Supereroina contro il cancro. Ecco la Wondy di Francesca Del Rosso

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di Annalisa Gambino

wondy2La storia di una Supereroina multitasking che si muove a velocità supersonica e, che nell’ avversità più grande, ha saputo come prendere in mano la situazione senza abbattersi e mantenendo (sempre) il sorriso.

Francesca Del Rosso: una Giornalista, una mamma, che si definisce un’ottimista di natura, che da buona milanese doc corre come una matta in lungo e in largo e ha la terribile abitudine di riempirsi la vita.

Ma cosa succede se ad un certo punto la vita ti tradisce e in un istante crollano tutte le tue certezze?

È quello che avviene una sera come un’altra, durante una vacanza in montagna, quando suo marito tra le lenzuola  le sussurra «Amore?», «Ma questo punto così duro, lo hai sempre avuto?»

Prima di quella sera, no, non l’aveva mai sentito. Dopo visite e controlli arrivata la telefonata cruciale: «Signora Wondy, mi dispiace molto darle questa notizia. Speravo proprio che fosse qualcosa di diverso. In due punti sospetti abbiamo trovato cellule tumorali. Ha un carcinoma duttale bifocale nel seno destro. A sinistra invece non abbiamo trovato nulla.»

Inizia così l’odissea di Wondy e della sua battaglia per combattere il cancro.

Ogni pagina parla al lettore divertendolo per sdrammatizzare la terribile malattia e paradossalmete si ride e si piange allo stesso tempo.

L’autrice racconta con uno stile humoristioco e insapettatamente lucido ogni momento: dalla scoperta, al il primo intervento, poi la chemio, fino alla guarigione.

Nella parte finale del libro, l’autrice scrive: «La triste verità è che la routine e la quotidianità tendono a stringerti nella loro morsa come una boa constrictor: tu lentamente torni per tutti a essere sana e guarita (“allora davvero il tumore al seno è una cosa da niente”), la gente dimentica in fretta e quando ricompaiono i capelli in testa la parola cancro non rientra più nel vocabolario di chi ti sta vicino. Ed è proprio a questo punto che invece non bisogna mollare e ci si deve ribellare. Va bene ritornare alla vita di sempre, ma cerchiamo di imparare a dire come stiamo, a chiedere aiuto e a volerci più bene. Impariamo a ritagliarci uno spazio dove non fare nulla o fare di tutto, l’importante che sia nostro e solo nostro. L’attesa dopo ogni controllo E’ una sensazione che non potrai più toglierti di dosso, la paura che un sassolino ricompaia qua e là sarà sempre presente. È una ricorrenza che accomuna tutti i cosiddetti pazienti oncologici. Dal momento in cui ne èc omparso uno, diventi più forte quando lo combatti, ma più vulnerabile per tutta la vita.

Se invece gli altri dimenticano la nostra storia, a noi basta poco per ricordare tutto in un istante.

Basta togliersi la maglietta e distrattamente ritrovarsi davanti a uno specchio.

Quando ho saputo di avere un cancro sono stata ammessa in una specie di enorme club molto esclusivo: “Donne con tumore al seno”.

Nessuna vorrebbe mai entrarci, ma quando poi ti ambienti scopri che alcune socie possono diventare tue amiche e che affrontare insieme certe sfide e certi effetti collaterali, anche molto intimi, può essere l’arma vincente.»

 

Wondy -Ovvero come si diventa supereroi per guarire dal cancro nasce a seguito del blog su Vanityfait.it : Le chemioavventure di Wondy’ .

L’autrice ha anche diffuso  l’hashtag  #wondysonoio, una raccolta di selfie con la copertina del libro a coprire il volto del fotografato. Un messaggio scherzoso di soliedarietà e di incoraggiamento a tutte quelle che si sono trovate nella sua stessa situazione, quelle del “club” delle “Donne tumorate”.

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