Roma, periferie: riqualificare Tor Pignattara “stile” Pigneto
di Pierfrancesco Demilito
Il Pigneto e Tor Pignattara sono due zone di Roma che distano tra loro un paio di chilometri. Il Pigneto è stato recentemente rivalorizzato ed è divenuto un punto cardine della vita notturna romana. Il quartiere è ricco di localini in cui bere un bicchiere di vino, ristoranti, centri di incontro culturale, tanti giovani (in particolare studenti) e anche uno studentato autogestito, il Point Break, occupato nel 2009 da un gruppo di universitari della Sapienza.
Uno degli aspetti affascinanti del Pigneto è che la zona è riuscita a non perdere completamente quel suo essere periferia. E se un tempo Rossellini per “Roma città aperta” e Pasolini per “L’accattone” lo scelsero come scenario ideale per rappresentare nel modo più puro la romanità durante il conflitto e alla fine del secondo dopo guerra, oggi capita facilmente di girare nel quartiere accompagnati dal tipico odore della cucina etnica. Nonostante questo, però, eccezion fatta per alcuni problemi legati allo spaccio, il quartiere non è affatto una polveriera e le varie realtà che lo abitano, studenti, romani e migranti provenienti da tutto il mondo, convivono pacificamente.
Tor Pignattara, invece, è un quartiere noto a molti romani per essere una delle periferie dimenticate nel corso degli anni dalle varie amministrazioni che hanno governato la città. Oggi è divenuto tristemente noto anche ai non romani perché è stato teatro dell’uccisione di un commerciante cinese, Zhou Zheng, e di sua figlia, Joy, nel corso di una rapina. Le immagini trasmesse dalle principali televisioni nazionali, successivamente all’omicidio, mostrano tanti residenti romani che esprimono la loro solidarietà alla famiglia delle vittime, a riprova della pacifica convivenza nel quartiere, ma molti esprimono perplessità per lo stato di abbandono in cui vivono. Le rapine e i conflitti a fuoco nella zona non sono un’eccezione. Lo scorso 29 dicembre i carabinieri hanno ritrovato nella zona 300 proiettili calibro 9×21 e lo scorso giugno da una sala bingo di Tor Pignattara vennero sottratti oltre 100mila euro.
Sembra incredibile che due quartieri così diversi vivano l’uno accanto all’altro. La riqualificazione del Pigneto è una pratica nata lentamente e dal basso, compiuta da piccoli commercianti e associazioni culturali che hanno scommesso su una delle periferie romane. Ora tocca all’amministrazione comunale prendere spunto da quell’esperienza positiva per espandere a macchia d’olio nella Capitale il successo ottenuto al Pigneto. Le periferie di Roma reclamano un livello più alto di vivibilità, trasporti più efficienti, eventi culturali e serie politiche di integrazione. Anche gli abitanti di questi quartieri vogliono sentirsi cittadini di una grande capitale europea. Senza queste componenti le forze dell’ordine da sole non basteranno a garantire la sicurezza.
Fonte foto: A_voi_comunicare on Flickr