Nordic Film Fest 2013 – “Regretters”, un sesso biologico e più identità in un unico racconto.

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di Lucia Varasano

“Regretters” il film documentario del regista drammaturgo Marcus Lindeen, sbarca alla Casa del Cinema di Roma dopo aver girato numerosi festival e aver fatto il pieno di premi, tra cui il Prix Europa per il miglior documentario televisivo europeo, l’Oscar svedese (Guldbagge) per il miglior documentario nel 2011 e il Premio del Pubblico al Gender DocuFilm Fest a Roma.

Due uomini decidono di cambiare sesso per ben due volte (da uomo a donna e da donna a uomo), due come il numero dei personaggi e delle storie vere, quelle di Orlando Fagin e Mickael Johansson, che il regista mette seduti faccia a faccia e di fronte ad un proiettore.

Il docufilm, è il risultato di una trasmissione radiofonica, ed il testo è stato interpretato a teatro ancor prima di diventare sceneggiatura. “Lavoravo per una radio svedese e chiedevamo ai radioascoltatori di raccontarci dei ripensamenti della loro vitarivela Marcus in quel momento, tra le tante storie, chiamò Mikael a narrarci la sua, lo ascoltammo. Dopo la trasmissione, seguì la telefonata di Orlando, fu in quell’istante che pensai di dar vita al film”. Il risultato è un intimo confidenziale, le cui voci sussurrano perplessità, scelte, ripensamenti, intrecciando le vite in un unico racconto.

Mikael, restando “conformista” ha cominciato a radersi due volte al giorno e ad indossare parrucche. Le conserva ancora, due di diverso taglio, il colore è della stessa tonalità ma uno leggermente più scuro per l’inverno, l’altro più chiaro per l’estate, così che le persone potessero pensare “guarda, è andata dal parrucchiere”.

Una recitazione continua, le dritte dei suoi amici trans per modulare la voce, fino al momento in cui pensò al grande cambiamento. Mikael, si pentì quasi subito di essere diventata Mikaela. Gli tolsero le bende e pianse, quando si accorse che il suo pene non c’era più. Oggi, rimprovera il chirurgo: “se avesse notato un mio solo ripensamento, avrebbe messo a posto il bisturi, invece, non mi chiese nemmeno se ero sicuro”.

Orlando, più estroso, nella sua appariscenza, era deciso davvero a cambiare sesso, ma il tutto si sarebbe svolto in assoluto segreto, perché essere gay era contro la legge. Per poter essere amato, non gli restava che andare a letto con gli anziani che lo avvicinavano al parco, fino a quando decise di diventare Isadora dopo aver letto in un articolo di Christine Jorgensen, ex soldato sottoposta alla vaginoplastica, che era diventata una famosa attrice e portavoce di transessuali e transgender.

Orlando, ha rischiato due volte la vita, una dopo la sua prima operazione chirurgica (l’anestesia era penetrata nelle ossa, dormì quasi due giorni), l’altra quando l’uomo che aveva spostato 11 anni prima, venuto a sapere il segreto del suo vero sesso biologico- le tagliò la gola.

“Regretters”, è un documentario drammatico, a tratti ironico, che mette a nudo la fragilità dell’animo umano, il fluire dell’identità in contrasto con le etichette sociali, che non sono capaci di descrivere adeguatamente l’identità di genere e l’orientamento sessuale, imponendo le tradizionali classificazioni e di conseguenza producendo stereotipi. Mikael e Orlando, hanno ricostruito il loro pene, ma si sentono un terzo sesso, non ancora contemplato:

“Un filosofo danese, disse che fra 3mila anni esisterà un solo genere, forse noi abbiamo solo preceduto i tempi”.

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