Qualità e maggiore capacità di instillare la critica: i valori sociali del (giornalismo) web

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di Eloisa De Felice

Ultimo sforzo del giovanissimo Umberto Lisiero, edito da Fausto Lupetti Editore (http://www.faustolupettieditore.it/), NEWSpaper REVOLUTION – L’informazione online al tempo dei social network, non ha solo il titolo che è tutto un programma. Prendi un po’ di America, tipo New York Times e Washington Post, ma anche tanti altri. Aggiungi la componente Italia, ad esempio, pensa in grande con il Corriere della Sera e con Sole24Ore, ma non dimenticare quelli più piccoli. Mescola un po’ di advertising online, Feed RSS e social media con una quantità, notevole, di sana deontologia professionale. Lettura ottima garantita, non solo per chi lavora in questo settore.

Esempi e dati estrapolati dalle numerose ricerche, risultano utilissimi strumenti per districarsi e riflettere sugli infiniti stimoli che il mondo dell’online, in costante aggiornamento, propone ai suoi, operatori o utilizzatori che siano. Le peculiarità che porta con sé, quali ad esempio la demolizione della tradizionale divisione tra spazio e tempo, oltre alla possibilità di avere più punti di vista, concedono opportunità quasi infinite di raggiungere, informando. Così, tutto l’immenso e complicato ecosistema editoriale, puntando l’attenzione, in particolare, sul giornalismo, viene analizzato e re-impostato come rapporto fiduciario che va re-instaurato con ogni singolo lettore. Basandolo su sostenibilità, fruibilità ed accessibilità, ma anche su qualità e maggiore capacità di instillare la critica.

Non si tratta solo di capire come funzionano i motori di ricerca o come scalare le classifiche con i tags o come accaparrarsi più pubblicità, interpretando i giornali come fossero, semplicemente, aziende che commercializzano un prodotto immateriale quale le news. Ma di re-introdurre un non poi così utopico principio di responsabilità in chi, tramite il web, fa un servizio agli altri. Perché, in definitiva, di questo si tratta. Il giornalismo e il mondo della rete assumono così un valore aggiunto di tipo sociale, civile e relazionale.

Così proprio mentre “i giornali perdono sette dollari nelle loro versioni cartacee per ogni dollaro guadagnato dalle loro versioni digitali, il 70% degli adulti americani legge notizie condivise da amici e familiari, byssando giornali e organi d’informazione”. Non possono che balzare all’occhio, quindi, tra le righe, inaspettate intersezioni tra old e new media, sovrapposizioni tra advertising e giornalismo, ibridazioni tra
social e informazione, anche professionalmente parlando. Ciò, tra l’altro, purtroppo, evidenziando un italico ritardo sul nostrano mercato, in quanto i dati sono tutti di oltre-oceano. Su tutti questi aspetti, però, evidentemente, occorrerebbe non solo tentare di iniziare a capirci qualcosa, ma anche cercare di puntare, con l’obbiettivo di voler, da un lato, allargare le competenze e rilanciare tutta la filiera editoriale, dall’altro, finalmente, finirla di giocare al cane che si morde la coda.

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One thought on “Qualità e maggiore capacità di instillare la critica: i valori sociali del (giornalismo) web

  1. Tante grazie per la segnalazione di News(paper) Revolution, felicissimo di sapere che il saggio – ora anche in versione digitale – sia risultato interessante!

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