Salonicco punta sui giovani per superare la crisi

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di Mario Mormile

E’ difficile parlare di Grecia senza richiamare alla mente la crisi, Thessaloniki, conosciuta dagli italiani semplicemente come Salonicco è la seconda città della Grecia e di recente ha concretizzato la sua elezione a capitale europea dei giovani 2014. Il titolo è un’ottima occasione per porre le basi, nei prossimi due anni, di quello che sarà il futuro di questa città e dei suoi giovani e soprattutto dei numerosi studenti che la abitano, circa 150.000 secondo le stime, ovvero quasi metà dei suoi abitanti. La vocazione universitaria è stato un aspetto che ha sicuramente contribuito nella selezione da parte dello forum europeo dei giovani, l’organo europeo che si occupa del riconoscimento dei criteri di attuabilità incaricato della decisione finale sull’elezione della Città Europea dei Giovani.

I parametri presi in considerazione sono circa una ventina e riguardano le attività di cooperazione, di attenzione per i giovani, di idee e spunti possibili, oltre ovviamente alle caratteristiche locali della città in questione, ricordiamo che nel recente passato anche l’Italia ha visto Torino venire eletta come Capitale Europea dei Giovani nel 2010.

Il titolo in sé non comporta un finanziamento diretto da parte dell’istituzione ma allo stesso tempo crea i presupposti affinché questi finanziamenti arrivino da parte dei privati, potenzialmente interessati a finanziare attività dal sicuro eco mediatico. E’ per questo che le amministrazioni locali devono impegnarsi in un confronto attivo e costante con le associazioni locali che lavorano sul territorio e i gruppi di giovani attivamente impegnati, attualmente in crescita costante, anche a testimonianza di un’inevitabile presa di coscienza data dal momento storico; d’altronde i giovani greci hanno davanti a sé solo due strade: l’emigrazione all’estero o il cambiamento radicale della propria società.

All’interno di questo contesto si inserisce lo scambio europeo “You can make it!” in svolgimento in questi giorni, organizzato da Elix, la piu’ importante associazione greca di volontariato attiva dal 1987. Lo scopo del progetto è creare un produttivo scambio di idee tra i giovani provenienti da sei differenti nazioni e associazioni ovvero Estonia, Francia, Turchia, Slovacchia, Italia e Grecia e le realtà locali che lavorano direttamente sul territorio, creando un produttivo scambio di esperienze e lavorando attivamente per trovare idee, spunti e suggerimenti da applicare nei rispettivi ambiti di appartenenza.

Tra le attività proposte ci sono ad esempio l’incontro con alcune realtà locali come il “Block 33” un centro giovanile che lavora sull’integrazione dai bambini agli adulti, proponendo attività ludiche, dalla scrittura di favole, alle biciclettate in centro stile critical mass fino all’organizzazione di concerti e web radio di una certa popolarità in città.

Altro capitolo invece è quello legato alla partecipazione al “Big Green Weekend” il 6 e 7 Ottobre, un evento che vede migliaia di giovani in tutta Europa e numerose associazioni mobilitarsi per una due giorni di attività di volontariato al fine di preservare e sensibilizzare i giovani sull’importanza della tutela degli spazi verdi, proponendo animazione per i più piccoli e attività artistiche aperte a tutte le fasce d’età.

Infine non mancano dei laboratori finalizzati alla conoscenza degli strumenti relativi all’importanza dei social media e alle strategie comunicative oppure attività legate alla conoscenza del territorio e della millenaria cultura greca attraverso il lavoro con alcune istituzioni museali.

Thessaloniki rappresenta forse un’esperienza unica in tutto il paese, i recenti sforzi delle amministrazioni locali puntano verso la partecipazione e al dialogo, sicuramente con dei grossi limiti ma allo stesso tempo in modo maggiore che altrove, date le premesse economiche e la scarsità di fondi, le risorse non possono che essere rappresentate da quelle fasce di popolazione ancora ottimiste, i giovani con le loro idee e la forza di volontà non possono che essere l’unica via d’uscita per risollevare il paese, potremmo dire uno scenario sempre più simile all’Italia, starà alle amministrazioni attuali riuscire a trattenerli e soprattutto creare quel tessuto sociale completamente nuovo in grado di far in modo che essi possano finalmente trovare un posto per lavorare e costruire il loro futuro serenamente.

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