Rossi non si ferma. Dal 2015 la Toscana potrebbe dire addio a Trenitalia

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di Arianna Catti De Gasperi

Ci avevamo visto giusto: quella di Enrico Rossi contro Trenitalia era una battaglia senza esclusione di colpi e dunque si è arrivati allo strappo finale. Aprendo l’ultima seduta del 2013 della Giunta regionale, il Presidente della Regione Toscana ha annunciato la volontà di “esercitare il diritto a non rinnovare per altri sei anni il contratto con Trenitalia per i servizi ferroviari regionali, e quindi di procedere a una nuova gara”. E quando la notizia viene pubblicata sulla sua pagina Facebook, in men che non si dica raccoglie oltre 2000 “mi piace”.

In fondo Rossi ce lo aveva anticipato in un commento ad un nostro articolo, pubblicato lo scorso 16 dicembre: “Vi assicuro che quella dei treni dei pendolari è una battaglia che intendo portare fino in fondo. E’ impensabile che treni frequentati da 3 milioni di studenti e lavoratori tutti i giorni siano in queste condizioni, con disservizi continui e sempre sovraffollati. Chiederemo e faremo sentire la nostra voce al governo perché non ci lasci soli”. E ha mantenuto la parola.

Il contratto tra la regione e Trenitalia sarà ancora valido per tutto il 2014 ma l’obiettivo di Rossi è quello di lavorare lungo questi dodici mesi per arrivare ad avere una grande gara internazionale,  aumentando la pressione sul Governo affinché l’amministrazione venga messa “in condizione di poter svolgere veramente una gara competitiva e partecipata, per quanto riguarda la materia dei depositi e del materiale rotabile”.

L’impresa, certamente lodevole, è però molto complicata. La Regione Toscana, infatti, non è la prima ad aver tentato di dire addio a Trenitalia, ma in passato le gare sono quasi sempre andate deserte. Nei migliori dei casi sono state aggiudicate da Trenitalia in associazione temporanea d’impresa (ATI) con altre società: ad esempio, con TreNord in Lombardia e con Sistemi Territoriali in Veneto. Inoltre, la rete ferroviaria toscana è ancora composta quasi totalmente dal binario unico, dato che scoraggia molti investitori.

Rossi, però, ha dalla sua un’esperienza positiva, ovvero la gara unica del trasporto regionale su gomma. La fase della manifestazione d’interesse di questa gara si è chiusa lo scorso 6 dicembre e le offerte presentate sono ben 8, tra cui anche quella dei tedeschi di Deutsch Banh e dei francesi della Ratp.

Insomma, impresa ardua ma non impossibile e che forse sarebbe stata più semplice ed efficace se le due gare (trasporto su ferro e su gomma) fossero state unite, per affidare il servizio ad un unico gestore.

Queste decisioni, seppur con qualche incognita, sono comunque il segnale di una vera e propria rivoluzione e se la gara sarà davvero partecipata, come Rossi si augura, le condizioni di vita dei cittadini toscani potrebbero cambiare sensibilmente. In bocca al lupo!

 

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