Università del Salento, nulla da fare per i 32 precari dell’ateneo

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Non rinnovati, o forse potremmo dire licenziati, questo è il destino che toccherà a 32 precari dell’Università di Lecce, tutti tecnici e amministrativi dell’area informatica. I loro contratti sono scaduti lo scorso sabato 15 dicembre e dall’Università del Salento fanno sapere che il rinnovo è ormai impossibile.

Il Consiglio di Amministrazione dell’Ateneo, riunitosi la scorsa settimana, ha definitivamente chiuso la vicenda di questi lavoratori che da tempo speravano e attendevano una stabilizzazione.

“Il Consiglio di Amministrazione dell’Università del Salento – si legge in una nota diffusa dopo la riunione – ha affrontato il problema dei propri precari in scadenza e, preso atto dei pareri pervenuti, si è reso conto con sommo dispiacere di non avere alcuno spazio di legittimità per avviare un processo di stabilizzazione”.

In questi giorni della vicenda si sono interessati in tanti ma l’attenzione dell’opinione pubblica non è riuscita ad assicurare un Natale sereno a questi lavoratori, di cui molti padri di famiglia. Rattrista sapere che se le cose fossero state prese di petto prima probabilmente questa storia avrebbe avuto un altro epilogo.

Del destino di questi 32 lavoratori si è molto interessata la deputata Teresa Bellanova, del Partito Democratico, che in una interrogazione presentata al Ministro profumo scrive: “La mancata proroga dei contratti da parte dell’Università del Salento per questi lavoratori, rischia, inoltre, di creare anche un disagio reale alla stessa struttura che finirebbe, facendo a meno di queste risorse, col razionalizzare servizi che dovrebbero essere a vantaggio dell’utenza: gli studenti; se il Ministro in oggetto non ritenga di dover intervenire con urgenza per sollecitare gli organi preposti affinchè le aspettative dei lavoratori che hanno maturato il diritto ad essere stabilizzati non vengano d’un tratto infrante, creando anche gravi ripercussioni sull’assetto familiare ed economico degli stessi e non per ultimo sui servizi offerti agli studenti”.

Sulla vicenda è intervenuta duramente anche l’associazione studentesca Link-Udu Lecce Link che in una nota scrive: “non accettiamo l’idea che ben trentadue lavoratori da dopo domani resteranno senza lavoro, a causa della rottura dei rapporti tra amministrazione ed organizzazioni sindacali. Riteniamo, infatti, che l’amministrazione abbia la responsabilità politica del fallimento di un percorso di stabilizzazione partito tardi e con grossi problemi di legittimità giuridica alla sua base, cosi come ha la responsabilità di non aver concretizzato la più volte manifestata volontà di stabilizzazione. Dall’altra parte le organizzazioni sindacali hanno la responsabilità morale di assistere inerti alla perdita del lavoro di decine di lavoratori. Molto probabilmente se avessero manifestato negli ultimi mesi la stessa capacità di attenzione al problema come hanno dimostrato di saper fare negli ultimi giorni, forse, tutta questa vicenda avrebbe avuto un epilogo diverso. Infatti, il limite posto da una determinata interpretazione dell’art 22 del CCNL sulla trasformazione dei contratti e il limite economico sulla spesa imposto dalla Legge 12210 si sarebbero potuti risolvere solo se fosse iniziato per tempo il percorso di stabilizzazione”.

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