce a sbagliare addirittura a porta vuota. L’unico che riesce nell’impresa è Osvaldo, e lo fa nonostante il male al “pancino”, ma il 3-1è un gol inutile. A chiudere il rosso a Pjanic e il gol suggello di Maggio. Nota a parte per il solito problema del calcio italiano, un terreno di gioco più simile a un campo di patate che a un campo di Serie A.

Anno nuovo, nuove abitudini- Una volta andava di moda il famoso “clamoroso al Cibali”, per la prima del 2013 lo si può prendere in prestito e riadattarlo… “clamoroso allo Juventus Stadium”. A dire il vero clamoroso è anche poco per descrivere quello accaduto nel pomeriggio di Torino. Non perché la Juventus sia imbattibile, ma perché avvenuta quando la squadra di Conte era sopra 1 a 0, rigore di Giovinco, contro una Sampdoria in 10, espulso Barardi, in difficoltà e alle corde, in quello che sembrava essere solo l’inizio di un tranquillo pomeriggio bianconero. Nel secondo tempo però succede di tutto. Icardi, il ragazzo amico di Messi, tenuto a forza a Genova impedendogli di giocare il Mondiale under 20, piazza il pareggio su gentile concessione di Buffon. Ma l’assurdo non si è ancora materializzato, il gol del pareggio sembra solo un incidente di percorso, non la pensa così Icardi: 1-2 e shock allo Juventus Stadium. Poi è solo assedio, traversa di Vucinic, infortunio di Marchisio, e ancora assedio. Ma nulla succede, la seconda sconfitta casalinga si è materializzata, la terza in campionato. Il primato c’è ancora, a distanza di sicurezza, +5 sulla Lazio, ma di certo il nuovo anno non comincia nel modo migliore.

Tanto per continuare a parlare delle stranezze del nuovo anno, ecco arrivare anche un’altra sconfitta contro pronostico, quella della Viola in casa con il Pescara. Un primo tempo passato, da Jovetic e compagni (sotto gli occhi di Giuseppe Rossi), letteralmente a bombardare il povero Perin. Miracoli su miracoli del portierino che conferma tutto quello di buono detto su di lui, nonostante ciò l’ora di capitolare sembrava comunque vicina. Ma dopo un tempo passato a osservare l’altra metà campo anche gli attaccanti abruzzesi si ricordano che qualcosa si può provare a fare. Accade così che finalmente per Bergodi anche le proprie punte mirano la porta, ancora una volta di Neto e non di Viviano, ed è Jonathas a far scendere il gelo, simile a quello di Torino, anche al Franchi. Il 2 a 0 pescarese è quasi da comica, perde palla Roncaglia da ultimo uomo e Celik piazza l’incredibile 2 a 0. Per Bergodi è la seconda vittoria di fila e + 4 sulla zona calda. Alla fine l’unica contenta è la Lazio. Gli uomini di Petkovic non conoscono rivali, nell’anticipo di sabato battono, anche se a fatica, il Cagliari che invece continua a perdere. Dopo aver sfiorato il gol più volte, i biancocelesti subiscono il gol di Marco Sau al 75esimo. Ma la Lazio ricomincia così come aveva finito, rimonta nel giro di dieci minuti e vince ancora. Prima è Konko al minuto 81 che in mischia realizza l’1 a 1. Poi è Candreva su rigore a segnare il gol del -5 dal primato. Ci sarebbe tanto da parlare del rigore concesso a Klose, ci si è divisi tra sì e no, certo è che al momento del contatto con il portiere in uscita la palla calciata dal tedesco aveva già quasi finito il viaggio verso l’esterno della rete, quella di Orsato è sembrata quindi una decisione abbastanza fiscale. Nota negativa della serata sono gli ululati dei tiosi della Lazio a Ibarbo, che giungono poi alla fine di una settimana in cui questo tema è stato al centro dei dibattiti.

Altra grande delusa della domenica, che si aggiunge quindi a Juve e Fiorentina, è l’Inter di uno Stramaccioni, nel post partita, furioso. Il tecnico romano lamenta l’assenza di un rigore su Palacio non dato (che partiva da fuorigioco), ma il contatto non sembrava di certo così netto. Ad ogni modo alla fine l’Inter, dopo aver sciupato di tutto con Jonathan e Palacio, capitola a Di Natale. Il capitano bianconero comincia lì dove aveva lasciato: destro in diagonale e l’1 a 0 è servito. L’Inter ci prova ma è solo l’Udinese a gonfiare la rete dell’ex Handanovic: Muriel e ancora Di Natale chiudono il conto. Si solleva invece l’altra milanese, dopo la batosta in casa della Roma e un primo tempo orrendo, forse più della partita dell’Olimpico, in casa contro il Siena. Ma nel secondo tempo è la carta Bojan a salvare Allegri, il catalano entra e spezza l’incontro: su assist di Boateng realizza il gol dell’1 a 0 di testa. Il raddoppio è di Pazzini su rigore, a far tremare gli ultimi minuti San Siro è Paolucci che entrato da poco batte Abbiati per l’inutile 2-1. A San Siro però forse più importante anche della partita c’è stato il messaggio lanciato, già in amichevole contro il Pro Patria dal famoso gesto di Boateng, e poi all’ingresso in campo nella partita di ieri: tutti con una maglietta per dire no al razzismo.

Le altre- Un’altra che ha ormai non si ferma più è il Parma di Donadoni che centra, contro il Palermo, la terza vittoria di fila. Dopo la rete di Belfodil e il pareggio del partente per Pescara Budan è il gol che fa più male, quello dell’ex, ad affondare gli uomini di Gasperini. Amauri entra e segna allo scadere, grazie anche qua all’aiuto del portiere rosanero, il gol della vittoria. Il Parma vola così a 29 punti, ottavo posto in classifica. A Genova prende aria Delneri, che grazie al bomber ritrovato, Borriello, prende tre punti contro il Bologna di Pioli. 2-0 secco in una partita comunque brutta e con pochi spunti. Vittoria d’oro anche per il buon Chievo di Corini in casa contro l’Atalanta. Migliori in campo per i clivensi Sorrentino e Thereau, gol decisivo di Cofie al 37esimo del primo tempo. Nell’anticipo di sabato delle 18 il Catania ha invece deciso di farsi del male da solo contro il Toro. Lodi espulso per un pugno al 13esimo del primo tempo, Bergessio stampa sulla traversa un calcio di rigore, il finale non è quindi un “clamoroso al Cibali” ma un classico 0 a 0.

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