Revocata in tempi record la delega alle Pari Opportunità a Michaela Biancofiore

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di Linda Ciriaci

Il 2 maggio alle 22.00 il Consiglio dei ministri ha completato la squadra di governo nominando 40 tra sottosegretari e viceministri. Al termine di una giornata di trattative, con richieste arrivate da tutte le parti politiche, il Presidente Enrico Letta ha deciso di prendere di petto la situazione e dopo una pre-riunione ha liquidato la questione in venti minuti. Nel lungo elenco spunta Michaela Biancofiore, deputata del Pdl e coordinatrice del partito in Trentino. All’amazzone di Silvio Berlusconi – come si definì lei stessa – va la delega alle Pari opportunità. Un dicastero nel quale si dovrebbero elaborare politiche per la parità di genere, per la tutela delle minoranze Glbt e azioni di contrasto all’omofobia.

Viste le dichiarazioni alle quali la Biancofiore ci ha abituati, è difficile immaginarla nelle vesti di paladina nella lotta contro l’omofobia. Per farci un’idea, ripercorriamo alcune  delle sue affermazioni: «Un bambino che viene adottato da una coppia gay sarà soggetto agli sberleffi, al bullismo e a tutte queste situazioni»; «…non c’è solo l’eterosessualità, ma anche una sessualità diversa che oggi, purtroppo, è estremamente comune.. ».  Al giornalista di un quotidiano del Trentino che le chiese se era favorevole al matrimonio gay rispose: «Al matrimonio no e nemmeno alle adozioni. Sono però favorevole alla regolamentazione giuridica delle unioni di fatto, anche degli omosessuali. Mi fa strano vedere due uomini che si baciano, la trovo una cosa contro natura, ma sono consapevole che è sempre esistita e da donna romantica dico che l’ amore va sempre premiato e protetto». In un’altra occasione affermò:  «Chi va con i trans ha seri problemi di posizionamento sessuale…». Fra le varie dichiarazioni imbarazzanti della Biancofiore c’è anche il racconto di un episodio che fa parte della sua vita privata: “Una volta incontrai una donna notoriamente gay. Era estate, lei per salutarmi prima della fine della legislatura voleva baciarmi, ma io reagii imbarazzata e schivai il bacio e le tesi la mano. Per un etero anche un approccio affettivo di un gay crea imbarazzo. Ovviamente negli anni sono cambiata, ma allora reagii così. Mi è dispiaciuto per quella reazione, ma bisogna ammettere che, bene o male, alcune cose sono ancora un tabù in Italia: è stato un comportamento istintivo. Per un etero ricevere un abbraccio da parte di un gay può risultare imbarazzante. Ora ho cambiato idea“.

Inoltre scorrendo l’elenco dei nomi dei deputati che affossarono la legge contro l’omofobia nel 2008 e poi in un secondo tentativo nel 2011 troviamo anche il suo nome.

Una nomina quella della Biancofiore che sta facendo molto discutere per la sue posizioni fortemente tese verso una destra molto conservatrice. La fedelissima di Berlusconi sembra risultare una scelta infelice per un dicastero a cui sono demandate anche scelte sul fronte dei diritti gay.

Infatti, dopo appena due giorni le è stata revocata la delega alle pari opportunità. A deciderlo è stato il Presidente Enrico Letta dopo  aver letto l’intervista del neo segretario rilasciata al quotidiano “La Repubblica” dove ha espresso dichiarazioni forti sui gay. Dichiarazioni che hanno subito scatenato polemiche e provocato l’immediata reazione del premier che ha preferito assegnarle la delega  su pubblica amministrazione e semplificazione.

La decisione di togliere la delega è già operativa, al posto del neo ministro  Yosefa Idem, collaborerà con il ministro Gianpiero D’Alia.

Il premier inoltre sarebbe rimasto molto contrariato dal fatto che il sottosegretario è venuto meno al richiamo alla sobrietà nella comunicazione, fatto a tutta la squadra al momento del giuramento. Letta aveva richiamato ministri e sottosegretari alla sobrietà nella organizzazione dei ministeri ma soprattutto nelle dichiarazioni, facendo notare come una squadra bipartisan deve avere necessariamente massimo rispetto reciproco. Una sobrietà necessaria sempre – aveva spiegato – ma ancor di più per questo governo e in questa fase della vita del Paese. Una raccomandazione alla quale la Biancofiore non si è attenuta. L’intervista è apparsa come una vera e propria infrazione alle “regole di ingaggio” annunciate dal premier. Palazzo Chigi ha fatto trapelare che l’interessata deve considerare questo cambio di deleghe come “ultima chance”  e che quindi il passo successivo in caso di “recidiva”, sarà la cacciata dall’esecutivo. Negli ambienti del governo si fa presente infatti che i sottosegretari a differenza dei ministri possono essere revocati senza tanti problemi. Sono tutti avvertiti, e il caso della Biancofiore sia d’esempio per tutti.

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One thought on “Revocata in tempi record la delega alle Pari Opportunità a Michaela Biancofiore

  1. Per fortuna che le hanno revocato le deleghe. Inserirla alle pari opportunità è stata davvero una pessima scelta. Speriamo che si arrivi presto a introdurre una legge contro l’omofobia e si estenda il matrimonio civile anche alle coppie omosessuali.

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