Vince Platini, Euro 2020 sarà itinerante

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di Cristiano Checchi

Era nell’aria e alla fine sarà così: Euro 2020 sarà a tutti gli effetti un torneo itinerante. L’ennesima mossa politica-calcistica di Michel Platini avrà quindi luogo. Dopo il far play finanziario, gli arbitri di porta, quest’ultimi esperimento quanto mai fallimentare, il massimo dirigente della Uefa l’ha spuntata anche su questa iniziativa. Giocare un torneo della durata di neanche un mese in giro per l’Europa, in dodici paesi con semifinale e finale in un unico paese (la FA sentendo profumo d’affare ha già candidato Wembly come sede di questi ultimi incontri).

L’idea nasce dalla voglia che il Presidente dell’Uefa ha di festeggiare i 60 anni della competizione, con quelli del 2016 che invece resteranno nelle mani, e nei guadagni, della Francia. Grande contraria alla decisione è stata ovviamente la Turchia che doveva essere l’organizzatrice proprio di quelli del 2020.  Tra il 2013 e il 2014 verranno quindi prese tutte le decisioni, su quali saranno gli impianti e su chi si aggiudicherà gli atti conclusivi; intanto Platini ha spiegato che la sua vittoria è ancora “una pagina bianca” e che nel corso dei prossimi mesi verrà quindi arricchita di particolari e di prime conferme ufficiali. “Le Roi ” poi si è soffermato sul momento europeo, spiegando che con la crisi economica che divampa non ci sarebbero state le condizioni per chiedere a un Paese di investire in strutture per gli Europei. Platini forse dimentica però che nessun Paese è costretto a candidarsi come organizzatore di un evento continentale, e qualora ci sia la voglia di farlo tale Paese avrebbe sicuramente studiato tutti i rischi del caso, non è detto insomma che succeda sempre quello accaduto in Grecia, quando comunque si era organizzata un Olimpiade e non un Europeo.

Ci sono stati tanti casi di doppia organizzazione, Blegio-Olanda nel 2000, Austria-Svizzera nel 2008 o come gli ultimi in Polonia e Ucraina, ma un’organizzazione strutturata tra dodici Paesi rischia di fa perdere sicuramente fascino a questo tipo di competizione. Dalla sua Platini ha però il favore di 52 federazioni su 53 (appunto la Turchia). Il Presidente è convinto di avere anche l’appoggio dei tifosi, intanto con le sue direttive al comando della Uefa viviamo anni con presenze nelle competizioni europee, specie in Champions, di squadre e di realtà alquanto al di sotto di quello che dovrebbe essere lo standard… il 2020 è comunque ancora lontano e non ci resta che aspettare cosa verrà scritto su questa pagina ancora bianca.

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