“Il Casalese”, ritratto non autorizzato di Nicola Cosentino

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di Lucia Grazia Varasano

Chi pensa di trovarsi di fronte ad un libro dal tono accusatorio, dovrà ricredersi. Se da una parte “Il Casalese” appare la biografia non autorizzata di Nicola Cosentino, dall’ altra s’ impone come un libro sul berlusconismo in Campania. Un’ intricata ragnatela di trame particolaristiche tessute in un ventennio di storia politica all’ insegna dell’ anomalia tutta all’ italiana, che va dall’ avvento della mentalità imprenditoriale nella gestione pubblica, fino all’ affermarsi di una nuova concezione della politica intesa come affari. È all’ interno di questa ragnatela, che si colloca la storia del coordinatore del Pdl della Campania, ex sottosegretario all’ Economia con delega CIPE, e la sua “fortunata” carriera politica che va di pari passo con il successo imprenditoriale della sua famiglia nella casertana “Terra di Lavoro”.

Figlio di emigranti di ritorno, “nick’ o’ mericano” sognava di fare il goleador, un infortunio apre la strada al suo vero futuro, quell’ aria da ragazzino in tenuta da calciatore viene sbattuta così sui manifesti ai muri della città, dove comincia la sua avventura politica. È il 1978 viene eletto come consigliere comunale, poi consigliere ed assessore provinciale tra il 1980 e i primi anni ’90, fino al salto di qualità tra le fila dell’ allora Forza Italia – con l’ elezione nel consiglio regionale, poi alla Camera dei Deputati – sulla nascente Seconda Repubblica, tra il 1995 ed il 1996.

Edito da Cento Autori, il libro è un intricato lavoro d’ inchiesta che non scade nel sensazionalismo, frutto della collaborazione di nove giornalisti della carta stampata napoletana (Massimiliano Amato, Arnaldo Capezzuto, Corrado Castiglione, Giuseppe Crimaldi, Antonio Di Costanzo, Luisa Maradei, Peppe Papa, Ciro Pellegrino, Enzo Senatore). Definito un libro aspro è una scommessa sul giornalismo precario che si è già ritagliata un’ importante fetta di lettori. Neanche a 15 giorni dalla sua uscita – il 29 novembre – ha già venduto 3000 copie, terminando la prima edizione e lasciando gli appassionati in attesa della seconda.

Forte del tema attuale e scottante, ha acceso un intenso dibattito attorno alla presentazione del libro a Roma, che ha visto l’ intervento di Maurizio Paniz (Pdl e componente della Giunta sulle Autorizzazioni), Italo Bocchino (Fli), Luisa Bossa (Pd e componente della Commissione Antimafia), proprio il giorno delle dimissioni di Malinconico e del voto della Giunta sulle Autorizzazioni a procedere sulla richiesta di custodia cautelare per Nicola Cosentino, sul cui passato grava la pesante ombra del clan dei Casalesi.

Il libro è un’ opera incompiuta, l’ ultimo capitolo, quello dell’ epilogo è ancora da scrivere. Le ultime pagine si chiudono con il racconto del collaboratore di giustizia, Gaetano Vassallo e i reati contestati a Nicola Cosentino – riassumibili in una delle ultime righe “condotta delittuosa avvenuta in provincia di Caserta sin dagli inizi degli anni ’90 e perdurante…” – tratte dall’ ordinanza di custodia cautelare emessa dal GIP Raffaele Piccirillo, appena respinta dal voto in aula.

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