Le follie di Zamparini, e un indigestione (di allenatori) che rischia di costare cara

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Presidente vulcanico da sempre e spesso quasi figlio del personaggio che ha costruito a furia di staffette tra allenatori. Ma questa volta Maurizio Zamparini rischia di avere sulla coscienza una retrocessione che sarebbe clamorosa.

zampariniTornato nella massima serie nella stagione 2014/15, il Palermo di Zamparini (sbiadita controfigura della meravigliosa realtà che stupì l’Italia al suo primo sbarco in Serie A degli anni Duemila) si è rivelato una delle realtà più piacevoli dello scorso campionato, figlia del granitico 3-5-2 di Iachini che grazie ai “tiri mancini” del duo Vazquez-Dybala ha permesso in barba allo scetticismo di molti di centrare una salvezza tranquilla.

Nonostante le partenze di Dybala e Belotti, la stagione in corso per molti sarebbe stata, pur se meno entusiasmante, tranquilla per la tifoseria rosanero;  a nove giornate dal termine del campionato invece, contro ogni pronostico il roster del presidente Zamparini si trova con Carpi e Frosinone a litigarsi l’ultimo posto valido per la permanenza in Serie A.

Tante le problematiche venute a galla per il Palermo calcio, a partire dalla qualità tecnica di un organico privato di due dei suoi giocatori più talentuosi, alla disaffezione di un pubblico costretto ormai  a rivere su youtube quel Palermo capace di chiedere il rispetto dell’Italia pallonara, alle isterie di un presidente-mangiallenatori.

E,  a dire il vero, proprio quest’ultimo elemento rischia di essere determinante nella stagione del Palermo, dato che le isterie di Zamparini hanno portato negli scorsi giorni a sedersi sulla panchina rosanero Walter Novellino, settimo allenatore di una stagione “da record”, da questo punto di vista.

Dopo un avvio di stagione complicato, a Iachini non basta piegare il ChievoVerona (1-0 siglato Gilardino) per salvare la panchina: il dado, per il Presidente, è tratto, e Davide Ballardini è individuato come l’uomo giusto per risollevare le sorti dei siciliani.  Forse memore della prima esperienza palermitana, una delle ultime positive in carriera, Ballardini accetta di legarsi ai rosanero, ma i risultati sono disastrosi: 1 vittoria, 1 pari e 4 sconfitte il misero raccolto , non tenendo dell’ultima farsesca presenza del tecnico romagnolo sulla panchina siciliana. In occasione della trasferta in casa dell’Hellas infatti (poi vinta 1-0), Ballardini ha un durissimo scontro con capitan Sorrentino che difatto porta ad una sorta di ammutinamento della squadra, che “esonera” il tecnico come ammesso dallo stesso Sorrentino nel dopogara, con la vittoria del Bentegodi che viene descritta come figlia dell’autogestione dei calciatori nei confronti di un allenatore a dir poco delegittimato.

Quanto riportato basterebbe anche da solo per inquadrare la situazione venitasi a delineare in casa Palermo ma al peggio, si sa, non c’è mai fine: una sempre più sbigottita tifoseria rosanero assiste impotente ed esasperata, rispettivamente, all’avvento di Barros Schelotto ( mai difatto in grado di guidare in panchina i propri calciatori in quanto non in possesso del patentino, con Giovanni Tedesco a farne le veci in panchina alla domenica), Giovanni Tedesco, Fabio Viviani  e Giovanni Bosi, fino all’incredibile decisione di Zamparini di rimettere a fine febbraio la guida tecnica nuovamente a Giuseppe Iachini.

Con una squadra sconvolta dall’indescrivibile confusione societaria, Iachini non ha ovviamente modo di fare miracoli: travolto all’esordio 5-0 all’Olimpico dalla Roma di Spalletti, dopo lo 0-0 interno con il Bologna l’1-3 di San Siro contro l’Inter pone fine a uno Iachini bis durato 14 giorni.

In piena zona retrocessione, con Carpi e Frosinone che come squali famelici fiutano le difficoltà dei siciliani avvicinandosi minacciosamente grazie ad un ritrovato entusiasmo, l’ultimo colpo di teatro siglato Zamparini si è tradotto nella scelta di Walter Novellino, tecnico dall’indubbia preparazione ma dalle quotazioni nettamente in calo dopo la grandiosa esperienza vissuta sulla sponda blucerchiata della Genova pallonara.

A nove giornate dal termine, con un calendario tuttosommato amico, a Novellino va il più grande degli “in bocca al lupo”; ne avrà bisogno il tecnico campano, chiamato a fronteggiare uno spogliatoio provato, una piazza allibita, un presidente vulcanico e una classifica spaventosa.

Comunque finisca questa stagione per il Palermo, è su se stesso che Zamparini dovrebbe fare (forse) qualche riflessione; chissà che forse, per il bene di Palermo e del Palermo, il prossimo tesserato da esonerare sia proprio il presidente stesso.

Michael Anthony D’Costa

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