Foibe ed esodo: “Mio nonno esule da Zara fino alla fine dei suoi giorni”

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Riceviamo e volentieri pubblichiamo il contributo di una nostra lettrice, Enrica Sepe. La famiglia di Enrica, originaria di Zara, ha vissuto la tragedia dell’esodo e degli infoibamenti. A poche ore dal Giorno del Ricordo. Per non dimenticare.

Questa è una storia come tante, anzi, come troppe. Troppe storie di gente strappata alla propria casa, alla propria terra, alla vita. E’ la storia di Italiani come tanti ed è quella di mio nonno, nato a Zara ed esule fino alla fine dei suoi giorni.

E’ la storia di un ragazzo di 17 anni costretto a scappare sotto una pioggia di bombe nell’ottobre del ’44 con addosso solo il pigiama, sorreggendo la sua mamma, piangendo insieme al suo papà, col pensiero ai fratelli più grandi, in guerra, che non sarebbero più tornati a casa. Perchè quella casa nn sarebbe più esistita. Italo, mio nonno, ha sentito la sirena dell’allarme ed è corso fuori, si è voltato ed ha visto la sua casa bruciare. Le bombe degli Alleati cadevano su Zara riducendola ad un cumulo di macerie, strappandogli tutta la sua vita, sfondandogli il cuore per la sua patria ferita.

E mio nonno ha cominciato a correre, a cercare gli amici, via, di corsa, insieme ai genitori, prima di essere ammazzati dai “liberatori”. Ha incontrato mia nonna, sua amica, l’ha presa per mano e ancora… scappare, senza tregua, nel fumo, tra le macerie, un’ altra bomba, il botto. Rosi, mia nonna, sbatte contro un muro, cade, Italo la tira su e vede il suo bel viso tutto graffiato….ma saranno fortunati. Con i solo vestiti indosso come unica proprietà, i miei nonni e le loro famiglie sono scappati e sono arrivati ai piroscafi, prima che una morte ancor più terribile li cogliesse.

Per chi non è scappato ci sono state le foibe. Senza distinzione alcuna. Uomini, donne, bambini. Centinaia e centinaia di morti, di orrori, di violenze, derisioni e discriminazioni. In patria. Per la mia famiglia partire è stato morire nell’animo, ma restare sarebbe stata morte certa.

Il bisnonno Umberto lavorava al comune di Zara e aveva tre figli: Antonio, il maggiore, si era arruolato nell’aviazione ancora minorenne, grazie ad una lettera scritta alla regina Margherita in cui la pregava di intercedere per lui, che voleva servire la sua Patria …che così bene l’ha ripagato. Nino, il mezzano era in marine e per finire Italo, il più giovane.

Sono scappati. E si sono ritrovati in un’Italia che li ha trattati da stranieri, neanche da figli minori. Anni di dolore per ricostruirsi una vita, col cuore sempre in fiamme per la delusione, l’amarezza di uno Stato che gli ha voltato le spalle, ha nascosto la testa nella sabbia inneggiando ai partigiani eroi, agli alleati liberatori. E loro? Gli istriani, i dalmati? Quei figli d’italia abbandonati a loro stessi, derisi, umiliati, ignorati? Ancora oggi non li ricorda quasi nessuno, sono invisibili, silenziosi, discreti, troppo bene educati per fare piazzate. La loro terra non c’è più.

Mio nonno non è mai più tornato a Zara, gli avrebbe fatto troppo male. Mio zio Nino invece è tornato, ogni volta che ha potuto, tutti gli anni, con la moglie, i nipoti, e se ne stava lì ad ingoiare amaro, per le strade fra gli slavi, con la zia Anna che diceva a mio cugino Marco: “Zitto,non farti sentire che sei italiano”. Mio nonno non avrebbe sopportato era troppo orgoglioso, troppo deluso.

Gli episodi da raccontare sarebbero tanti, della guerra e del dopo guerra: le botte, la polizia, le irruzioni dei marescialli in casa, il bisnonno in prigione, la bisnonna orgogliosa con le foto dei figli in divisa sul caminetto, l’emozione di una voce, di una parola. Queste mie righe sono solo un piccolo, modesto tributo a degli eroi veri: Italo, Antonio, Nino, Umberto, Gemma… tutti coloro che sono riusciti a sopravvivere con questo dolore mai sopito, sempre con il cuore sulle labbra nel pronunciare il nome “Zara”.

Le loro famiglie non li dimenticheranno mai, ed io, finchè avrò vita, racconterò questa storia a tutti coloro che incontrerò sul mio cammino, per non dimenticare

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2 thoughts on “Foibe ed esodo: “Mio nonno esule da Zara fino alla fine dei suoi giorni”

  1. Città d’Italia che hanno onorato i Martiri , infoibati, annegati, fucilati, dispersi
    in Istria, Fiume e Dalmazia
    in tempo di guerra ed in tempo di pace
    Un sentito ringraziamento a tutte le Amministrazioni

    ABBIATEGRASSO (Milano) Parco Martiri delle Foibe
    ABETONE (Pistoia) Scuola Norma Cossetto
    ACQUAVIVA DELLE FONTI (Bari) Via Martiri delle Foibe
    ACQUI TERME (Alessandria) Piazza Martiri delle Foibe
    ALBANO SANT’ALESSSADRO (Bergamo) Via Martiri delle Foibe
    ALBIGNASEGO (Padova) Viale Martiri delle Foibe
    ALESSANDRIA Via Esuli Istriani, Fiumani e Dalmati
    ALESSANDRIA Via Vittime delle Foibe
    ALGHERO fraz. Fertilia (Sassari) Via Martiri delle Foibe
    ALLERONA scalo (Terni) Largo Martiri delle Foibe
    ALTAMURA (Bari) Via Caduti delle Foibe
    ALTAVILLA VICENTINA fraz. Tavernelle (Vicenza) Via Martiri delle Foibe
    ANCONA Scalinata Italiani di Istria Fiume e Dalmazia
    ANDRIA (Barletta/Andria/Trani) Via Martiri istriani
    ANTRODOCO (Rieti) Giardino Martiri delle Foibe
    AREZZO Largo Martiri delle Foibe
    ARONA (Novara) Largo Martiri delle Foibe
    ASCOLI PICENO Via Martiri delle Foibe (attesa approvazione)
    ASSISI – S.Maria degli Angeli (Perugia) Via Martiri delle Foibe
    ATESSA (Chieti) proposta (attesa delibera)
    AVEZZANO (L’Aquila) Via Martiri delle Foibe
    BADIA POLESINE (Rovigo) Via Martiri delle Foibe
    BARANZATE (Milano) Giardino Martiri delle Foibe
    BARI Via Martiri delle Foibe
    BASCHI (Terni) Piazza Martiri delle Foibe
    BASSANO DEL GRAPPA (Vicenza) Via Martiri delle Foibe
    BAUCINA (Palermo) Via Martiri delle Foibe
    BELLUNO Piazzale Vittime delle Foibe
    BENEVENTO Piazzale Martiri delle Foibe
    BETTOLA (Piacenza) Proposta attesa delibera
    BETTONA (Perugia) Via Martiri delle Foibe
    BIASSONO (Monza-Brianza) Via Martiri delle Foibe – Istria (1943 – 47)
    BOLOGNA Giard. Martiri d’Istria, V.G. e Dalmazia,
    BOLOGNA Rotonda Martiri delle Foibe
    BOLZANO Ricordo agli Esuli
    BONATE SOPRA (Bergamo) Parco Martiri delle foibe
    BORGO SAN DALMAZZO (Cuneo) Piazza Vittime delle Foibe
    BOVA MARINA (Reggio Calabria) Carabiniere Giuseppe Arconti
    BRA (Cuneo) Piazza Martiri delle Foibe
    BRESCIA Via Martiri delle Foibe
    BRESCIA Via Vittime d’Istria, Fiume e Dalmazia
    BRINDISI Via Martiri delle Foibe
    BRONI (Pavia) Via Martiri delle Foibe
    BRUGHERIO (Monza-Brianza) Parco Martiri delle Foibe
    BUDRIO fraz. di Cento (Bologna) Via Vittime delle Foibe
    BUSSOLENGO (Verona) Viale Martiri delle Foibe
    BUSTO ARSIZIO(Varese) Via dei Giuliani e Dalmati
    CAGLIARI Parco dei Martiri delle Foibe
    CALCINAIA fraz. Fornacette (Pisa) Via Vittime delle Foibe
    CALCINATO (Brescia) Via Martiri delle Foibe
    CALENDASCO (Piacenza) proposta attesa delibera
    CALOLZIOCORTE (Lecco) Parco Martiri delle Foibe
    CAMAIORE (Lucca) Via Martiri delle Foibe
    CAMOGLI (Genova) Scalinata Martiri delle Foibe
    CAMPAGNATICO (Grosseto) Via Martiri d’Istria
    CAMPIGLIA MARITTIMA fraz. Venturina (Livorno) Via Martiri delle Foibe
    CAMPOSAMPIERO (Padova) proposta attesa di delibera
    CANICATTI (Agrigento) Via Antonio Di Gioia – Carabiniere
    CANICATTI (Agrigento) Via Angelo Garlisi – Agente Scelto P.S.
    CANNARA (Perugia) Piazza Martiri delle Foibe
    CARAPELLE (Foggia) Via Martiri delle Foibe
    CARATE BRIANZA (Monza e Brianza) Piazzale Martiri delle Foibe
    CARDITO (Napoli) Via Martiri delle Foibe
    CARPANETO (Piacenza) proposta attesa delibera
    CARPI (Fossoli) (Modena) T. in ricordo degli Esuli Istriani e Dalmati
    CASALE MONFERRATO (Alessandria) Via Vittime delle Foibe
    CASALVECCHIO SICULO (Messina) Via Ten. Carmelo Principato – 1940 – 1945 (infoibato)
    CASERTA Via Martiri delle Foibe
    CASPERIA (Rieti) Piazza Martiri delle Foibe
    CASSANO DELLE MURGE (Bari) P. Martiri delle Foibe -‘Esodo Istriano-giuliano-dalmata
    CASTEL MAGGIORE (Bologna) Rotonda Martiri delle Foibe
    CASTELFRANCO EMILIA (Modena) Via Martiri delle Foibe
    CASTELLABATE fraz. Lago di Castellabate (Salerno) Via Martiri delle Foibe
    CASTELLABATE fraz.. San Marco (Salerno) Via Norma Cossetto
    CASTELLAMONTE (Torino) Via Martiri delle Foibe
    CASTELLANETA (Taranto) Via Martiri delle Foibe
    CASTELL’AZZARA (Grosseto) Via Martiri d’Istria
    CASTELNUOVO DEL GARDA (Verona) Via Martiri delle Foibe
    CASTIGLIONE DELLE STIVIERE (Mantova) Via Martiri delle Foibe
    CATANIA Via Martiri delle Foibe
    CEGLIE MESSAPICA (Brindisi) Via Martiri delle Foibe
    CERESARA (Mantova) Via Martiri delle Foibe
    CERVETERI (Roma) Via Martiri delle Foibe
    CERVIA (Ravenna) Parco Martiri delle Foibe
    CERVIGNANO (Udine) Piazza dell’esodo istriano, Giuliano e Dalmata
    CESENA (S. Mauro in Valle)(Forlì-Cesena) Giardino Vittime delle Foibe
    CEVA (Cuneo) Parco Martiri delle Foibe
    CHIARI (Brescia) Piazzetta Martiri delle Foibe
    CHIOGGIA (Venezia) Giardino Esuli istriani, fiumani e dalmati
    CHIOGGIA (Venezia) Piazzale Martiri delle Foibe
    CHIUPPANO (Vicenza) Via Martiri delle Foibe
    CHIVASSO (Torino) Via Martiri d’Istria e Dalmazia
    CISTERNA DI LATINA (Latina) P. Martiri delle Foibe – esuli di Istria, Fiume e Dalmazia
    CITTA’ DI CASTELLO (Perugia) Via Martiri delle Foibe
    CIVITANOVA MARCHE (Macerata) Via Martiri delle Foibe
    CIVITAVECCHIA (Roma) Parco Martiri delle Foibe – Parco Uliveto
    COGGIOLA (Biella) Largo Vittime delle Foibe
    COGOLETO (Genova) Piazza Martiri delle Foibe
    COLLEGNO (Torino) Giardino Esuli italiani d’Istria, Fiume e Dalmazia
    COMO Piazza Martiri Foibe Istriane
    COMO Rondello Don Angelo Tarticchio
    COMO fraz. Albate Giardini Martiri italiani delle Foibe istriane
    CONEGLIANO (Treviso) Via Martiri delle Foibe
    COPERTINO (Lecce) Via Martiri delle Foibe
    CORNAREDO (Milano) Via Vittime delle Foibe
    CORNATE D’ADDA (Monza/Brianza) Via Martiri delle Foibe
    CORROPOLI (Teramo) Piazza Martiri delle Foibe
    CORTEMAGGIORE (Piacenza) Via Martiri delle Foibe
    COSTA VOLPINO (Bergamo) Parco Martiri delle Foibe
    COSTABISSARA (Vicenza) Via Martiri delle Foibe
    CREAZZO (Vicenza) Via Martiri delle Foibe
    CREMA (Cremona) Piazza Istria e Dalmazia
    CRESCENTINO (Vercelli) Via Martiri delle Foibe
    DANTA DI CADORE (Belluno) Via Vittime delle Foibe
    DESENZANO DEL GARDA (Brescia) Via Martiri Italiani delle Foibe
    DESIO (Monza e Brianza) Via Martiri delle Foibe
    DOMODOSSOLA (Verbano-Cusio-Ossola) Piazzale Vittime delle Foibe Istriane
    DUE CARRARE (Padova) Piazza Norma Cossetto – Martire delle Foibe
    FABRIANO (Ancona) Via dei Martiri delle Foibe Istriane
    FANO (Pesaro Urbino) Via Norma Cossetto-Martire delle Foibe (1920-1943)
    FARA DI SOLIGO (Treviso) Via Martiri delle Foibe
    FERMO Largo Vittime delle Foibe
    FERRARA Via Martiri delle Foibe
    FIDENZA (Parma) Via Martiri delle Foibe
    FIRENZE Largo Martiri delle Foibe
    FOGGIA Piazza dei Martiri Triestini
    FOLIGNO (Perugia) Piazzale Martiri delle Foibe
    FONDI (Latina) P.Martiri delle Foibe/Eroi Caduti per la Patria
    FONTANIVA (Padova) Via Martiri delle Foibe
    FORLI’ (Forlì-Cesena) Via Martiri delle Foibe
    FORTE DEI MARMI (Lucca) Piazza Martiri delle Foibe
    FORZA d’AGR0′ (Messina) Proposta attesa delibera
    FOSSANO (Cuneo) P. Norma Cossetto – Vittima delle Foibe (1920-1943)
    FOSSO’ (Venezia) Via Martiri Giuliani e Dalmati
    FRANCAVILLA AL MARE (Chieti) Via Martiri delle Foibe
    FROSINONE Piazza Martiri delle Foibe
    FURCI SICULO (Messina) Proposta attesa delibera
    GALATINA (Lecce) P.Vittime delle Foibe
    GALATONE (Lecce) Via Martiri delle Foibe (attesa aut. Pref.)
    GALLIATE (Novara) Via 10 febbraio 1947 – Vittime delle Foibe
    GATTINARA (Vercelli) Piazza Martiri delle Foibe
    GAVIRATE (Varese) Piazza Martiri delle Foibe 1943 – 1945
    GAVORRANO (Grosseto) Via Martiri d’Istria
    GENOVA Passo Vittime delle Foibe
    GHEMME (Novara) Parco Norma Cossetto
    GORIZIA Largo Martiri delle Foibe
    GORIZIA Via Norma Cossetto – Martire delle Foibe (1920-1943)
    GOSSOLENGO (Piacenza) proposta attesa delibera
    GOZZANO (Novara) Via Vittime delle Foibe
    GRADO (Gorizia) Piazza Martiri delle Foibe (pass. a mare)
    GRAGNANO TREBBIENSE (Piacenza) Via Martiri delle Foibe – delibera ……
    GRAVINA DI CATANIA (Catania) Via Vittime delle Foibe
    GROSSETO Piazza Martiri delle Foibe Istriane
    GRUGLIASCO (Torino) Giardino Vittime delle Foibe
    GRUMOLO DELLE ABBADESSE (Vicenza) Piazza Norma Cossetto
    GUAGNANO (Lecce) Via Martiri delle Foibe (aut.Pref. 29548 del 24.06.2009)
    GUIDONIA MONTECELIO – Villalba (Roma) Piazza Martiri delle Foibe
    IMOLA (Bologna) Giardini Martiri delle Foibe
    IMPERIA Giardini Martiri delle Foibe
    JESI (Ancona) Piazza Martiri delle Foibe
    JESI (Ancona) Via Martiri delle Foibe
    JESOLO (Venezia) Viale Martiri delle Foibe
    LA SPEZIA Piazzetta Martiri delle Foibe
    LAMEZIA TERME (Catanzaro) Via Martiri delle Foibe
    LANCIANO (Chieti) Largo Martiri delle Foibe
    LANDIONA (Novara) Via Martiri delle Foibe
    L’AQUILA (fraz. Cansatessa) Via Norma Cossetto
    LATERZA (Taranto) Via Martiri delle Foibe
    LATINA Piazzale Martiri delle Foibe
    LATINA Viale Martiri di Dalmazia
    LATISANA (Udine) Via Martiri delle Foibe
    LAVAGNO fraz. San Pietro (Verona) Via Martiri delle Foibe
    LAZZATE (Monza-Brianza) Largo Martiri delle Foibe
    LECCE Via Martiri delle Foibe
    LECCO Riva Martiri delle Foibe
    LEGNAGO (Verona) Via Norma Cossetto
    LEINI’ (Torino) Via Martiri delle Foibe
    LEONESSA (Rieti) Largo dei Martiri delle Foibe Istriane
    LESINA (Foggia) Piazza Vincenzo De Ninno finanziere – Martire delle Foibe
    LESMO (Monza/Brianza) Via Martiri delle Foibe
    LICATA (Agrigento) Piazzale Martiri delle Foibe
    LIMBIATE (Monza-Brianza) Piazza Martiri delle Foibe
    LIMENA (Padova) Biblioteca Norma Cossetto
    LISSONE (Monza-Brianza) Piazza Martiri delle Foibe
    LIVORNO (fraz. Antignano) Largo Vittime delle Foibe
    LOANO (Savona) Via Martiri delle Foibe
    LOCRI (Reggio Calabria) Via Martiri delle Foibe
    LONIGO (Vicenza) Via Martiri delle Foibe
    LUCCA Via Martiri delle Foibe
    MACERATA Via Vittime delle Foibe
    MAGENTA (Milano) Parco ai Martiri delle Foibe
    MAIOLATI SPONTINI (Ancona) Largo Martiri delle Foibe
    MANDANICI (Messina) P.Carabiniere Domenico Bruno-Martire delle Foibe
    MAPELLO (Bergamo) Via Esuli d’Istria, Fiume e Dalmazia
    MAPELLO (Bergamo) Via Martiri delle Foibe
    MARCELLINA (Roma) Piazza Martiri delle Foibe
    MARINO (Roma) Piazzale Caduti delle Foibe
    MARSALA (Trapani) Via Gaspare Stassi – Finanziere
    MARTIGNACCO (Udine) Piazzale Martiri delle Foibe
    MASSA (Massa-Carrara) Parco del ricordo ai Martiri delle Foibe.
    MAZARA DEL VALLO (Trapani) Via Martiri delle Foibe
    MELISSANO (Lecce) P. Martiri delle Foibe
    MESENZANA (Varese) Largo Martiri delle Foibe
    MESSINA P. Martiri delle Foibe, Esuli di Istria Fiume Dalmazia
    MILANO Largo Martiri delle Foibe
    MILANO Via Martiri Triestini
    MIRANDOLA (Modena) Via Martiri delle Foibe
    MIRANO (Venezia) Piazza Martiri delle Foibe
    MODENA Via Martiri delle Foibe
    MODUGNO (Bari) Parco del Ricordo delle Foibe
    MOGLIANO VENETO (Treviso) Via Martiri delle Foibe
    MONCALIERI (Torino) Via Vittime delle Foibe
    MONDOVI’ (Cuneo) Giardini Martiri delle Foibe
    MONSELICE (Padova) Via Martiri delle Foibe
    MONTE PORZIO (Pesaro) Via Martiri delle Foibe
    MONTEBELLUNA (Treviso) Vicolo Martiri Giuliani e Dalmati
    MONTECASSIANO (Macerata) Piazzale Martiri delle Foibe
    MONTECCHIO MAGGIORE (Vicenza) Via Martiri delle Foibe
    MONTEFIORINO fraz. Casola (Modena) P. Lindo Bertogli (carabiniere Martire di Malga Bala)
    MONTELUPONE (Macerata) Via Martiri delle Foibe
    MONTEMURLO (Prato) Via Martiri delle Foibe (sottopasso)
    MONTEROTONDO (Roma) Largo Martiri delle Foibe
    MONTESILVANO (Pescara) Via Martiri delle Foibe
    MONTESILVANO (Pescara) Via Pieramico Antonio Martire delle Foibe
    MONTEVARCHI (Arezzo) Giardino Martiri dell’Istria
    MONTIGNOSO (Massa e Carrara) P.Martire delle Foibe – Guardia di PS Mario Buffoni
    MORTARA (Pavia) Via Martiri delle Foibe
    MOZZECANE (Verona) Via Martiri delle Foibe
    MUGGIA (Trieste) Rotonda Martiri delle Foibe
    MUGNANO DI NAPOLI (Napoli) Via Vittime delle foibe
    NANTO (Vicenza) Via Martiri delle Foibe
    NARDO’ (Lecce) Piazzale Martiri delle Foibe
    NARNI (Terni) Via Norma Cossetto – Martire delle Foibe (1920-1943)
    NEPI (Viterbo) Parco Martiri delle Foibe
    NERVIANO (Milano) Via Martiri delle Foibe
    NISCEMI (Caltanisetta) P.za Martiri delle Foibe di Istria, Dalmazia e V.G.
    NIZZA DI SICILIA (Messina) Proposta attesa delibera
    NOCERA UMBRA (Perugia) Via Martiri delle Foibe
    NOCETO (Parma) Via Martiri delle Foibe
    NOVARA Via Vittime delle Foibe
    NOVATE MILANESE Giardino Martiri delle Foibe
    NOVENTA VICENTINA (Vicenza) Via Vittime delle Foibe
    NOVOLI (Lecce) Via Martiri delle Foibe (aut. Pref. 38522 del 25.5.2010)
    ORIA (Brindisi) Via Martiri delle Foibe
    ORIOLO ROMANO (Viterbo) proposta attesa di delibera
    ORISTANO Via Martiri delle Foibe
    OSPITALETTO (Brescia) Via Martiri delle Foibe
    OSTRA VETERE (Ancona) Giardino Martiri delle Foibe
    OZIERI (Sassari) Via Martiri delle Foibe
    PADOVA Via Martiri Giuliani e Dalmati
    PADOVA Via Pietro e Nicolò Luxardo
    PADOVA Via Riccardo Gigante
    PADOVA (Ponte di Brenta) Passaggio Martiri delle Foibe
    PADOVA (Università) Ricordo degli Esuli e di Norma Cossetto
    PAGLIARA (Messina) Proposta attesa delibera
    PAGNACCO (Udine) Piazzale Martiri delle Foibe (Istria 1943 -47)
    PALAZZOLO SULL’OGLIO (Brescia) Piazza Martiri delle Foibe Istriane
    PARMA Via Martiri delle Foibe
    PASIAN DI PRATO (Udine) Via Martiri delle Foibe
    PERUGIA Via Vittime delle Foibe (Parco)
    PESARO (Pesaro-Urbino) Parco Esuli Giuliano-Dalmati
    PESCARA Piazza Martiri Dalmati e Giuliani
    PESCHIERA DEL GARDA (Verona) Via Caduti delle Foibe
    PIACENZA (Piacenza) Giardino del Ricordo ai Martiri delle foibe
    PIEDIMONTE MATESE (Caserta) Via Martiri delle Foibe – (attesa Delibera)
    PIETRASANTA (Lucca) Piazza Martiri delle Foibe
    PIGNATARO MAGGIORE (Caserta) Via Caduti delle Foibe
    PIOVE DI SACCO (Padova) Via Martiri delle Foibe
    PISA Rotonda Martiri delle Foibe
    PISOGNE (Brescia) Via Martiri delle Foibe
    POGGIARDO (Lecce) Via Martiri delle Foibe (1943 – 1945)
    POGGIBONSI (Siena) Via X febbraio
    POGGIORSINI (Bari) Via Martiri delle Foibe
    POMEZIA (Roma) Via Martiri delle Foibe
    PONTE DELL’OLIO (Piacenza) Via Martiri delle Foibe – delibera?
    PONTE SAN PIETRO (Bergamo) Piazza Martiri delle Foibe
    PONTEDERA (Pisa) Via Caduti delle Foibe
    PORDENONE Pedonale/ciclabile Martiri delle Foibe
    PORRETTA TERME (Bologna) Piazza Martiri delle Foibe
    PORTOFERRAIO (Livorno) Via Martiri delle Foibe
    PORTOGRUARO (Venezia) Via Vittime delle Foibe
    PORTOMAGGIORE (Ferrara) Via Martiri delle Foibe
    POVOLETTO (Udine) Ponte Martiri delle Foibe
    PRATO Via Martiri delle Foibe
    PRESSANA (Verona) Via Martiri delle Foibe
    PRIVERNO (Latina) Giardino Martiri delle Foibe
    PUTIGNANO (Bari) Via Martiri delle Foibe
    RACCONIGI (Cuneo) Via Martiri delle Foibe
    RAPALLO (Genova) Piazzale Martiri delle Foibe
    RAVENNA fraz. Porto Corsini Parco Martiri delle Foibe
    RECANATI (Macerata) Via Martiri delle Foibe
    RECETTO (Novara) Via Vittime delle Foibe
    REGGELLO (Firenze) Via Caduti delle Foibe
    REGGIO EMILIA Viale Martiri delle Foibe
    REGGIO EMILIA fraz. Coviolo Viale Martiri delle Foibe
    REVERE (Mantova) Via Martiri delle Foibe
    RICCIONE (Rimini) Piazzale Martiri delle Foibe
    RIVA DEL GARDA (Trento) Largo Caduti delle Foibe
    RIVAROLO CANAVESE (Torino) Via Martiri delle Foibe
    ROBECCO SUL NAVIGLIO (Milano) Via Martiri delle Foibe
    ROCCALUMERA (Messina) Piazzetta Vittime delle Foibe
    ROMA Giuseppe Tosi Martire istriano (scuola)
    ROMA Via Icilio Bacci
    ROMA Via Riccardo Gigante
    ROMA (Laurentina) Largo Vittime delle Foibe istriane
    RONCHI DEI LEGIONARI (Gorizia) Piazzale Martiri delle Foibe
    RONCO ALL’ADIGE (Verona) Via Martiri delle Foibe
    ROSA’ (Vicenza) Via Martiri delle Foibe
    ROTTOFRENO (Piacenza) Via Martiri delle Foibe – attesa delibera
    ROVATO (Brescia) Via Martiri delle Foibe
    ROVERETO (Trento) Largo Vittime delle Foibe 1943 – 1947
    ROVIGO quart. Tassina via cossetto n.
    RUVO DI PUGLIA (Bari) Via Martiri delle Foibe
    S.GIORGIO PIACENTINO (Piacenza) Via Martiri delle Foibe – attesa delibera
    SABAUDIA (Latina) Largo dei Martiri delle Foibe
    SACROFANO (Roma) Piazza Martiri delle Foibe
    SALO’ (Brescia) Galleria Martiri delle Foibe
    SALO’ (Brescia) Via Martiri delle Foibe
    SAN BONIFACIO (Verona) Piazza Martiri delle Foibe
    SAN DANIELE DEL FRIULI (Udine) Via Luxardo
    SAN DONA’ DI PIAVE -Calvecchia (VE) Via Martiri delle Foibe
    SAN GIORGIO IN BOSCO (Padova) Atrio di Villa Bembo – Norma Cossetto
    SAN GIOVANNI ILARIONE (Verona) Via Martiri delle foibe
    SAN GIOVANNI LUPATOTO (Verona) Parco Martiri delle Foibe
    SAN LAZZARO DI SAVENA (Bologna) Via Martiri delle Foibe
    SAN MARCO ARGENTANO (Cosenza) Via degli Esuli (attesa delibera)
    SAN MAURO TORINESE (Torino) Piazzale Martiri Italiani delle Foibe
    SAN MINIATO fraz. Ponte a Egola (Pisa) Via Vittime delle Foibe
    SAN SEVERO (Foggia) Largo Vittime delle Foibe
    SANREMO (Imperia) Piazza Martiri delle Foibe
    SANTA MARGHERITA LIGURE (Genova) Giardini Vittime delle Foibe
    SANTA MARINELLA (Roma) Parco Martiri delle Foibe
    SANTA TERESA di RIVA (Messina) Via Martiri delle Foibe
    SANT’ANGELO LODIGIANO (Lodi) Via Martiri delle Foibe
    SANT’ANTIOCO (Carbonia/Iglesias) Via Norma Cossetto
    SAONARA (Padova) Via Martiri Giuliani e Dalmati
    SASSARI Via Martiri delle Foibe
    SASSO MARCONI -Borgonuovo (Bologna) Piazzale Vittime delle Foibe
    SASSUOLO (Modena) Via Martiri delle Foibe
    SAVIGLIANO (Cuneo) Via Martiri delle Foibe
    SAVOCA (Messina) Proposta attesa delibera
    SCAFATI (Salerno) Via Martiri delle Foibe (Via delle Foibe)
    SCARLINO (Grosseto) Via Martiri d’Istria
    SCORZE’ (Venezia) Parco Martiri delle Foibe
    SEDICO (Belluno) Via Martiri delle Foibe
    SEGRATE (Milano) Parco Martiri delle Foibe
    SELCI Sabino (Rieti) Piazza Martiri delle Foibe
    SEREN DEL GRAPPA (Belluno) Via Vittime delle Foibe
    SERIATE (Bergamo) Via Martiri delle Foibe
    SERVIGLIANO (Fermo) Via Martiri delle Foibe
    SESTO SAN GIOVANNI (Milano) Largo/Cippo Martiri delle Foibe
    SETTIMO TORINESE (Torino) Via Vittime delle Foibe
    SIMERI CRICHI (Catanzaro) Piazza Vittime delle Foibe
    SOVIZZO loc. Tavernelle (Vicenza) Via Martiri delle Foibe
    SULMONA (Aquila) Via Martiri Istriani Delle Foibe
    SURBO (Lecce) Largo Vittime delle Foibe
    TARANTO Piazzale Vittime delle Foibe
    TEMPIO PAUSANIA (Olbia-Tempio) Via Martiri delle Foibe Istriane
    TEOLO (Padova) Via Martiri delle Foibe
    TERAMO Via Martiri delle Foibe
    TERAMO fraz. Piano d’Accio Via Norma Cossetto
    TERMINI IMERESE (Palermo) Largo Martiri delle Foibe
    TERMOLI (Campobasso) Largo Martiri delle Foibe
    TERRALBA (Oristano) Piazza Martiri delle Foibe
    THIENE (Vicenza) Via Martiri delle Foibe
    THIESI (Sassari) V.Vittime delle Foibe (finanzieri A. Serra e G.Peralta)
    TOLMEZZO (Udine) L. Vittime delle Foibe ed Esuli di Istria, Fiume, Dalmazia
    TOMBOLO fraz. Onara (Padova) Via Martiri delle Foibe
    TORRE MAGGIORE Foggia) Via Martiri delle Foibe
    TORTONA (Alessandria) Giardini Esuli Istriani, Fiumani, Dalmati e Rimpatriati
    TRENTO Via Vittime delle Foibe
    TREVI (Borgo Trevi) Perugia Piazza Martiri delle Foibe
    TREVI (Perugia) Via Istriani
    TREVISO Via Esuli Giuliano-Dalmati
    TREVISO fraz. Santa Bona Piazza Martiri delle Foibe
    TREZZO SULL’ADDA (Milano) Parco Martiri delle Foibe
    TRICASE (Lecce) Via Martiri delle Foibe
    TRIESTE Largo don Francesco Bonifacio
    TRIESTE Via Norma Cossetto
    TRIESTE Viale Martiri delle Foibe
    TROFARELLO (Torino) Via Vittime delle Foibe
    TUGLIE (Lecce) Via Martiri delle Foibe
    TUORO (Caserta) Via Martiri delle Foibe
    UDINE Parco Vittime delle Foibe
    UGGIATE TREVANO (Como) P.10 febbraio – Vittime delle Foibe e dell’Esodo
    URGNANO (Bergamo) Piazza Martiri delle Foibe
    VALDOBBIADENE (Treviso) Parco Martiri delle Foibe
    VALEGGIO SUL MINCIO (Verona) Via Martiri delle Foibe
    VARESE Via Istria – Martiri delle Foibe
    VASTO MARINA (Chieti) Via Martiri Istriani
    VEDELAGO fraz. Casacorba (Treviso) Piazza Martiri delle Foibe
    VELLETRI (Roma) Via Martiri delle Foibe
    VENEZIA fraz. Marghera (Venezia) Piazzale Martiri Giuliano-Dalmati delle Foibe
    VENTIMIGLIA (Imperia) Giardini Martiri delle Foibe
    VERBANIA (Verbano-Cusio-Ossola) Parco Norma Cossetto (Medaglia d’Oro al Merito Civile)
    VERCELLI Via Martiri delle Foibe
    VERONA Fraz… Santa Lucia Golosine Piazza Martiri Istria e Dalmazia
    VIAREGGIO (Lucca) Via Martiri delle Foibe
    VICENZA Largo Martiri delle Foibe
    VIGEVANO (Pavia) Via Martiri delle Foibe
    VIGONZA (Padova) Via Martiri delle Foibe
    VIGUZZOLO (Alessandria) Piazza Vittime delle Foibe
    VILLA SANT’ANGELO (L’Aquila) Vicolo Norma Cossetto
    VILLAFRANCA IN LUNIGIANA (Massa Carrara) Piazza Martiri delle Foibe
    VILLANOVA SULL’ARDA (Piacenza) Via Martiri delle Foibe
    VILLONGO (Bergamo) Via Martiri delle Foibe
    VITERBO Largo Martiri delle Foibe Istriane
    VITTORIA fraz. Scoglitti (Ragusa) Via Martiri delle Foibe
    VOGHERA (Pavia) Via Martiri delle Foibe
    VOLPIANO (Torino) Via Vittime delle Foibe
    ZOAGLI (Genova) Scalinata Martiri delle Foibe
    LAPIDE FOIBA DI BASOVIZZA
    O tu che ignaro passi
    per questo Carso forte ma buono,
    fermati! Sosta su questa grande tomba!
    E’ un calvario con il vertice
    sprofondato nelle viscere della terra.
    Qui, nella primavera del 1945,
    fu consumato un orrendo Olocausto.
    A guerra finita!
    Nell’abisso fummo precipitati a centinaia,
    crivellati dal piombo e straziati dalle rocce.
    Nessuno ci potrà mai contare!
    Avidità di conquista, odio e vendetta
    congiurarono e infierirono contro di noi.
    Essere italiani era la nostra colpa.
    A gettarci nel baratro
    furono torme di invasori,
    calati nella nostra terra sotto l’influsso
    di una malefica stella vermiglia.
    Per viltà gli uomini
    non ci hanno reso giustizia.
    Ce l’ha resa Dio accogliendo i nostri spiriti,
    purificati da tanto martirio.
    O tu che, ora non più ignaro, scenderai
    da questo Carso,
    ricorda, e racconta la nostra tragedia
    Federazione Grigioverde 2004
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    Indocti discant et ament meminisse periti
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    I Morti dimenticati – Non troverete i loro nomi sui libri di storia nelle scuole – Per questo parleremo di Loro
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    “Nessuno muore del tutto finché ne sia conservato il Ricordo” Jorge Luis Borges
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    Norma Cossetto e Maria Pasquinelli – Due donne nella Tragedia
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    Dal pantano d’Italia è nato un fiore: Maria Pasquinellii
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    Chi ripercorre il passato per comprendere il presente può essere considerato un vero Maestro (Confucio)
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    Il gesto di pochi per il ricordo di molti
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    Guai a seppellire la storia perché prima o poi schizza fuori come un cane rabbioso. Hegel
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    LAPIDE INAUGURATA IL 10 FEBBRAIO 2011 ALL’UNIVERSITA’ DI PADOVA
    PER RICORDARE GLI ITALIANI E LE ITALIANE
    VITTIME DI INUMANA FEROCIA IN ISTRIA E DALMAZIA
    NEGLI ANNI EROICI E TRAGICI DELLA GUERRA DI LIBERAZIONE
    E DELLE PULIZIE ETNICHE,
    COLPEVOLI SOLO DI AVER DIFESO
    E PAGATO CON LA MORTE O L’ESILIO
    L’ITALIANITA’ DELLA TERRA NATIA.
    L’UNIVERSITA’ DI PADOVA
    DEDICA A LORO E CON LORO
    A NORMA COSSETTO
    STUDENTESSA DELL’ATENEO
    MEDAGLIA D’ORO AL MERITO CIVILE
    AD ONORE DEL LORO SACRIFICIO
    PER LA PATRIA E PER LA LIBERTA’
    10/02/2011
    UNIVERSA UNIVERSIS PATAVINA LIBERTAS
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    STEFANO PETRIS lettera
    Fiume, 9 ottobre 1945
    Non piangere per me.
    Non mi sono mai sentito cosi’ forte,
    come in questa notte d’attesa,
    che è l’ultima della mia vita.
    Tu sai che io muoio per l’Italia.
    Siamo migliaia d’Italiani,
    gettati nelle foibe,
    trucidati e massacrati,
    deportati in Croazia,
    falciati giornalmente
    dall’odio,
    dalla fame,
    dalle malattie,
    sgozzati iniquamente.
    Aprino gli occhi gli italiani e puntino i loro sguardi
    verso questa martoriata terra d’Istria
    che è e sarà italiana.
    Se il tricolore d’Italia tornerà,
    come spero,
    a sventolare sulla mia Cherso,
    bacialo per me,
    assieme ai miei figli.
    Domani mi uccideranno.
    Non uccideranno il mio spirito,
    nè la mia fede.
    Andrò alla morte serenamente,
    il mio ultimo pensiero
    sarà rivolto a Dio
    che mi accoglierà e a Voi, che lascio,
    così il mio grido,
    fortissimo,
    più forte delle raffiche dei mitra, SARA’
                         VIVA L’ITALIA!!!
    Stefano Petris
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    Invocazione per le Vittime delle Foibe
    O Dio, Signore della vita e della morte, della luce e delle tenebre,
    dalla profondità di questa terra e di questo nostro dolore noi gridiamo a Te.
    Ascolta , o Signore, la nostra voce.
    Noi siamo venuti qui per innalzare le nostre povere preghiere
    e deporre i nostri fiori, ma anche apprendere l’insegnamento
    che sale dal sacrificio di questi Morti.
    E ci rivolgiamo a Te,
    perché Tu hai raccolto l’ultimo loro grido,
    l’ultimo loro respiro.
    Questo calvario, col vertice sprofondato nelle viscere della terra,
    costituisce una grande cattedra,
    che indica nella giustizia e nell’amore le vie della pace.
    Ebbene, Signore, Principe della Pace,
    concedi a noi la Tua pace. Dona conforto alle spose,
    alle madri, alle sorelle, ai figli di coloro che si trovano in tutte le foibe
    di questa nostra triste terra, e a tutti noi che siamo vivi
    e sentiamo pesare ogni giorno sul cuore la pena
    per questi Morti, profonda come le voragini che li accolgono.
    Tu sei il Vivente, i Signore, e in Te essi vivono.
    Che se ancora la loro purificazione non è perfetta,
    noi Ti offriamo, o Dio Santo e Giusto, la nostra preghiera,
    la nostra angoscia, i nostri sacrifici,
    perché giungano presto a gioire della splendore del Tuo volto.
    E a noi dona rassegnazione e fortezza, saggezza e bontà. Tu ci hai detto:
    “Beati i misericordiosi perché saranno chiamati figli di Dio,
    beati coloro che piangono perché saranno consolati”,
    ma anche beati quelli che hanno fame e sete di giustizia
    perché saranno saziati in Te, o Signore,
    perché è sempre apparente e transeunte il trionfo dell’iniquità.
    Mons. Antonio Santin , Vescovo di Trieste , 1959
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    Monsignor Santin visse
    con animo indomito e mai rassegnato
    il periodo della occupazione titina di Trieste,
    subendo a Capodistria nel giugno del ’47
    una intimidatoria aggressione comunista,
    avente lo scopo di frenare la sua opera
    in favore dei suoi tormentati fratelli istriani.
    Aggressione che lo lasciò pesto e sanguinante
    ma non per questo meno combattivo
    nello svolgere il suo compito pastorale.

  2. UNA PARTENZA SENZA RITORNO
    TESTIMONIANZA DA MONTREAL
    PROF. CLAUDIO ANTONELLI – ESULE DA PISINO
    Mio padre e mia madre portarono sempre nell’anima il lutto per la perdita della terra natia, dove non vollero mai più tornare neanche per una fugace visita. Soprattutto mio padre non si riebbe mai più dal trauma del crollo del proprio mondo e degli inauditi atti di ferocia di cui furono vittime tanti suoi amici a Pisino, ad opera dei “liberatori” titini. Questo fardello doloroso di memorie e di lutti è stato da loro trasmesso a me. Ed io non riesco a parlare di certe cose senza che il male che mi porto dentro non straripi attraverso tutto il mio essere. Perché non è facile scoperchiare la bara delle vittime, degli infoibati, degli sradicati per sempre, senza soffrire profondamente di nuovo.
    Noi profughi istriani, fiumani e dalmati, siamo vittime di una vicenda storica per tanti anni ignota ai più – non abbiamo avuto il conforto che altri conoscessero solo un po’ la nostra storia – e vittime della nostra stessa mitezza: noi non abbiamo mai espresso atti di violenza terroristica, neppure con bombe-carta o petardi di sorta. Se è impossibile trascorrere 24 ore negli Stati Uniti o in Canada senza imbattersi, una decina di volte, in notizie riguardanti l’Olocausto e il ruolo – storico e metafisico – di vittime riconosciuto agli ebrei, per noi è stato per tanti anni quasi impossibile trovare un interlocutore solo un po’ attento e sensibile alla nostra vicenda di esuli giuliano – dalmati. Infatti, quando, sollecitato da qualcuno, avevo parlato della mia origine e della nostra vicenda storica, avevo trovato nell’interlocutore, non di rado, perplessità, incredulità o addirittura ostilità. “Allora sei slavo !…” era una reazione normale. I comunisti, poi, ci condannavano apertamente.
    L’antipatriottismo, invalso in Italia per tanti anni, spiega queste reazioni. Cosa volete, l’italiano è innanzitutto “uomo di partito”. Il sentimento di Patria gli è estraneo. In Italia ed al di fuori dell’Italia, il grottesco manicheismo stabilito dai vincitori non può conferire altre patenti al di fuori di quella di carnefici, o di alleati dei carnefici, al campo dei vinti. Da ciò consegue che Tito, per anni, è stato visto come una figura leggendaria di eroico combattente antinazista.
    Sconfitta, esodo, perdita della terra natale. Tali parole evocano negli italiani brani lirici, avvenimenti biblici, pagine di storia riguardanti popoli esotici. Invece, la parola “esodo”, per noi, non ha proprio nulla di indeterminato, di vaporoso, di romantico. Esodo fu la nostra partenza di massa, con la perdita di una delle cose più preziose per l’uomo: il microcosmo che lo ha visto nascere e gli ha riempito l’anima di colori, suoni, sapori, che mai più ritroverà altrove.
    Partenza, abbandono, radici spezzate, fedeltà, madrepatria. Le parole, finché non vengono vissute, sentite nella carne, non possono darci tutto quello che hanno dentro: dolcezze ineffabili o tremendi veleni.
    Come passa il tempo ! La Jugoslavia di Tito solo ieri dava lezioni politiche e morali al mondo intero. Non vi era foro sui problemi dell’umanità al quale l’uomo nuovo titoista non partecipasse, per dare ammaestramenti con voce grossa ai meschini abitanti del resto del pianeta su come superare gli egoismi nazionali e borghesi, e così accedere ad una nuova umanità, più aperta, più tollerante, più generosa.

    Fa quasi pena ironizzare sui sanguinosi massacri che hanno accompagnato lo smembramento della Jugoslavia lungo le sue cuciture etniche, ma non è difficile immaginare lo stato d’animo di un profugo istriano come me, che per anni ha dovuto subire le incredibili menzogne jugoslave, avallate dai “progressisti” del mondo intero, primi fra tutti gli italiani. Questi ultimi stravedevano per le bandiere e le stelle rosse, mentre giudicavano che esibire i colori della propria bandiera costituisse una provocazione di stampo reazionario e fascista.
    La tragedia della nostra gente si consumò, in quei lontani giorni, nell’assenza d’ogni segno d’attenzione, di solidarietà, di simpatia, e senza la presenza dei riflettori, delle telecamere e delle cineprese, che invece illumineranno a giorno e riprenderanno per le platee del mondo i sanguinosi scontri tra le etnie jugoslave, anni dopo.
    L’Istria si svuotò. Anche l’anima venne strappata ai luoghi. Lo sa così bene chi vi è tornato in visita: i luoghi non hanno più i loro Penati, i loro Mani, i loro Lari, gli spiriti benigni custodi delle memorie. I morti ingoiati dalle Foibe sono morti per sempre. Forse è stata la superstizione balcanica di far morire con gli infoibati anche un cane nero ad aver sortito il suo effetto. Nessuno, niente più tornerà. L’estraneità dei luoghi fu suggellata per sempre in quei tragici giorni. I campioni di pulizia etnica, dopo tutto, seppero pulire a fondo.
    La morte delle Foibe segnò l’agonia e la fine di un popolo. Questa morte avvenne nell’isolamento, nell’indifferenza, nel silenzio. Fu una morte solitaria, senza funerali, senza segni di lutto, senza cordoglio, senza riti di passaggio. Fu una morte, appunto per questo, che non è mai stata esorcizzata. Una morte rimasta per sempre in molti sopravvissuti, come purtroppo ho potuto constatare nella mia famiglia, nei miei genitori, in me stesso.
    È pur vero che i vinti hanno sempre torto. Ma questa volta ai vinti sono stati attribuiti tutti i torti dell’universo. E in più hanno avuto diritto ai lazzi e agli sberleffi. La sconfitta della Patria nella seconda guerra mondiale ha fornito un inesauribile materiale umoristico alle meningi dei creatori italiani, che hanno prodotto una chilometrica sequela di film, libri, lavori teatrali, improntati alla parodia. Il paese di Pulcinella è ritornato alla sua vocazione antica, forse la sua sola vera, di popolo di saltimbanchi, di macchiette, di gente scaltra, esuberante, che sa divertirsi, e che per secoli ha fatto il tifo ora per un occupante straniero ora per l’altro.
    Oggi, dopo decenni di martellamento anche volgare contro l’Italia che fu, io stesso ho talvolta dei dubbi e mi chiedo se – dietro gli apparati, dietro una certa retorica ed il “pompierismo” di certi protagonisti e di certe comparse che seppero trarre profitto da quel “sogno di gloria” – vi fosse vera sostanza, cioè gente con intenzioni sane, coscienze normali, sentimenti giusti. Ma poi mi basta pensare ai cosiddetti “fascisti” della mia famiglia e della cerchia dei miei parenti – gente pacifica, seria, onesta, umana, leale, ordinata, con un profondo senso di civismo e di solidarietà nazionale – ed allora ancora più tragica mi appare la sorte di chi, ai confini, fu ingannato da quella speranza, e volle credere realmente in quel sogno, pagando poi di persona, anche con la vita, per quella che in fondo era un’illusione.
    Molti degli italiani del confine orientale vissero il sogno di una nuova Italia come qualcosa di serio, di nobile, di bello. All’ordine ed alla serietà erano stati educati dalla dominazione austriaca. Al senso dell’onore, al patriottismo, al desiderio di essere considerati in tutto e per tutto italiani, erano stati preparati da una lunga attesa, dal culto di Roma e di Dante… Da molto, troppo tempo questa gente attendeva la “redenzione”, un termine che non ha avuto mai nulla di retorico per i nostri padri perché sentimento vero.

    Triste fu la sorte di tanti profughi che, come i miei genitori, dopo il naufragio, rimasero nonostante tutto – perché nasconderlo? – fedeli a quell’illusione così vicina alla loro natura più intima, e continuarono a mettere in pratica quotidianamente gli ideali d’ordine, autodisciplina, onestà, serietà, solidarietà nazionale, patriottismo. E non avrebbero potuto far diversamente, perché non tutti cambiano natura cambiando geografia.
    Chi parlava dei morti della Foiba di Basovizza, fino a non molto tempo fa rischiava l’accusa di voler minimizzare la Risiera di San Sabba. Il Presidente “più amato dagli italiani”, Pertini, non fece mai pericolose confusioni circa i martiri “doc”. Quando andò a Trieste volle commemorare le vittime della Risiera di San Sabba, ma non le vittime delle Foibe.
    Non si può capovolgere il lieto fine della seconda guerra mondiale. Alla belva è stata piantata un’asta d’acciaio nel cuore. Ci mancherebbe altro che si cercasse ora di dar voce ai morti delle Foibe, che si rivelasse il martirio dei vinti, ricordando la tragedia degli stessi civili tedeschi, bambini compresi, espulsi, violentati, massacrati. Non confondiamo i cattivi con i buoni. Non confondiamo i morti innocenti ! Ai Finzi Contini i loro giardini, sempre al centro della produzione letteraria e cinematografica del mondo intero in un crescendo di cui non si intravede la fine. Silenzio assoluto, invece, per più di mezzo secolo sui nostri orti dell’Istria, sulle nostre case di pietra occupate da altri, e sullo sradicamento che è stato la peggiore tragedia che poteva toccare a noi, popolo non nomade ma profondamente attaccato alla terra, e popolo di una sola Patria.
    La rinuncia forzata alla terra natale è la perdita di qualcosa d’insostituibile che aiutava a dar senso all’assurdità della vita. Di qui un sentimento di “destino mancato” che hanno tanti esuli, soprattutto quelli che vivono all’estero.
    I canadesi del Quebec piangono una sconfitta subita quasi trecento anni or sono. Gli ebrei piangono un esodo avvenuto un paio di millenni fa. Vi sono stati dei giovani canadesi, australiani, americani, di genitori croati, che sono andati a combattere, a uccidere e a morire nella nuova Croazia in guerra con la Serbia (cosa che io stesso giudico eccessiva anche perché, nella mia concezione del patriottismo, alla terra in cui si nasce sono dovuti amore e lealtà). La sconfitta in Giappone causò suicidi di massa. Molto diffuso tra gli americani è il culto dell’onore nazionale. Io non voglio giustificare certi eccessi che nascono dal culto della Patria e dell’onore nazionale, ma semplicemente dire che quando paragono il mio patriottismo, il mio senso di lutto per la tragedia della Venezia Giulia e della Dalmazia al senso spasmodico d’identità etnica e religiosa, al vittimismo, al senso di esclusione verso gli altri, e al culto di un passato plurimillenario che hanno gli ebrei, io non posso non considerarmi un tiepido, un moderato, un “laico” . E lo stesso mi succede quando mi raffronto con baschi, ceceni, corsi, croati, irlandesi, serbi, e via dicendo.
    L’antipatriottismo, l’opportunismo e il filo-comunismo di larghi strati in Italia sono stati la causa diretta, se non altro, della mia decisione di emigrare. Adesso può far sorridere il pensiero che vi fosse gente in Italia, allora, che temeva – come sempre temettero i miei genitori – il ripetersi del “ribaltone”, quale lo avevano già conosciuto in Istria. Essere profughi giuliani, essere fermamente anticomunisti non era certamente un titolo di merito nell’Italia che espresse il terrorismo delle Brigate Rosse e il diffusissimo fenomeno degli utili idioti e dei radicali “chic” che esaltavano non solo la Jugoslavia di Tito, ma la Cina di Mao e la Cambogia di Pol Pot.
    Gli studi consacrati alle vittime di avvenimenti collettivi tragici constatano che queste rimangono afflitte da un senso di solitudine, quando tali pagine sanguinose di storia non sono conosciute dall’opinione pubblica. Il non riconoscimento e l’indifferenza altrui impediscono che si consumi il processo rituale di cordoglio, necessario ad ogni guarigione.

    Il fatto che gli altri italiani siano così diversi da noi sembrerebbe indicare che il nostro dolore sia frutto di una sensibilità esagerata. Il dubbio che le nostre reazioni agli avvenimenti siano sostanzialmente dovute all’eccezionalità del nostro essere emerge per contrasto di comportamenti e di sensibilità tra il nostro patriottismo e la totale indifferenza, per mezzo secolo, della stragrande massa degli italiani alla tragedia dell’Esodo. È una caratteristica soprattutto italiana questo non far coincidere il proprio destino con il destino della Patria. La sensazione del disagio-dolore unico, incomunicabile, impedisce il conforto che deriva dalla convinzione che gli altri possano capirci.
    Tutto è andato nel peggior dei modi, in maniera beffarda. La Jugoslavia è stata acclamata per decenni come una terra promessa dai nostri “progressisti”. La vita in Italia è stata dominata dal filo-comunismo e dall’opportunismo più becero. Noi profughi siamo stati ignorati, oppure considerati moralmente come dei nazifascisti. L’avversione del comunismo ha impedito a molti di noi di restare in Italia. Ma, anche all’estero, nei Consolati italiani risultavamo “nati in Jugoslavia”.
    Poi i buoni e magnifici vicini dell’Est si sono scannati. E, che Dio mi perdoni, solo questo mi è apparso come un ritorno alla verità delle cose. Il sangue ha ripreso a scorrere. Le Foibe hanno ripreso la loro funzione balcanica di carnai comuni. Per noi, infine, le cose hanno ripreso il loro senso. Le nuove morti e il nuovo sangue ci hanno dato ragione.
    E finalmente, oggi, la nostra tragedia è stata riconosciuta. Le tante iniziative a nostro favore intraprese a livello legislativo, tra le quali il “Giorno del Ricordo” istituito dalla Legge 30 marzo 2004 n. 92, o gli stessi francobolli postali per onorare l’italianità delle terre perdute, hanno messo fine all’indifferenza ed al silenzio nei nostri confronti. Anche il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano è intervenuto, in occasione del 10 febbraio, per ricordare “le Vittime della pulizia etnica contro il popolo giuliano e dalmata”. Del resto, già negli anni novanta, tre suoi predecessori (Francesco Cossiga, Oscar Luigi Scalfaro e Carlo Azeglio Ciampi) si erano recati al Sacrario di Basovizza inginocchiandosi in raccoglimento davanti alle Vittime delle Foibe.
    I riconoscimenti del “Ricordo” sono giunti troppo tardi per i miei genitori e per tutti gli altri Esuli che sono scomparsi lontano dalle loro amate terre, dopo mezzo secolo d’indifferenza. Né possono dissipare in noi l’amarezza di tutta una vita.
    Immaginiamo per un attimo che nessuno conoscesse della persecuzione nazista subita dagli ebrei. Come dovrebbero allora sentirsi coloro che direttamente la patirono o le cui famiglie in una maniera o nell’altra la subirono? Certo, il paragone con gli ebrei è estremo, probabilmente eccessivo, ma permette comunque di far capire agli altri che il non riconoscimento di un esodo, di una persecuzione, di una tragedia collettiva è stato fonte, per troppi anni, di solitudine e di forte amarezza per i sopravvissuti.

    Prof. Claudio Antonelli
    Esule da Pisino (Pola)
    Montreal (Canada) – 10 febbraio 2012

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