Coraggio! Sei giovane, eco e pure freak!

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di Eloisa De Felice

Un gruppo di giovani si è dato appuntamento a Sabadell in Spagna. Francia, Austria, Italia, Spagna, Olanda, Portogallo e Germania, i loro Paesi d’origine. Una lunga settimana è durata l’avventura. Uno strano nome, ovvero Eco FREAK Show, ha avuto questa loro esperienza. Circo e sociale, ecologia e riciclo, partecipazione e comunicazione, video e musica, alcune delle attività realizzate.

Parola d’ordine: lanciarsi. A capofitto e senza paura. Ciascuno, ovviamente, a seconda delle proprie capacità, non importa se fisiche, mentali o creative. Chiave di volta: l’entusiasmo, generale e travolgente. Da un lato, certamente, perché si trattava della prima edizione del progetto, dall’altro, evidentemente, per l’internazionalità e il multilinguismo del coloratissimo gruppo. Ma soprattutto è stato il mix delle sfaccettature e dei multipli livelli dell’iniziativa che si è rivelato letteralmente esplosivo. E ciò, come valore aggiunto, non solo per i ragazzi direttamente coinvolti, ma anche per tutta la città di Sabadell che si è ritrovata in festa durante l’evento finale realizzato nella centralissima Plaça Doctor Robert.

Si è partiti da due convinzioni. Primo: il corpo è il primo e più potente mezzo di comunicazione e tutto ciò che produce è, in qualche modo, arte. Secondo: “nulla si crea e nulla si distrugge, ma tutto si trasforma”. Quindi, tramite l’improvvisazione, si è lavorato con gli strumenti più tipici del teatro. I più coraggiosi, invece, hanno scelto di cimentati con le arti circensi, come veri e propri artisti di strada. Altri, cogliendo l’affermazione di Eraclito e vista la contingenza economica, ma anche l’emergenza ambientale ed ecologica, hanno trasformato e, recuperando rifiuti, ne hanno realizzato oggetti nuovi. In quest’ottica, ovviamente, insieme al teatro e all’arte di riciclare, se così la si vuol chiamare, non poteva mancare una delle arti per eccellenza, ovvero il cinema. Si è, quindi, dato vita ad un piccolo cortometraggio, con i ragazzi coinvolti come cameraman, attori o truccatori.

Il tutto, come detto, non è rimasto chiuso tra le quattro mura dell’Estruch, ovvero la struttura polivalente che ha ospitato il progetto, ma ha invaso la città. Allo spettacolo multicolore, divertente, estemporaneo, inatteso e assolutamente non abituale proposto dai ragazzi non ha saputo resistere la cittadinanza che da passante si è trasformata in una componente attiva del gran successo. La partecipazione, assolutamente spontanea e di tutte le fasce d’età, la sorpresa e contemporaneamente l’entusiasmo, ha dimostrato come, non solo si può essere eco e freak, in modo utile a se stessi, ma anche agli altri. L’ovvia conclusione, quindi? Regalarsi e regalare un sorriso non solo è gratis, ma fa anche bene!

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