Dal mito alla cronaca: le origini del femminicidio

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di Mariacristina Giovannini

La narrazione è un potente strumento di interazione, di crescita, di definizione di sé. In questo senso le storie giocano un ruolo fondamentale nella costruzione del mondo e condizionano – orientano, si potrebbe dire – la nostra percezione e i nostri comportamenti.

Ma quali sono le origini culturali della violenza di genere? Quale contesto ne ha favorito il radicamento fino all’attuale cristallizzazione stereotipa dei ruoli e della relazione tra i sessi?

Il femminicidio: dal mito alla cronaca – che si svolge il 5 novembre a Roma alla Casa internazionale delle donne in Via della Lungara – è occasione per discutere le origini dell’immaginario patriarcale attraverso un’analisi storica, letteraria, antropologica e giuridica di questo fenomeno.

Un fenomeno sociale complesso che – come spiegano le organizzatrici del convegno – è importante comprendere a fondo, anche attraverso la messa a punto di strumenti di conoscenza per l’individuazione e il superamento di falsi valori e ruoli sociali stereotipati. Strumenti di cui dotare la società, i responsabili delle politiche pubbliche, gli insegnanti, la cittadinanza nel suo insieme.

Tra le relatrici della conferenza – moderata dalla giornalista e scrittrice Alma Daddario – anche Consuelo Barilari, Presidente del Festival dell’Eccellenza al Femminile, in programma a Genova dall’11 al 15 novembre.

Il Festival, quest’anno dedicato “alle vittime di Lampedusa e tutte le donne, gli uomini e i bambini che nel mondo sono vittime dei diritti negati”, parte dalla stessa base concettuale del convegno romano: i miti greci sono a fondamento degli stereotipi femminili e l’Odissea, con le sue quattro donne-pilastro, ne è efficace esempio. “Penelope, l’attesa; Nausica, la verginità; Circe, il richiamo sessuale; Calipso, la fascinazione. Nessuno schema è poi stato originato nei secoli successivi nel Vecchio e nel Nuovo Mondo – spiega Barilari – tutto parte da queste basi”.

Dal mito greco ha dunque origine la divisione concettuale fra mondo maschile e femminile. Dallo stesso humus culturale, grazie anche alle figure di donna tratteggiate dal genio euripideo, nasce la cultura di genere.

Il richiamo a Euripide non può quindi mancare in questo Festival dell’Eccellenza al Femminile.  “Fedra. Diritto all’amore”, anteprima nazionale di un testo di Eva Cantarella, va in scena giovedì 14 novembre con la regia di Consuelo Barilari. Protagonista una Fedra consapevole, diversa e rivoluzionata, incarnazione della libera scelta e del diritto all’amore in ogni sua forma.

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