A Largo Preneste c’è un lago. I residenti si mobilitano contro il rischio cementificazione

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di Tiziano Aceti

Un lago a largo Preneste. In pochi forse ne conoscevano l’esistenza. Si trova alla periferia di Roma tra Casalbertone e Largo Preneste, a ridosso del Parco delle Energie. Negli ultimi giorni si è parlato delle sorti di questo specchio d’acqua, nato oltre vent’anni fa tra i resti di una fabbrica abbandonata (ex fabbrica Snia Viscosa). Articolata la storia che vede coinvolti la nascita, i tentativi di speculazione, la tutela e i progetti di riqualificazione dell’area.

Siamo negli anni ’90 e nell’area iniziano i lavori per la costruzione di un centro commerciale. Nel corso degli scavi, a quanto sembra, in seguito alla perforazione della falda acquifera dell’Acqua Vergine si è procurata una fuoriuscita di acqua che ha, nel corso del tempo, ricoperto in parte la fabbrica ormai in disuso. Nasce in questo modo il lago dell’ex Snia. Nel frattempo il Comitato di quartiere Pigneto-Prenestino si ribella alla costruzione del centro commerciale denunciandone i tentativi di speculazione edilizia. Comincia così un lungo cammino di riappropriazione dell’area con una zona, quella a ridosso di largo Preneste, rimasta di proprietà privata. In anni recenti ci fu un tentativo di utilizzare l’area per la costruzione di un polo Universitario. La realizzazione di un Campus scientifico da parte dell’Università La Sapienza ma il progetto, tuttavia, rimase irrealizzato.

Queste premesse ci permettono di arrivare alle ultime vicende dell’ ex Snia Viscosa. Negli anni scorsi la giunta Alemanno indice un bando, dal nome Relitti Urbani, per riqualificare le zone dismesse. A questo punto il proprietario dell’area, Antonio Pulcini, presenta un nuovo progetto per la costruzione di quattro grattacieli di trenta piani. Preoccupati dall’eventualità che il progetto possa vedersi concretizzato, gli attivisti del Forum Territoriale Permanente del Parco delle Energie hanno messo in moto una serie di iniziative volte a salvaguardare l’area rivendicando, tra l’altro, la tutela del lago come bene paesaggistico, la riqualificazione degli edifici dell’ex fabbrica e l’epilogo dell’esproprio dell’ ex Snia Viscosa per una riappropriazione completa dell’intera area.

Rassicurazioni in merito allo stop del progetto arrivano dall’assessore all’ambiente del Municipio V Giulia Pietroletti, che attraverso la propria pagina Facebook fa sapere: “Fortunatamente dal Campidoglio ci confermano che il progetto è fermo e che non c’è nessuna torre in costruzione. Inoltre dalla conferenza dei servizi del 2012 è chiaro l’intento, ribadito dal Dipartimento Ambiente, di tutelare il lago come ambiente di pregio naturalistico. Siamo tutti concordi nel dire che il nostro territorio non ha bisogno di altro cemento ma di più verde e parchi”.

A conferma delle parole dell’assessore all’ambiente arrivano le affermazioni del presidente del  Municipio V, Giammarco Palmieri che attraverso Facebook scrive: “Nei giorni scorsi ho incontrato l’Assessore alla Trasformazione Urbana di Roma Capitale, Giovanni Caudo, con l’obiettivo di fare chiarezza sulla proposta di recupero del «Complesso industriale ex SNIA VISCOSA». L’Assessore mi ha assicurato che non è intenzione dell’Amministrazione Capitolina portare avanti il «Bando Relitti Urbani» voluto dalla precedente amministrazione. Ci siamo sempre opposti a nuove edificazioni sul territorio[…]. Durante la Conferenza dei Servizi del 17 dicembre del 2012 , che verteva sul recupero del complesso della EX SNIA VISCOSA, il Municipio evidenziò l’insostenibilità per il territorio del progetto imposto dal «Bando Relitti Urbani», sottolineando il conseguente impoverimento delle aree verdi. L’area del Complesso dell’EX SNIA VISCOSA è stata sottratta alla speculazione grazie alla lotta del territorio, espressione della volontà di questa Presidenza di voler tutelare il futuro del Complesso, riprendendo, in accordo con l’Amministrazione Capitolina, il Progetto voluto dai cittadini di portare l’Università nell’area dell’EX SNIA VISCOSA dotando il territorio di una funzione pregiata in grado di stimolare la crescita dell’ intero Municipio dal punto di vista culturale, sociale, produttivo ed occupazionale”. Comunque al di là delle affermazioni continuano le iniziative, le mobilitazioni dei residenti volte alle richieste di tutela e rilancio dell’ area. È prevista per il giorno della befana, il 6 gennaio, l’iniziativa Befana in Bicicletta  con lo scopo ultimo di portare i partecipanti fino al lago.

Si moltiplicano dunque le manifestazioni di sensibilizzazione, di appello al senso del bene comune. La conoscenza della condizione ambientale a tutti i livelli connessa ad una partecipazione consapevole, attiva, dei cittadini è alla base di una politica ambientale in senso democratico, che può avere un impatto fondamentale sulle decisioni da prendere come la vicenda dell’ ex Snia Viscosa insegna.

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