La cittadina Gambaro e la resa dei conti nel Movimento 5 Stelle

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di Pierfrancesco Demilito

Ci siamo, oggi il tribunale dell’inquisizione pentastellata emetterà il suo verdetto sulla cittadina eretica Adele Gambaro, rea di aver criticato Beppe Grillo e il suo linguaggio, considerato troppo violento e concausa dell’emorragia di voti di cui è vittima il Movimento 5 Stelle.

Le parole della Gambaro hanno puntualmente mandato su tutte le furie Beppe Grillo che, dopo aver chiesto la forca e la pubblica gogna per l’insolente cittadina, ne ha sconfessato tutta la linea: non solo quel linguaggio non danneggerebbe il movimento, il comico genovese nega persino la sconfitta elettorale. Dal suo pulpito-blog ha scritto: “Il cosiddetto risultato disastroso di ieri consentirà a circa 400 consiglieri del M5S di entrare nelle municipalità, di fare proposte, operare da sentinella per i cittadini. E’ tanto? E’ poco? E’ comunque un risultato che consente al M5S di raddoppiare la sua presenza nei Comuni. … Il M5S cresce ogni giorno, è un fatto, così come è un fatto che è stato il più votato alle politiche”.

Già alla fine del primo turno delle amministrative, quando il calo di consensi era abbastanza palese, il leader del Movimento ha chiesto di confrontare i dati delle amministrative con quelli delle elezioni regionali e non con quelli delle politiche. E bene, detto fatto: in Sicilia, regione che ne ha anticipato l’exploit nazionale, il Movimento è crollato se non scomparso rispetto alla tornata che ha portato all’elezione a governatore di Rosario Crocetta. A Catania è passato dal 13,6% al 3,3%, a Messina dal 9,6% al 2,3%, a Siracusa dal 15,6% al 6,6%. La Stalingrado del Movimento 5 Stelle diventa dunque Ragusa, dove i grillini raccolgono il 15,64% delle preferenze (comunque quasi sei punti percentuali in meno delle regionali) e approdano al ballottaggio.

Umilmente ci permettiamo di consigliare a Grillo e al suo Movimento una più serena analisi della sconfitta, abitudine della sinistra italiana che ancora non ha attecchito nel Movimento. Anche perché non riconoscere un’evidente sconfitta elettorale è abitudine dei vecchi partiti della Prima Repubblica che certo non ci attendiamo da una realtà di rinnovamento.

Personalmente, a differenza della Gambaro, non credo che i Cinque Stelle siano stati danneggiati solo dal linguaggio violento del loro “megafono”, ma ritengo che abbiano influito una serie più ampia di motivazioni, come: le recenti critiche alla Gabbanelli e a Rodotà, non proprio indice di coerenza, e le continue discussioni interne al gruppo parlamentare su diaria, rimborsi e scontrini.

Ha pesato, però, anche il modo in cui sono stati scelti i candidati a primo cittadino, sconosciuti ai più e scelti da un pugno di attivisti sul web. De Vito, ad esempio, candidato per i Cinque Stelle alla carica di primo cittadino di Roma, ha partecipato a tutti i dibattiti televisivi con un foglio in mano, leggeva ogni risposta, era impacciato e balbettava, insomma non proprio il profilo che ti aspetti per il sindaco della Capitale del Paese e, certamente, non un candidato in grado di mettere in difficoltà vecchi lupi della politica come Gianni Alemanno.

La giornata di oggi e la discussione sulla Gambaro possono, insomma, diventare una giornata storica ed estremamente delicata per tutto il Movimento 5 Stelle. Potrebbe, infatti, aprirsi un fronte interno che non escluderebbe l’ipotesi della scissione. Alla guida di questa nuova corrente ci sarebbero i parlamentari siciliani, già da un po’ sul piede di guerra, che di fronte ad un nuovo schiaffo potrebbero reagire in maniera scomposta.

Se Grillo non allenterà la presa sui parlamentari e non accetterà una quota di critica interna, potrebbe ritrovarsi ben presto alla guida di un Movimento passato alla storia per essere durato, sulla scena nazionale, meno di una stagione balneare.

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One thought on “La cittadina Gambaro e la resa dei conti nel Movimento 5 Stelle

  1. L’articolo a prima vista sembrerebbe “buono” tranne alcune inesattezze che sai ma scrivi comunque, resta il fatto che ci metti passione nel tuo lavoro, continua così potresti seguitare a “mangiare” anche dopo quando verranno tagliati i fondi all’editoria.

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