Amarcord: Michele Cossato, l’uomo della provvidenza veronese

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L’uomo della provvidenza. Al Milan definivano così Daniele Massaro, attaccante di scorta che ogni qual volta entrava in campo lasciava il segno e spesso risultava decisivo per le sorti rossonere. A Verona, la provvidenza porta il nome di Michele Cossato, un centravanti passato agli onori della cronaca più in serie B, ma che nella massima serie ha scritto, in sole due partite, una delle pagine più significative della storia calcistica dell’Hellas Verona, trascinato alla salvezza da un bomber di scorta fino ad allora nascosto nell’anonimato.

Michele Cossato nasce a Milano il 28 aprile del 1960, è un centravanti di peso, è alto quasi un metro e novanta, abile soprattutto nel gioco aereo e nell’aprir spazio per i compagni; ad una tecnica non sopraffina, Cossato sopperisce con altre qualità, quasi la forza fisica e la grinta, pur non risultando un goleador da classici 15-20 gol a campionato. Si afferma soprattutto in serie B dove si mette in mostra con la maglia del Chievo e del Venezia con cui conquista pure la promozione, prima di trasferirsi all’Atalanta che punta al ritorno in serie A. Fra l’ottobre del 1998 e il gennaio del 2000, Michele Cossato gioca a Bergamo con poca fortuna: scende in campo solamente in 24 occasioni e non riesce ad ingranare, soprattutto a causa di continui e ripetuti malanni fisici. Così a gennaio del 2000 viene acquistato dal Verona  che in serie A sta conquistando una tranquilla e spettacolare salvezza agli ordini di Cesare Prandelli: Cossato esordisce nella massima serie a quasi trent’anni, il 6 febbraio del 2000 durante Verona-Fiorentina; non segna reti in quella stagione, ma festeggia ugualmente la salvezza dei veneti che in estate dicono addio a Prandelli ed affidano la panchina ad Attilio Perotti che avrà il compito di centrare ancora l’obiettivo della permanenza in serie A. La stagione 2000-20001 si presenta subito complicata per un Verona meno brillante dell’anno precedente, un Verona che fa fatica soprattutto a fare gol e che non riesce più ad esprimersi in modo armonioso; Cossato è quasi sempre in panchina a far da chioccia ai giovani Mutu, Gilardino e Bonazzoli che compongono l’attacco gialloblu. Il 25 febbraio del 2001, Cossato realizza la sua prima rete in serie A nel pirotecnico 5-3 fra Lazio e Verona, una sconfitta che fa precipitare ancor di più gli scaligeri in classifica che ad aprile incappano in quattro sconfitte consecutive contro Roma, Juventus, Brescia e Reggina, ko che mettono in serio pericolo la salvezza della squadra veneta. La sconfitta in casa del Napoli (diretta concorrente per non retrocedere) a quattro turni dal termine del campionato, poi, sembra sancire la fine delle speranze veronesi. Mai dire mai, però, perchè la domenica successiva il Verona vince 5-4 contro il Bologna e rilancia le sue ambizioni, soprattutto perchè le rivali fanno pochi punti. Domenica 10 giugno 2001 si gioca la penultima giornata del campionato, il Verona è di scena a Parma e deve vincere per tentare l’aggancio alla Reggina che ha due punti in più e gioca a Perugia. E’ pomeriggio, fa caldo e allo stadio Tardini di Parma ci sono oltre tremila sostenitori veronesi che spingono la loro squadra verso l’impresa; il Verona segna con Oddo, poi il Parma pareggia con Marcio Amoroso. Non basta per tenere accesa la fiammella della speranza. Perotti dalla panchina incita i suoi a crederci, anche perchè da Perugia arrivano buone notizie: la Reggina è bloccata sul pareggio, se il Verona segna aggancia i calabresi e può puntare allo spareggio. Il tecnico scaligero fa alzare dalla panchina Michele Cossato che entra in campo con il chiaro intento di creare scompiglio nella difesa del Parma aggiungendo la sua forza fisica all’attacco veronese. Il 90′ non è lontano quando Cossato si lancia di testa sull’ennesimo cross proveniente dalla destra: il centravanti con la maglia numero 24 anticipa sia Thuram che Buffon, sia il compagno di squadra Salvetti, incorna la palla nell’angolino e riporta avanti il Verona, 1-2 e aggancio alla Reggina in classifica.

I tifosi del Verona presenti a Parma impazziscono, mentre Cossato corre sotto di loro e si aggrappa alle reti di protezione, subito sommerso dai compagni di squadra. E’ solamente la sua seconda rete in campionato e in serie A, ma è il gol che può valere tutta la stagione per il Verona. L’ultima giornata è una semplice passerella: la Reggina batte 2-1 il Milan, il Verona fa altrettanto con il Perugia: sarà spareggio fra la compagine calabrese e quella veneta, andata al Bentegodi di Verona, ritorno al Granillo di Reggio Calabria. Il 21 giugno 2001 si gioca Verona-Reggina, è tardo pomeriggio e fa tanto caldo, lo stadio veronese, inoltre, è pieno di impalcature perchè di lì a poco ospiterà il concerto di Vasco Rossi e nessuno si aspettava l’appendice del campionato di calcio; la partita è tiratissima, il Verona vince 1-0 grazie ad uno stacco di testa del difensore danese Martin Laursen e si aggiudica il primo round della sfida. Il 24 giugno, sempre di pomeriggio e sempre sotto un sole cocente, si gioca Reggina-Verona, la gara di ritorno. Gli amaranto partono fortissimo, il Verona è messo alle corde e il pubblico del piccolo ma appassionato stadio Granillo spinge la Reggina verso la grande rimonta. I calabresi attaccano in massa, i gialloblu di Perotti arrancano, si proteggono come possono; fra il 42′ e il 45′, però, la Reggina trova l’apriscatole giusto e va in gol due volte, prima con Zanchetta e poi con Cozza, un uno-due che manda in visibilio il popolo reggino e tramortisce un Verona che torna negli spogliatoi da retrocesso in serie B. La Reggina sembra molto più in forma e col morale molto più alto, mentre gli scaligeri appaiono incapaci di reagire, tanto che la prima mezz’ora del secondo tempo passa quasi inosservata, i tifosi della Reggina fremono, vorrebbero addirittura il gol del 3-0 che sancirebbe inequivocabilmente la parola fine sullo spareggio. Ma ecco che dal cilindro magico di Perotti esce un’altra volta un coniglio di nome Michele: l’arma Cossato spunta nuovamente nel momento più inatteso, ma colpisce più del morso di un cobra. E’ il minuto numero 86 quando il Verona, che da qualche minuto sta tentando disperatamente di attaccare la porta difesa da Massimo Taibi, avanza sul settore sinistro del campo, la palla arriva a Giuseppe Colucci che fa salire la retroguardia amaranto e poi la scavalca con un preciso pallonetto: la sfera entra in area dove si getta ancora Cossato che, partito in posizione regolare, alza a sua volta un pallonetto che supera Taibi, quindi con un rabbioso colpo di testa anticipa il disperato tentativo dei difensori e spedisce in rete il gol del 2-1, il gol che vale la salvezza per il Verona quando nessuno ci credeva più.

Negli ultimi minuti la Reggina prova con tutte le sue forze a segnare il gol del 3-1 che vorrebbe dire riportare la serie A a Reggio Calabria, ma Ferron, portiere del Verona, ipnotizza prima Bogdani e poi Dionigi; dopo quattro minuti di recupero arriva il fischio finale dell’arbitro Braschi, il Verona è salvo, la Reggina retrocede in serie B. Una salvezza sudata, conquistata drammaticamente da un Verona non bello ma molto solido, con un asso nella manica di nome Michele Cossato, autore dei due gol decisivi per la permanenza in serie A degli scaligeri. Su questo spareggio, Cossato è stato intervistato più volte e ha sempre dichiarato che di quel gol a Reggio Calabria ricorda il gelo dello stadio subito dopo la rete e il boato in lontananza dei pochi tifosi giunti da Verona. L’eroe di quella salvezza lascia il Verona nel 2003, in serie B, chiudendo la carriera nel 2008 nei dilettanti del Domegliara (dove giocherà assieme al fratello Federico) dopo aver giocato anche con Fiorentina, Cittadella e Montichiari. Solamente tre gol in serie A per Michele Cossato, tre gol e una gloria non duratura, ma tanto è bastato per iscrivere il suo nome a caratteri cubitali nella storia del Verona, alla pari degli eroi dello scudetto del 1985, perchè la salvezza dell’Hellas nel 2001 vale un titolo, una rincorsa da film con un attore non protagonista che si prende il centro della scena.

di Marco Milan

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