Dall’Adriatico al Mar Baltico: l’avventura di Fausto Di Nella in Estonia

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di Mario Mormile

Alcuni l’hanno ribattezzata E-stonia per sottolineare il suo punto di forza nell’economia costituito dall’E-commerce e dall’ampia diffusione della tecnologia web di cui si è dotato il paese, che ad oggi, può contare su oltre mille punti di accesso Wi-Fi su un territorio comunque non molto esteso e abitato da poco più di un milione di abitanti.

A partire dalla sua indipendenza dall’Unione Sovietica, l’Estonia, il più a Nord dei paesi dell’area baltica, ha intrapreso un cammino che l’ha guidata al raggiungimento di una serie di posizioni invidiabili relative alle classifiche di libertà di stampa, di libertà economica e politica e dal primo Gennaio 2011 è anche entrata a far parte dell’area Euro, intrattenendo relazioni commerciali di primo piano con i paesi dell’area scandinava; inoltre ricordiamo che è il paese dove è stata sviluppata la tecnologia del popolarissimo programma Skype.

Fausto Di Nella è un ragazzo di Ortona appena tornato da un anno di permanenza in terra estone per un progetto di Servizio di Volontariato Europeo (SVE). Il suo ruolo prevedeva la presenza in un centro giovanile di Poltsamaa, un paese di 4000 abitanti situato nel cuore dell’Estonia in un’area piuttosto isolata conosciuta da tutti come la provincia dei maggiori bevitori del paese, unica dove si produce del vino e dove ha sede la Felix che è una delle maggiori industrie alimentari del paese.

Il centro era visitato da circa 60-70 ragazzi di varie età ogni giorno dove Fausto insegnava italiano, aiutava i ragazzi con la fisica e la chimica e organizzava eventi ed escursioni. Una delle idee nuove, data la mancanza di un cinema nel paese, è stata di organizzare un cineforum. La prima sera è stato proiettato “Into the Wild” noto road movie di Sean Penn e l’iniziale novità è stata ripagata con la presenza di ben 100 persone a inizio serata, 100 che poi sono diventati 6 alla fine della proiezione, sembrava un flop ma il giorno dopo quei 6 si sono presentati al centro con il libro da cui è tratto il film, hanno iniziato a dire che volevano partire, viaggiare, esplorare; anche se per pochi, il risultato della serata era stato un successo.

L’avventura è continuata, la volta dopo mostrando “Blood Diamonds” la professoressa di storia gli venne a raccontare che i ragazzi a scuola facevano domande su ciò che avevano visto, sulla guerra in Africa e così via, da allora il cineforum ha avuto almeno una trentina di spettatori fissi ed è stato molto formativo per i ragazzi.

Poi è stata la volta del progetto “Bloom” orientato all’interculturalità, che ha portato a Poltsamaa ragazzi stranieri volontari in altre città dell’Estonia, così si sono presentati un portoghese che gestisce un centro giovanile a Tallin, una circense slovacca, una coppia di ragazze spagnole e una coppia di canadesi, una estone da poco tornata dal suo SVE a Roma e così via. I ragazzi arrivavano a decine ad assistere agli eventi, stimolati dalla curiosità del viaggio e dei volti nuovi, molto difficili da vedere da queste parti, hanno creato una mobilitazione più unica che rara in paese.

Protagonista anche di eventi in ambasciata che hanno visto l’interesse dei TG nazionali Fausto è diventato anche rappresentante per un’azienda locale che vende tavoli da giardino di qualità. Non tiene il conto di tutto ciò che gli è accaduto in questi lunghi 12 mesi, di incontri, eventi ma anche viaggi in giro per i paesi baltici in cui ha anche rischiato di aprire un ristorante.

In conclusione Fausto ci racconta del decisivo salto di qualità che ha creato la sua accettazione definitiva nella comunità ovvero parlare l’estone, prima di allora l’inglese, comunque conosciuto da tutti, anche dai meno giovani, era la lingua di comunicazione principale, ma creava una distanza, una mancanza di intimità che è sparita con l’uso della lingua locale. Seppur con tutti i limiti del caso, l’estone è stata la porta d’accesso al cuore dei ragazzi del posto, quello che ha trasformato dei conoscenti in veri e propri amici da non dimenticare. L’ultimo pensiero è raccontare con orgoglio di quanti messaggi di auguri abbia ricevuto per fine anno dai ragazzi del centro giovanile con cui si tiene in contatto, gli fa quasi paura adesso pensare a ciò che sta per ricevere tra poco visto che è in arrivo il suo compleanno.

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